25 ɴᴏᴠᴇᴍʙʀᴇ 2021

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Ed eccomi qui dopo quasi due settimane. Questa volta non aggiornare Jamie è stato voluto. Mi ha chiesto il motivo e le ho riposto che, solo quando l'avrebbe letto, avrebbe capito cosa ci stava dietro.

Ed eccomi qui. Spoiler: Glenda mi ha baciato.

Partiamo da quando ci siamo dati quel famoso appuntamento serale al locale di Davie. Sono andato a prenderla con la macchina di Bern, perché era stato lui ad insistere di prenderla. Ho accettato e mi sono vestito in modo elegante: camicia, pantaloni a sigaretta e una giacca in pelle nera. Volevo essere galante, ma non troppo appariscente.

Ah si, mi ha anche chiesto se avessi continuato ad andare in palestra. Le ricordo che vado a correre spesso e mi alleno due o tre volte a settimana, dipende dai miei impegni. A Dicembre ci sarà la sessione invernale degli esami...

Ma torniamo alle cose belle!

Glenda si è presentata sotto casa di Davie. Indossava un paio di pantaloni a gamba larga, delle francesi e un top a righe. Sopra, per tenersi al caldo, aveva indosso un trench beige. Stava molto bene, sembrava aver mischiato lo stile italiano a quello americano. Solo a lei stava bene! ;)

Mi ha detto che l'aveva compagnerà Anneka. E anche qui vorrà sapere dottoressa quali problemi ci stanno dietro tra noi due (le spiegherò nelle prossime pagine). Ho storto il naso nel sentire quel nome, ma la bellezza di Glenda ha spazzato via i brutti pensieri. Diciamo che mi ha svuotato la testa, ero concentrato solo su di noi, sulla serata che ci aspettava e al divertimento.

-La casa di Davie è davvero bella!-.
-Sí-. Ero alla guida e non potevo distrarmi. -È la fortuna di essere la figlia del rettore di una buona università-.
-Già. Però non è gente che sbandiera la propria ricchezza in faccia agli altri...-.
-No, sono persone piuttosto riservate. Lo siamo un po' tutti in famiglia-.
-Hai ragione. Per essere amici ci abbiamo impiegato quasi tre mesi-.
-Si, scusami ma sai che non è un bel periodo per me-.
-Lo so, Berenice è una stronza con me agli allenamenti. Ma Anneka fa la sua parte per tenerla a cuccia-.
-Almeno hai qualcuno che ti protegge-.

Neanche io so di preciso, il motivo per cui io detto una frase simile. Ma mi andava di dirla e basta.

-Perché dici così?-.
E li credo d'esterni tirato la mazza sui piedi da solo...
-Cazzate-.
-Skittle non dici mai le cose a caso-.
-Lo so, ma non voglio rovinare la serata. Prometto che te ne parlerò-.
-Va bene, non ti preoccupare-.

Mi sono sentito bene con Glenda. Tanto che avrei potuto dirle di Merda e delle cazzate che ha fatto nella mia vita. Ma ho preferito tacere.

Si chiederà: Avrà senso raccontarle di me?

Si, perché è una ragazza con la testa salda sulle spalle. Vede cose che neanche io vedo di me stesso e credo che sì meriti di sapere anche il resto della storia, dato che buona parte la sa già.

Fatto sta che, appena siamo arrivati al locale, ho parcheggiato la macchina in un parcheggio lì vicino. Ci siamo avviati, abbiamo ripreso a parlare come se non fosse successo nulla prima in macchina. Abbiamo discusso del nostro progetto. Il professore ci ha fatto i complimenti e ha detto che è uno dei migliori della classe.

Quindi questa sera avevamo un motivo in più per festeggiare!

Quando abbiamo messo piede nel locale, Davie ci ha accolto con mille abbracci. Anche le compagne della band ci sono venute incontro e stavamo già bevendo qualcosa prima d'iniziare.
Glenda ha rifiutato e anche io.

Volevo rimanere dovuto per la guida...

Alla fine, ci siamo seduti ad un tavolino. Camera anche moltissima altra gente e dovevo ammettere che la band era migliorata: Emma cantava con la solita dolcezza, Davie moveva le dita rapida su Vodka e le altre due (la batterista e un'altra chitarre) seguivano il ritmo.

Glenda e io abbiamo ordinato qualche stuzzichino da mangiare. C'è lo siamo goduti, abbiamo ridacchiato e chiacchierato ancora durante la pausa. Niente di rilevante che vorrei riportarle Doc, perché ho solo scoperto che sta rivalutando l'inglese. Mi ha fatto piacere sentirlo, e le ho ricordato che è la prima lingua universale parlata da tutti. Conoscerla le dava un grande vantaggio, anche in ambito lavorativo.

Appena la band ha finito di suonare gli ultimi brani,  siamo usciti dal locale. Abbiamo fatto due passi nell'isolato e siamo saliti in macchina.

-Vuoi andare a casa?-.
Glenda mi ha guardato con i suoi occhioni azzurri, risaltati da una leggera striscia nera.  
Si chiama mascara, giusto?
-Perché, vuoi portarmi da qualche parte?-.
-Si... Sempre se ti va-.
E lei si chiederà: dove volevi portarla?

La portavo a Central Park. Dottoressa lei non sa che di notte è bellissimo da vedere! Soprattutto in serate come questa, dove si vedono tutte le stelle del firmamento!

Glenda ha annuito e ci siamo andati. Il viaggio in auto è durato circa venti minuti. Minuti di silenzio in cui ho sentito l'abitazione prendere possesso del mio corpo.

Arrivati a destinazione, ho lasciato la macchina nel parcheggio e ci siamo avviati verso la meta.

La novellina e Skittle facevamo i furbetti in un parco a mezzanotte passata!

Questo pensiero mi ha eccitato e non di poco...

Abbiamo percorso a piedi l'erba bagnata, abbiamo illuminato il percorso con le torce sei cellulari e siamo arrivati ad un laghetto. L'importante non era questo, ma il fatto che ci siamo seduti su una panchina.

-Perché siamo qui?-.
-Guarda su!-.
Ho indicato il cielo con il dito e ho visto una luna gigantesca. Il suo candore e luce illuminavano il viso di Glenda. Una leggera brezza l'ha portata ad avvicinarsi a me.
-Oddio, scusami-.
I nostri visi erano a pochi centimetri di distanza.
-Tranquilla, non fa niente-.

Ed è li che è scattato qualcosa. Quel meccanismo che sentivo da fin troppo tempo. Sono statuò io a fare il primo passo.

Un bacio, un innocente bacio, che mi ha trasportato in un altro mondo per un momento.

Ma mi sono staccato subito, perché mi sono detto che stavo sbagliando tutto.

Glenda mi ha guardato con la bocca semi aperta.

-Scusa...-.

Devo averlo mormorato, ma lei mi è saltata addosso e niente. Ci siamo baciati all'infinito, non sono stato lì a contarle, perché ero in balirà di vecchie emozioni che freddo d'aver scordato anni fa.

Ma non è stato così...

Le dico che siamo arrivati a spogliarci, ma non siamo andati oltre quella soglia!

È stato magico, davvero magico.

|| Aric

ᴇʜɪ 👋! ꜱᴇ ᴛɪ ᴘɪᴀᴄᴇ ʟᴀ ꜱᴛᴏʀɪᴀ ᴠᴏᴛᴀ, ʟᴀꜱᴄɪᴀ ɪʟ ᴛᴜᴏ ꜰᴇᴇᴅʙᴀᴄᴋ ᴇ ᴄᴏɴᴅɪᴠɪᴅɪʟᴀ ꜱᴜʟʟᴀ ᴛᴜᴀ ʙᴀᴄʜᴇᴄᴀ

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