Capitolo 1 - Vite

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I suoni della città risuonavano bassi e sfocati nella testa di Sana. La stanza semi insonorizzata dove si trovava, faceva si che il sottile rumore delle auto e della varia gentaglia urlante, non entrassero in quelle quattro mura.

Il forte odore di sangue però era indiscutibilmente fastidioso. Sana odiava l'odore del sangue, le dava il voltastomaco, ma ehi, era il suo lavoro e doveva sopportarlo...

Dopo aver lasciato l'orfanotrofio dove viveva, dovette cercarsi un lavoro per poter proseguire i suoi studi e laurearsi come una persona normale... Ma Sana non era più una persona normale, non dopo che decise di collaborare con dei criminali in cambio di denaro. Accettò il lavoro a condizione di non dover uccidere nessuno, il suo compito era semplice: Doveva solo occuparsi di ripulire la scena del crimine. Sana non era un'assassina e non lo sarebbe mai stata.

«Ancora non capisco perché tu non voglia uccidere qualcuno» Disse Chaeyoung. La donna dai corti capelli, aveva appena ucciso due uomini e non mostrava il minimo segno di rimorso, come se per lei fosse normale.

«Non mi piace uccidere persone, sapendo che potrebbero avere una famiglia da qualche parte» Rispose Sana mettendosi i guanti in lattice per iniziare il suo lavoro.

«Sei noiosa» Le rispose la donna dai capelli corti mentre riponeva accuratamente la sua pistola nella custodia in pelle posta sulla sua cintura.

Sana non rispose, d'altronde veniva pagata per ripulire la scena del crimine e per aiutare la sua collega Dahyun a portare via i cadaveri, e non per rispondere alle provocazioni di una spietata killer.

«Bene, io me ne vado» Le disse Chaeyoung strofinando e picchiettando le sue mani sui propri abiti, come se stesse togliendo della polvere. «Ricordati di passare dal capo più tardi per prendere "lo stipendio"» Mimò delle virgolette con le sue dita, poi si dileguò nel nulla.

Sana riceveva molti soldi per questo lavoretto, nonostante doveva farlo solo un paio di volte a settimana, riusciva benissimo a pagarsi l'affitto di casa, le bollette, gli studi ed il cibo da consumare quotidianamente e perché no, le avanzava sempre qualcosina da mettere da parte per un futuro lontano da quella strada.

Sana odiava il suo lavoro, ma guadagnava bene ed ora come ora, era l'unica cosa che contava per lei.

«Ehi, hai finito qui?» Una donna dalla carnagione piuttosto chiara, entrò nella stanza. Aveva le mani in tasca ed un bizzarro cappello di lana troppo grande per la sua testa. Non poteva che essere Dahyun.

«Ci sono quasi, ti serve una mano a portarlo in auto?» Le rispose Sana mentre finiva di chiudere la zip di uno dei sacchi che conteneva il cadavere.

«Sai che mi serve... Ancora non capisco perché il capo ha deciso di affidarmi una mansione del genere, se riesco a malapena a sollevare il mio di braccio...»

Sana accennò ad una lieve risata, ma la ragazza dalla pelle candida aveva ragione, era piuttosto mingherlina, persino più di Sana ed era impossibile per lei sollevare degli uomini forti e muscolosi ogni volta.

«Facciamo così, che ne dici se vengo con te, poi andiamo insieme dal capo a riscuotere il compenso?» Provò a patteggiare Sana, pur sapendo di non poter andare con lei. Meno persone sapevano dove portava i cadaveri Dahyun, più possibilità c'erano che nessuno li scoprisse.

«Come no! Magari poi passiamo dal capo a braccetto saltellando animatamente...»

«Ehi, io ci ho provato» Sana amava scherzare con la sua collega, non gliene aveva mai parlato, ma riteneva che Dahyun fosse l'unica persona decente in tutto quell'ammasso di deviati che si trovavano nel loro giro. Purtroppo però, non potevano frequentarsi al di fuori del lavoro... Era una delle regole principali.

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