11 | Stelle & Minacce

223 16 31
                                    

CAPITOLO 11
Stelle & Minacce

Ho due possibilità. Fingermi morta per scappare da questa situazione, con gli orsi ho letto che funziona, oppure togliermi il braccio di Logan di dosso e smaterializzarmi con qualche incantesimo che la mia testa sta cercando di creare sul momento. Maledizione! Ma da dove è spuntato fuori?

«Ti sei appostato dietro un muro?» chiedo, senza pensarci due volte. Logan aggrotta la fronte e mi dà un'occhiata confusa, scoppiando a ridere. «Che?»
Lo indico. «Ma da dove vieni?» gli chiedo, quindi, davvero curiosa. Il campus è immenso, come faccio ad averlo quindi sempre tra i piedi?

Sulla sua faccia però si dipinge un sorrisetto. «Dalle stelle, piccola Ronnie.»
La sua risposta mi destabilizza ancora di più il cervello, tanto che lo fisso con la bocca socchiusa. Logan lascia di poco la testa d'un lato.
«Vuoi salire sul mio razzo e farti un giro con me, nello spazio?»
Per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva. Sbatto le palpebre per riprendermi e gli afferro il braccio, togliendomelo di dosso. Mi allontano da lui e dal suo intenso profumo che per poco non mi asfissia.
Lui al mio atteggiamento sogghigna divertito.

Scuoto la testa con dissenso per la sua oscena battuta e mi giro, alla ricerca di Patrick. Aguzzo la vista, sperando di scorgerlo nel mucchio confuso di studenti ma il suo viso non mi appare davanti gli occhi e d'un tratto tiro un mezzo sospiro deluso e frustrato.

«Ehi, ma dove vai?!» sento Logan alle spalle, appena riprendo il passo e mi affretto a raggiungere l'aula di lezione. Mi limito semplicemente ad ignorarlo. Ha rovinato tutto... o forse mi ha risparmiato solo altri problemi. Non ne sono sicura. Patrick è qui e io vorrei davvero parlargli, ma se farlo poi significa perdere la testa e cacciarmi in altre distrazioni? Mi sono promessa di stare buona e al mio posto. Oh, maledizione! Mi odio.

Logan però non sembra abbandonare la presa, tanto che mi segue e me lo ritrovo di punto in bianco al fianco.
Gli mollo un'occhiata piena di esasperazione.
«Dove credi di andare?» chiedo. Lui si aggiusta meglio lo zaino sulla spalla, stringendo la tracolla con una mano.

«Tu dove stai andando?»

Intende perseguitarmi? Sa, vero, che posso sempre mollargli un pugno in faccia? Di colpo mi fermo e lui per poco non mi viene addosso. Me lo ritrovo ugualmente a un soffio dal viso appena mi giro per lanciargli un'occhiata scocciata.

«Se non stessi facendo in ritardo per la lezione, la mia seconda scelta sarebbe andare nello sgabuzzino qui vicino per lavarmi le orecchie con la candeggina» rispondo e lo indico. «Vuoi forse farmi compagnia?» ironizzo. Inutile dire come lui si liberi in un sorriso tanto malizioso quanto la mia esasperazione.
«Nello sgabuzzino, con te? Non è un po' stretto e scomodo?» osserva con aria pensierosa. Le sue parole mi lasciano più basita della sua battuta di poco prima. Sono certa che ha capito ciò che intendevo ed è anche per questo che non riesce proprio a levarsi dalla sua faccia... non devo, no. Non devo dire niente a proposito del suo viso. Ogni dettaglio che la compone è troppo illegale. Perciò cerco di rivolgergli lo sguardo più esasperato che mi riesca. Lui se ne accorge e ride.

«Ci sarai sabato. Vero?» domanda appena riprendo il passo e lui con me.
«No.» Rispondo seccata.
«E il nostro appuntamento?» chiede. Sollevo le sopracciglia.

«Logan, amore, non c'è nessun appuntamento» mi volto per un secondo e gli rispondo alzando gli angoli della bocca e usando quel stupido nomignolo che lui usa con me. Magari in questo modo capirà quanto ridicolo sia, così la pianterà e smetterà di usarlo. Non sono mica la sua ragazza.

Di punto in bianco Logan scompare dal mio fianco, quindi stranita mi giro e gli mando un'occhiata. È rimasto indietro e si guarda il cellulare. Poi solleva gli occhi su di me, si guarda di nuovo il cellulare e sembra combattuto. Alla fine mi viene incontro rapidamente, mi solleva il mento con una mano e i miei occhi finiscono nei suoi.
«Se avessi un anello, in questo istante ti chiederei di sposarmi. Ma devo scappare» mi lascia un bacio sulla guancia e se ne va, prendendo a incamminarsi dalla parte opposta a grandi falcate e scomparendo dal mio campo visivo. Resto immobile nel corridoio, la borsa sul fianco e gli occhi puntati laddove prima c'era Logan. Sono troppo indecisa tra chiamare la polizia e chiedere un ordine restrittivo oppure ridere semplicemente.

Cuori In Tempesta 1 | ❗In editingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora