Cursed Reality | taegyu

"Perdonarsi" • Capitolo 37

Non appena Namjoon dice ciò, la cerimonia di eliminazione si trasforma in un continuo ronzio di vociare continuo, chi si sussurra odio per l'altro, chi si minaccia col proprio (ormai) "Ex" Partner, chi spettegola sulle coppie infrante...

Nessuna rissa, o almeno per ora calma piatta. Jeong chiede ai concorrenti NON eliminati di tornare in dormitorio, e quelli nominati da Nam, invece, devono restare al falò di eliminazione, senza la presenza di Jeong, potranno sfogare le loro frustrazioni.

Resto un po' a dare un'occhiata alla situazione, vedo Minho nemmeno incrociare lo sguardo di Jisung sfiorando quest'ultimo totalmente disgustato dal suo comportamento. Vedo Yoongi a braccia conserte di fronte a Jimin aspettando scuse che non arriveranno mai. Vedo Chan piangere davanti a Hyunjin e quest'ultimo che prova a consolarlo vendendo respinto più e più volte dall'altro.

Ma appena vedo che la situazione si scalda, scappo via.

[CHANGBIN'S POV]

"Sei l'unico uomo che amo", "sei l'unico con cui mi piace fare l'amore", "sei l'unico in questo, in quello, in tutto..." Cazzo quante frottole mi ha detto quel bastardo.

Mi sono fatto seriamente ingannare da quegli occhi teneri, lo odio.
Mi illudevo di un futuro insieme, mi illudevo di tornare a casa con lui e presentarlo alla mia famiglia, mi sono illuso di tutto e ho fatto di tutto pur di restargli fedele per non fargli mai provare ciò che ho provato io...

Sono più stupido io di lui.

Ed ora che tutti i traditi camminano a testa alta mentre gli stronzi evitano lo sguardo immersi del loro orgoglio pur sapendo di aver torto. Io son qui, ancora sugli sgabelli dell'eliminazione, a fissare Felix da lontano. Perché per l'ennesima volta sono stato un coglione e mi sono fidato di qualcuno a primo impatto.

Sono così disgustosamente superficiale quando guardo qualcuno, e così disgustosamente romantico quando finisco a guardarlo con occhi diversi.

Mi odio profondamente.

Ho paura di passargli accanto, ho paura che con la sua persuasione riesca a riportarmi nelle sue braccia. Che sì, il mio cuore le desidera più di ogni altra cosa, ma la mia testa detesta il pensiero di farsi ingannare di nuovo.

Caccio un sospiro e gli passo davanti senza nemmeno rivolgergli la parola, quando apro la porta del dormitorio pensando di averla scampata sento chiamare «Nemmeno mi saluti? Buono a sapersi». So chi l'ha detto, ora basta, ha fatto di tutto pur di farmi infuriare e farmici sbraitare in faccia.

Torno indietro, perdo il controllo, lo afferro per il colletto ed urlo. «Sei uno stronzo! Sei un pezzo di merda! "Nemmeno mi saluti" un corno! Credi anche di essere degno di un saluto? È già tanto se sono qui a risponderti! Sai una cosa Felix? Sei un bambino viziato di merda, credi che tutti siano qui a perdonare i tuoi errori da bimbo infantile.

Sappi che non hai più 5 anni, sei adulto e vaccinato e sai meglio di me di esser stato uno stronzo in questa relazione. Ne esci sempre come la povera vittima martorizzata! "Mi usi solo per il sesso", "perché mi urli sempre contro" e poi frigni come un cane abbandonato dal padrone.

Sappi che non ti voglio più vedere nella mia vita, hai sbagliato troppe volte, voglio solo prendermi a pugni per esserti stato dietro, dietro a uno stronzo come te. Io non ti auguro il peggio come tu cerchi di rovinare la vita a me, io ti auguro di crescere e capire che nessuno come me cercherà di amarti con tutti i tuoi mille difetti, ok? Ero l'unico che ti poteva sopportare e mi hai perso.

Se vuoi assicurarti un futuro con qualcuno che ti ami, comincia da te. Ora hai perso me, hai perso tutti i tuoi amici che vedranno quanto sei stato stronzo in questo episodio, hai perso il supporto della tua famiglia, e hai perso anche Hyunjin perché lui è di là a limonare con Chan e tu solo come un pesce rosso!» me ne vado senza farlo parlare.

Prima di entrare in dormitorio vedo sul muro esterno, ancora quei due che si sono perdonati l'un l'altro e ora sono felici e contenti ad amoreggiare, io ho già perdonato troppo, mi dà sul cazzo che io debba comportarmi come loro.