18 ᴏᴛᴛᴏʙʀᴇ 2021

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Ho litigato con Ber giusto ieri sera. Si è messa a fare una sceneggiata per una cazzata: ho dato il mio numero a Glenda. L'ho fatto per un motivo specifico. Ci serviva per comunicare dato che il professore di economia ci ha assegnato un progetto da fare insieme.

Che dire... Avevamo ragione: Berenice è gelosa marcia di noi due.

Ma la capisco, teme che possa sparire dall'oggi al domani. Me lo ha pure detto in faccia, sono rimasto passivo davanti a lei e ho cercato di spiegarle la situazione. Non ha voluto capire... La sua testardaggine la porta a percorrere un'unica via: la sua. Potevo avere mille altre ragioni, ma non le andava bene nulla. Voleva vederla così. Punto.

Allora mi sono girati i cinque minuti, perché non eravamo a casa. Siamo usciti a prenderci qualcosa da bere con le compagne di squadra d'atletica.

Se ho cercato di placare Ber, le dico che è successo il contrario.

-Pensi solo a te stesso, Aric-.
S'era alzata dallo sgabello del bancone dove stavamo bevendo. Mi ha scrutato con i suoi occhi a mandorla.
-Come posso pensare solo a me stesso se questa sera sono qui?-.
Domanda legittima, giusto?
Se fossi stato egoista, neanche sarei uscito con le sue stupide amiche di squadra.
-Vaffanculo!-.
È stata l'unica risposta che ho ricevuto oltre che all'intero drink su una delle mie polo preferite.

Ber è corsa in bagno, ha sbattuto la porta sotto gli occhi di tutto il locale e le sue amiche le sono core dietro.

Sono io il cattivo, ho pensato.

Poi, dato che non potevo fare altro, ho pagato la mia parte e me ne sono andato a casa. Se non mi sono ammalato, è stato un miracolo, perché siamo ad Ottobre ed inizia a fare freddo a New York.

Una volta tornato all'appartamento di Ber, ho pensato che avrei dovuto fare le valige e sparire per qualche giorno. Avevo bisogno di riflettere... Il litigio ha risvegliato quel campanellino che avevo sotterrato qualche settimana fa.

Vabbè, cosa posso farci? Niente, sappiamo benissimo che i sentimenti non si possono controllare.

La testa pensa una cosa, il cuore fa l'opposto.

Mi deve dare ragione però. Lo dico, perché ho fatto qualcosa che mai avrei pensato: mi sono fatto la doccia, mi sono sistemato come si deve e ho preso le mie cose. Davie è passata a prendermi, ho scritto un breve messaggio di scuse a Ber. (Ammetto di aver usato il diario come bozza)

"Non so cosa stia succedendo tra noi due in questo periodo. Facciamo spesso sesso, ma poi ci diamo fuoco a vicenda. O almeno, sappiamo benissimo che c'è qualcosa che non va. Non so se sia la mia situazione attuale, o lo stress dei tuoi allenamenti per la maratona. Ma credo che dovremmo riprende un attimo il fiato. Non ti sto scaricando, però sento il bisogno di riflettere, di riflettere su quello che vivo oggi e che sono. Tu credo debba renderti conto che sei gelosa. È brutto dovertelo scrivere, ma è l'unico modo per fartelo capire. Sai quanto sono schietto, odio doverlo essere. Lo faccio per il tuo, anzi nostro bene.

Ti amo davvero,
Aric"

Ok ok, prima che mi insulti e mi dica che avrei dovuto scrivere altro, la fermo. Non sono il tipico ragazzo che si piega ai voleri della sua ragazza, anche io ho i miei principi e, dato che è stata lei a farmi nostre gli atteggiamenti della mia ragazza, mi sembra giusto che porti rispetto alla mia persona.

Domani sera torno in palestra da Mike. È mio da quando ho cominciato l'università. Anche lui aveva studiato nel mio stesso corso, ma poi ha mollato per il bodybuilding. Stava tentando di farsi conoscere su YouTube. Non gli è andata male: ha un canale di quasi 10.000 iscritti. Ha cominciato qualche mese fa, ma ha già avuto i suoi piccoli successi.

Non che il mio fisico faccia schifo. Però sento che devo scaricare la rabbia da qualche parte. Se scrivo non sembra che stia male, ma si fidi che è il contrario.

La scrittura mi aiuta solo ad essere più razionale e freddo con la realtà che mi circonda.

Davie è dispiaciuta del litigio. Sta dalla mia parte, ha detto che era sbagliato il pensiero di Ber.

-Glenda è troppo strana per uno come te!-.

Vede? Lo sa pure mia cugina!

Eh niente, adesso sono da lei. Mi ha preparato il divano letto. Dormirò qui non so per quanto tempo... Spero che Ber capirà. Oggi non si è fatta sentire, magari domani si.

Invece con Glenda ci siamo scambiati un paio di messaggi. Le riporto solo una piccola parte della chat.

Glenda: Ehi, sono Glenda Ollieri, la ragazza che segui come tutor! Spero che questo sia il numero giusto.
Io: Ehi! Tranquilla, sono io. Aric Fulton.
Glenda: perfetto! Scusami ma temevo di aver scritto male il tuo numero in rubrica.
Io: no, no. Piuttosto spero che si sia capito. Non vorrei aver parlato troppo velocemente.
Glenda: no, no. Tranquillo, parli alla velocità giusta per me. ☺️

L'emoji mi ha spezzato. Ho visualizzato il messaggio, non ho riposto subito. Le consiglio di rileggere una seconda volta il messaggio.

Parli alla velocità giusta per me.

Non lo nota? Non vede cosa si cela dietro questa stupida frase?!

Vuole un indizio?

Le ultime due parole: per me. Una normale persona si sarebbe fermata alla parola "velocità giusta".

Solo io riesco a sentire questo piccolo dolore al cuore misto ad una strana eccitazione. Si, solo io riesco a sentirmi così in balia di vecchie emozioni che non provavo da tempo.

Non ho parlato a nessuno dei "miei dubbi riguardo l'amore per Berenice".

Non voglio far star male altre persone... Non vorrei far affogare qualcun'altro.

|| Aric

ᴇʜɪ 👋! ꜱᴇ ᴛɪ ᴘɪᴀᴄᴇ ʟᴀ ꜱᴛᴏʀɪᴀ ᴠᴏᴛᴀ, ʟᴀꜱᴄɪᴀ ɪʟ ᴛᴜᴏ ꜰᴇᴇᴅʙᴀᴄᴋ ᴇ ᴄᴏɴᴅɪᴠɪᴅɪʟᴀ ꜱᴜʟʟᴀ ᴛᴜᴀ ʙᴀᴄʜᴇᴄᴀ

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L'amore oltre il confine (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora