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Il giovane Touya una volta raggiunto il castello salutò Izuku e Tenko per dirigersi in camera sua.
Il verdino dopo essersi inchinato ed aver tirato una gomitata al grifone per fare altrettanto, lo afferrò per mano, gesto al quale, ne seguì un intenso sguardo fra i due.
Il rosso si mescolava nel verde, in una miscela così limpida da potervisi specchiare e nei rubini dell'azzurrino una calda luce risplendeva speranzosa,
Tenko strinse quella mano, cercando di comunicare al maggiore la sua richiesta senza vedersi costretto ad ammettere quelle parole, che a causa del suo orgoglio, non volevano saperne di uscire.  Izuku sorrise, un sorriso dolce, ormai aveva ben imparato a conoscere il linguaggio non verbale del grifone e ad assecondare i suoi modi di fare.

I: "andiamo a fare un giro? "

Un leggero cenno da parte del minore e i due si incamminarono per i corridoi del castello.
Il silenzio era totale, ma non un silenzio imbarazzante, un silenzio dal quale traspariva tranquillità, il silenzio di chi non ha bisogno di parole per sentirsi protetto e capito.
Usciti nuovamente dalle mura, Izuku portò il ragazzo sul tetto della torre più alta del palazzo ed spettò che si sedesse prima di mettersi dietro di lui e abbracciarlo, posando il volto nell'incavo del suo collo, iniziando ad accarezzare i suoi capelli per farlo rilassare sentendolo teso e rigido fra le sue braccia.

I: "c'è qualcosa che ti preoccupa? Sai che puoi dirmelo"
T: "n-non è niente"
I: "non mentirmi...non ne hai bisogno"

Il minore sospiró profondamente e aiutato dal buio della notte e dal non potersi mostrare in volto decise di dare sfogo ai suoi pensieri

T: "ero...ero solo preoccupato...sei stato via più di due settimane e sei arrivato anche con un giorno di ritardo rispetto alla data prestabilita...io...avevo paura...m-mi sei mancato Izuku"

Rosso in volto il minore si strinse ancor più nelle braccia del ragazzo che sorridendo iniziò a lasciargli numerosi baci alla base del collo

I: "mi sei mancato anche tu Tenko, la missione purtroppo non è andata come previsto e abbiamo dovuto cambiare strategia in corso d'opera e questo ha causato un leggero ritardo sulla tabella di marcia...ma sto bene...sono di nuovo qui con te adesso, siamo di nuovo insieme"

Il minore si lasciò cullare in silenzio godendosi un momento tutto loro dopo tanto tempo.
Il giorno in cui Izuku era rientrato lui era al primo allenamento con il sovrano e da allora non erano riusciti a ritagliarsi più di dieci minuti da passare da soli e per quanto il minore nascondesse le sue emozioni sotto strati di indifferenza e apatia.
Gli era mancato tutto di quel giovane drago.
Le infinite chiacchierate in cui era per lo più il maggiore a parlare, il sorriso caldo e luminoso che sempre riscaldava la stanza, i suoi occhi sempre pronti a guardarlo con dolcezza, le sue braccia sempre pronte a confortarlo, a proteggerlo, ad amarlo.

Una lacrima scese silenziosa sul volto di Tenko.
ancora percepiva dentro di sé il freddo, il vuoto e il terrore che si erano insinuati in lui la notte in cui guardando il soffitto della sua stanza non riuscì a chiudere occhio, chiedendosi perché Izuku non fosse ancora di ritorno, sapendo, di non poter fare nulla per avere sue notizie, se non aspettare.

Con dolcezza il drago fece voltare il minore finché non furono uno di fronte all'altro.
Una mano si posò delicata sul suo viso e ne asciugò la scia bagnata con il pollice per poi posare la fronte contro la sua.

I: "hey...sono qui adesso, tranquillo, per te, tornerò sempre, non sei più solo Tenko, non sarai mai più da solo"

Il minore si strusciò su quella mano che sempre si era tesa verso di lui nei momenti in cui ne aveva più bisogno per poi avvicinare i loro volti e lasciare un leggero bacio a fior di labbra al verdino

T: "ti amo"

un ampio sorriso si formò sulle sue labbra

I:"ti amo anch'io "

E sorridendo, anche Izuku tornò a far incontrare le loro labbra, in un bacio più profondo che venne immediatamente ricambiato.
il grifone posò una mano sul petto del ragazzo esercitando una leggera pressione finché non si ritrovarono  sdraiati, con solo la luna ed il cielo stellato come spettatori del loro amore proibito.

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