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Hawks vide il giardino da lontano e man mano che si avvicinava un'idea gli fece comparire un ghigno in volto.
In fondo era colpa sua se quella mattina non aveva fatto colazione.
La chioma bianca del giovane Dabi fece capolino nel suo campo visivo e nonostante fosse ancora a qualche metro di distanza sentì chiaramente Dabi urlare gioioso il suo nome.
Il sovrano corse fino al bordo del giardino per andare in contro al grifone, ma quando si ritrovarono faccia a faccia, le ali di hawks non si fermarono ed i suoi piedi non toccarono terra, ma afferrando Dabi da sotto le spalle lo sollevò ed iniziò a prendere quota.
L'albino Puntò subito il suo sguardo sugli altri due notando che già si erano trasformati e stavano per seguirli ma con un cenno negativo e di rassicurazione gli fece capire che andava tutto bene.
Sì sistemò meglio fra le braccia del biondo e sentirsi di nuovo al suo fianco fece sì che un profondo e dolce calore gli scaldasse il petto, mentre chiudendo gli occhi si beò del vento che gli scompigliava i capelli.

D: "mi sei mancato hawks..."
Ho: "anche tu Dabi tantissimo...ma questo è per sta mattina"

L'albino spalancò gli occhi di colpo mentre venne lanciato in aria fra le risate del minore.
Un urlo lasciò le sue labbra quando sentì la gravità incidere sul suo corpo e tirarlo verso il basso, ma rimase piacevolmente sorpreso quando poco dopo atterrò su una superficie morbida.
Riaprendo gli occhi e guardando sotto di sé un maestoso grifone ambrato planava sopra le nuvole con le sue grandi ali rosse.
Hawks completamente trasformato aveva ripreso l'albino, caricandoselo in groppa.
Dabi ancora sotto shock per l'improvviso volo fuori programma, accarezzò quel pelo dorato sentendone la morbidezza sotto le sue mani, per poi, avvolto dal calore che emanava, stringersi a lui sdraiandosi sulla schiena.
Passarono qualche minuto cosí, in silenzio, abbracciati, come l'ultima volta che si erano visti, lasciando che il suono del vento sibilasse una canzone tutta loro, ma nella mente del grifone, tutto era fuorché silenzio.
Continuava a chiedersi se avesse fatto bene a dirglielo, a rivelargli la sua vera identità, come poteva pretendere la pace se la sua fiducia col sovrano del regno opposto era basata su una menzogna, no, hawks doveva farsi coraggio, doveva dirglielo se voleva che un giorno, i due regni potessero vivere felicemente insieme insieme.

H: "d-dabi..."
D:"dimmi..."
H: "ecco...i-in realtà, c'è... c'è una cosa che devo dirti, ci ho pensato, ma non posso proprio tenetela nascosta"

Touya si appoggiò con i gomiti sollevando la testa per ascoltare meglio il ragazzo

D: "bhe...siamo qui, solo io te ed il vento parlami"
H: "vedi...i-in realtà io...io non sono l'aiutante dell'armaiolo...vengo sì dal regno ma...io...io sono...sono il figlio del re, mi dispiace avertelo nascosto Dabi davvero, ma ho avuto paura che se mi avessi scoperto, te ne saresti andato, ma tutto il resto è vero, io non voglio la guerra, sono stanco di vedere sangue e soffernza nel mio popolo"

Touya rimase stupito da quelle parole, ma certo era, che anche lui gli aveva mentito sulla sua identità, non aveva nulla di cui scusarsi, entrambi, avevano agito nel modo migliore.

D: "se è per questo, anch'io non sono il figlio del panettiere, io...io sono il sovrano, mio padre è morto come ti ho scritto e sono salito al trono.
Neanch'io voglio nasconderti più nulla hawks, non devi fartene una colpa, è stato giusto così e sono contento che tu mi abbia comunque detto la verità, ti voglio bene hawks, non mi importa chi tu sia, neanch'io voglio combattere"

Dani tornò a stringersi Al minore che sentì il cuore accelerare, c'era un ultimo passo prima della verità, uno solo...il più difficile

H: "devi inoltre sapere che mio padre, mi...mi aveva inviato come spia, dovevo avvicinarmi a te per scoprire i punti deboli del regno, ma ti giuro che non l'ho fatto, ti...ti prego credimi...io...io non-"

Con la mano Touya accarezzò delicatamente il dorso del grifone, sentiva che si stava agitando, ma non doveva, l'albino gli credeva e non c'era bisogno di aver paura, se avesse voluto fargli del male, la guerra sarebbe iniziata il giorno prima, quale momento migliore per attaccare se non quando il trono è vacante, ma non successe, hawks non lo aveva tradito e Touya voleva credere che non lo avrebbe mai fatto, è questo che fanno gli amici giusto?

D: "va tutto bene...ti credo e te lo ripeto, ti voglio bene hawks, non mi importa chi tu sia, ognuno di noi ha i propri scheletri nell'armadio."

Dentro di sé il grifone sorrise e si beò di quella mano che ancora scorreva delicatamente su di sé, finalmente si sentiva in pace con sé stesso, finalmente poteva essere felice

H: "grazie...e Dabi...il mio nome..."
D: "non mi importa, se ci sarà da saperlo lo imparerò ma per me rimarrai sempre il mio hawks"

Da quel momento il silenzio tornò a calare, il loro silenzio, quel silenzio in cui ti senti cullato e protetto, consapevole che nulla in quel momento può farti del male.
Il grifone cambiò rotta e si diresse nuovamente nel loro giardino, stava volando quando sentì il peso sulla sua schiena farsi più presentee le mani di Dabi stringersi a lui... Si era addormentato.
Il principe sorrise e decelerando, fece di tutto per non svegliarlo finché non sarebbero arrivati, lo avrebbe protetto ed avrebbe combattuto solo per poter continuare a vederlo così.

H: "ed io che volevo solo farti uno scherzo per vendicarmi della piuma... Ma sono finito a ringraziarti per avermi donato una nuova forza... sei speciale Touya...non cambiare mai"

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