Sono schietto: non so a cosa cazzo servirà tenere questo stupido diario. Ma è stata lei dottoressa a darmelo e vedrò di fare il meglio per non gettarlo nella spazzatura.
|| Aric
(STORIA CONCLUSA)
La scorsa seduta Doc mi ha fatto i complimenti per come stavo tenendo Jamie, sebbene avessi minacciato più volte di gettarlo nella spazzatura. Ormai sono tre mesi che è nella mia vita, fa parte di me e mi aiuta a sentirmi meglio. Le do ragione ancora una volta, qual'ora mi scordassi di non averlo scritto (ma dubito sia il contrario).
Jamie è il mio migliore amico, quello che mi ascolta e che non mi da consigli da baci Perugina. Ha presente, vero?
Devo pure ammettere che anche lei mi sta simpatica, adoro parlarle dei miei problemi, anche se mi sono aperto solo di recente, e le piace sentirmi raccontare di Glenda. La mia novellina.
Sa che l'ho pure salvata così sul mio cellulare...
Oggi l'ha scoperto durante la pausa dalla lezione d'economia. Mi ha preso il cellulare, si è specchiata nello schermo e ha letto le mitiche dei messaggi di Whatsapp.
-Ma sono io?-. Ha inficiato il suo messaggio di questa mattina. -Si...-. Pensavo si incazzasse, invece si è messa a ridere. -Allora anche voi vi date dei nomignoli...-. -È una cosa comune anche in Italia?-. -Altro che!-.
Mi ha mostrato i nomi strani delle sue amiche: Amio, Teso, Amo, Lu, Cipria... Mi è venuto da ridere, perché mi sono immaginato di chiamare un amico "Hambu", diminutivo di Hamburger.
-Divertente, eh?-. -Parecchio!-.
E niente, però lei non mi aveva salvato con un nome divertente. Ci sono rimasto un po' male...
-A me che nome daresti?-. -Sei serio?-. -Si-. Era una questione di vita o di morte per me in quel momento. -Vediamo...-. Ha portato una mano sul labbro. Ancora quella stupida calamita! Mi sono fidato a guardarle la bocca... -Direi Skittle, ma al singolare-. -Ti riferisci alle caramelle?-. -Esatto. Fuori sei duro, ma dentro sei morbido-. -Ah, chi lo dice questo?-. -La tua novellina. Quella che vedi tutti i giorni, che ti scrive spesso e che ci tiene a te-. In quel momento ho sentito come una bomba di felicità esplodermi nel petto. Credo d'aver sentito il cuore in fibrillazione. -Ah, così pensi di conoscermi?-. Ho assunto un tono scherzoso. -Più di quanto tu non creda-.
L'ultima frase mi ha lasciato un po' così, perché penso che abbia capito che ottri che ci fosse più di un'amicizia tra noi.
Si, dottoressa! So d'essermi contradetto e che provo davvero qualcosa per Glenda. Giusto l'altra notte ho sognato che veniva in camera mia. Non per quel genere di cosa... Ma veniva a consolarmi, e a dirmi che insieme avremmo affrontato tutto.
È un sogno normale?
Non credo, dato che sono sempre io ad essere lo strambo in questo mondo.
Continuando, Glenda mi ha chiesto di uscire ancora insieme la prossima settimana. Ho accettato e le ho detto che saremmo anche potuto andare a vedere le prove della band di Davie. Le andava bene.
-Però non berrò-.
È ancora questa cosa strana. Volevo chiederle come mai, ma sono rimasto in silenzio. Mi andava bene non superare certi limiti. Sa come sono fatte le ragazze...
Questo per me è stato un piccolo successo dopo tanto tempo: uscire con una ragazza.
Ps: non è un vero appuntamento, ma meglio di niente ;)
|| Aric
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