Sweet Creature /Alex Wyse/

Prologo

Luna aveva sfogliato per anni pagine vuote, la gomma si era consumata tra le sue mani, nel costante tentativo di rimarcare i suoi errori. Aveva amato, Dio se l'aveva fatto! Da sempre aveva amato con tutta la sua anima, ma aveva investito ogni cellula del suo cuore per uomini che non riuscivano a far vibrare nemmeno con un dito le corde di quell'anima così ingarbugliata. A volte, aveva tentato grossolanamente di palesarsi al mondo, come qualcuna che non le somigliava nemmeno lontanamente. Aveva giocato controvoglia con la superficialità ed era rimasta scottata dal suo stesso macabro gioco. Si era impegnata ogni giorno, ogni millesimo di secondo a simulare una vita non sua, e a furia di apparire aveva dimenticato di essere. Oggi Luna puntava gli occhi verso lo specchio e faticava a riconoscersi in un corpo tanto perfetto quanto incompiuto, non era lei, non era nemmeno lontanamente l'ombra di se stessa e, al mondo non era stata capace di donare neppure un grammo del tesoro che custodiva dentro di se.

Alessandro, al contrario, aveva bevuto goccia dopo goccia dal bicchiere della vita, delle volte aveva quasi rischiato di affogare nelle sue esperienze, ma ne era sempre uscito vincente, caduta dopo caduta. Aveva consapevolezza di ogni cosa, percepiva tutto ed amava il brivido. Non aveva mai provato a conoscere gli schemi dell'amore, era forse questo il suo segreto? Vivere nella passione e dimenticare di innamorarsi, nutrirsi di quell'attimo che una donna era capace di donare lui, assorbire quante più sensazioni possibili dalla fugacità dell'incontro per poi gettarsi nell'esperienza successiva.
Aveva vent'anni e un folle bisogno di servirsi dal buffet del mondo e degustarne ogni gioia ed ogni dolore, perché anche quest'ultimo veniva percepito nei suoi colori più accesi, nella sua versione positiva.

Luna ed Alessandro erano l'epilogo ed il prologo di una storia travolgente, un tornado che avrebbe condotto ad un rovinoso impatto di schiena contro l'asfalto rovente, eppure erano un'incognita, e Dio, quanto amavano essere quel punto interrogativo alla fine del loro libro preferito.