Sono schietto: non so a cosa cazzo servirà tenere questo stupido diario. Ma è stata lei dottoressa a darmelo e vedrò di fare il meglio per non gettarlo nella spazzatura.
|| Aric
(STORIA CONCLUSA)
Deve essere fiera di me, dato che sto scrivendo su Jemie già il giorno dopo a ieri. Ma vado dritto al punto e non mi soffermo sulle cazzate.
La roba delle sedute la riservo per un altra pagina :)
Doc, mi lasci raccontare di me e Glenda al locale. Il locale, mi sfugge il nome, fa degli ottimi panini con patatine fritte.
-Le vere americanate!-.
Così ha chiamato Glenda un semplice hamburger con delle patate fritte. Mi ha raccontato che in Italia, queste cose ci sono, ma non sono così piene di cose strane. Per dirle che nei nostri panini mettiamo un po' di tutto, in Italia sono esclusivamente con carne, formaggio (non il nostro ceddar), insalata e pomodori. Ci sono anche in America così, ma noi ci buttiamo dentro anche il pollo, il tacchino gli anelli di cipolla e altre cose.
Glenda mi ha detto che dovevo sceglierle io un panino americano e lei avrebbe scelto uno che assomigliava a quelli italiani. Ho accettato, ed è andata bene. Ho scelto il "Big Rocket", un panino con dentro tre fette di carni differenti e delle patate dolci rafforzate da salsa barbecue. Glenda ha scelto "The Italy". Un panino veramente basso con dentro carne, cipolla e cetriolini. Mi sono venuti dei dubbi che fosse come quello italiano... Ma l'ho mangiato comunque.
Per il resto della serata abbiamo scherzato. Ma solo dopo le cose hanno cominciato a farsi "serie". Glenda mi ha raccontato della sua famiglia: aveva un fratello più grande che si sarebbe sposato tra qualche mese, e aveva solo il padre. Le ho chiesto della madre, mi ha detto che è morta quando era piccola.
-Uno stupido incidente in macchina...-.
L'aveva detto con disprezzo, ma credo che ci sia sotto dell'altro che ha omesso di dirmi.
Ha continuato dicendomi che non ha un buon rapporto con nessuno a casa, neanche con i nonni. L'hanno sempre trattata con disprezzo e lei è cresciuta da sola, grazie alle cure di suo papà. Loro due erano inseparabili e il fatto che fosse in America era un sogno che aveva fatto per lui. Le ricordo infatti che Glenda odia l'inglese. Comunque ha detto che si trova bene qui, ci sono delle brave persone che le fanno dimenticare da dove viene.
Non so se anche io faccio parte della lista...
Poi è venuto il mio turno e le ho detto di Merda. Era dispiaciuta che avessi una persona del genere accanto, ma l'ho rassicurata.
-Qualcuno dovrà pur avere un maniaco sessuale in casa, sennò come va avanti il mondo?-.
Ho riso, ma Glenda no. Mi ha guardato e siamo rimasti così per qualche secondo. I suoi occhi hanno soffocato le mie risate e mi hanno fatto sentire una merda.
-Non credo sia divertente-. -Già...-. Ho distolto lo sguardo.
È calato il silenzio, la cameriera ha portato via i piatti e ci siamo salutati. La serata è iniziata bene, ma a causa mia è scivolata nel cesso.
Ma stia tranquilla, non è andato tutto perduto!
Glenda mi ha scritto che era dispiaciuta di aver tirato fuori l'argomento, le ho riposto che non era colpa sua se avevo una famiglia di merda. Ho chiuso così la conversazione.
Questa mattina ho pianto e ho rovinato il cuscino del divano letto. Davie ha detto che era una cazzata se mi ero ridotto a scusarmi di queste cose.
-Hai ragione. Ma ormai non so più chi sono-. -Invece lo sai chi sei Al. Sei un ragazzo che ha bisogno d'essere compreso e non sbattuto da una parte all'altra senza ragione-.
Mia cugina ha ragione e credo che noi due dottoressa dobbiamo parlare. La prossima seduta dovrà mettersi comoda, perché le racconterò di quel giorno...
|| Aric
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