42 | Ovunque ci sei tu

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CAPITOLO 42
Ovunque ci sei tu

Mi sveglio quando le luci del mattino iniziano a filtrare dalla finestra. Assonnata e con gli occhi chiusi, vado alla ricerca della coperta per tirarla fin sopra la testa e nascondermi al buio ancora per un po'. Non appena tocco un lembo, cerco di tirarla. Lo faccio una volta, due, tre, alla quarta mi fermo stranita. Schiudo gli occhi rotrovandomi davanti al viso un muro color crema. Abbasso gli occhi, verso le mie cosce, cercando di capire perché non riesco a tirare la coperta. I miei occhi però si fermano su un braccio che mi avvolge intorno la pancia, sotto il seno. Lo scruto confusa, sbatto le palpebre provando a capire che stia succedendo finché non riconosco l'inchiostro impregnato sulla pelle, i tatuaggi che sono solo di una persona, e una soltanto.
Solo dopo mi accorgo della pressione che ho contro le spalle, un viso schiacciato sulla pelle scoperta del collo.

Istintivamente ripercorro di scatto i ricordi di ieri sera e tutto torna, forte e chiaro. Per un istante mi trema il cuore, poi però sento un movimento. Il braccio che ho intorno mi stringe di più, una gamba si poggia sulla mia e sento un mugugno vicino l'orecchio mentre quello stesso viso scava nei miei capelli.
Logan.

Con una mano, gli afferro delicatamente il braccio e provo a toglierlo di dosso senza svegliarlo. Fortunatamente riesco nel mio intento, quindi poggio una mano sul materasso, mi volto e scopro un ragazzo con i capelli scompigliati a coprirgli gli occhi, addormentato e sul mio cuscino.
Ancora spaesata visto il mio improvviso risveglio, e con mente annebbiata dal sonno, prendo a scrutando. Non so per quanto, ma i miei occhi pare che non vogliamo spostarsi. Gli do un'occhiata più estesa e noto il modo buffo in cui sta dormendo che mi fa istintivamente sorridere a labbra chiuse.
Il viso schiacciato tra i due cuscini, un ginocchio piegato e le spalle rivolte verso l'alto, mentre lo stesso braccio che teneva intorno a me ora è piegato e occupa la mia parte del letto che mi rimane, dal momento che lui ha praticamente riempito il materasso con la sua stazza.

I capelli che sono così lunghi da solleticargli il naso pare lo stiano svegliando. Lui si porta una mano al viso e cerca di scacciargli ma pare inutilmente. Caccio inevitabilmente uno sbuffo divertito.
Alla mia mezza risata Logan si muove ancora, strizza gli occhi e alza la testa dai cuscini.
Rimane per un istante e guardarmi confuso. Poi però, contro ogni aspettativa, torna con la faccia sul cuscino, afferra un cuscino e si copre il viso in un modo tanto buffo che a stento riesco a non sorridere.
«È mattino» gli dico con la voce impastata dal sonno e mi stiracchio. «Dai, svegliati. Tu sei un tipo mattiniero, no?» lo prendo in giro non potendo farne a meno.

Toglie per un secondo il cuscino e mi guarda.
«Non oggi» dice, facendomi aggrottare la fronte, non solo perché la frase mi ricorda la citazione di qualche film, ma soprattutto per la sua voce che esce talmente bassa e roca da farmi rabbrividire copiosamente. Per un istante, uno soltanto, resto affascinata a tal punto da guardarlo di punto in bianco sotto una luce ben diversa. Poi però mi do una sberla mentale.

No, Ronnie. Non farlo.
Sei ancora mezza addormentata. Smettila.

«Era per caso Arya Stark?» chiedo d'improvviso, il mio cervello si illumina.
«L'inverno sta arrivando» mormora lui in un tono talmente serio da farmi rimanere stupita tanto da ridere flebilmente. Lo sento ridacchiare.
«Il trono di spade, davvero?» chiedo divertita e mi passo le mani tra i capelli provando ad aggiustarli. Logan si toglie di nuovo il cuscino dal viso, punta i suoi occhi nei miei che lo guardo dall'alto.
«Tu non sai niente, Jon Snow» ne cita un'altra facendomi ridere e scuotere la testa. Non avevo idea che fosse un fan del Trono di Spade.
«Hai letto i libri o ti sei visto la serie TV?» chiedo curiosa. Lui mi manda un sorrisetto furbo. «La serie TV, ovviamente, ci sono le scene di nudo.»

Cuori In Tempesta 1 | ❗In editingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora