6 | Muffin al cioccolato

250 20 31
                                    

CAPITOLO 6
Muffin al cioccolato

Primo giorno di università e io non la smetto di torturarmi le unghie con i denti.

Diamine. Forse avrei dovuto come minimo bere un caffè, ma ho evitato, credendo che mi avrebbe solo agitata di più. Sono sul sentiero in pietra, il campus è pieno di gente e io non riesco a intravedere nessun volto familiare. Mi sento tremendamente persa e a disagio, e per certi versi mi ricordo di Patrick, ieri quando mi ha detto la stessa cosa. Chissà se oggi riuscirò a incontrarlo, non ho idea nemmeno di cosa sia venuto a studiare.

Reprimo una imprecazione. Avrei dovuto chiederglielo, ma insomma... ero troppo occupata a divorarlo con gli occhi. Maledizione.

«Pronta per il primo giorno di scuola di giovani adulti, piccola matricola?» un braccio mi si poggia bruscamente sulla schiena, dietro il collo. Mi giro rapida come una freccia e ciò che vedo sono gli occhi... lillà di Kim. Probabilmente le lenti colorate a contatto sono una sua strana ossessione. Intanto cerco di formulare una frase a senso logico, ma sento le gambe molli. Sono agitata e in ansia. Maledizione di nuovo.

«Tutto bene?» chiede Kim guardandomi con aria assorta. Annuisco con la testa e di conseguenza mi tiro un po' il colletto della maglia che ho indosso per prendere aria.

«Ho solo un po' di caldo» mento parzialmente. Sì, in realtà oggi fa piuttosto caldo e io sopra alla maglia ho anche una giacca abbastanza leggera che però, vista la situazione in cui mi trovo, peggiora solo le cose. Lei però mi molla un sorrisetto indagatore.

«Ah... con me non freghi. Sei agitata» osserva. «Ma sta' tranquilla, andrà tutto bene! Se vuoi ti accompagno fino alla tua aula. Hai già ritirato il foglio con le lezioni?» chiede e mi dà un'occhiata alla borsa a tracolla che tengo in spalla.

«Sì, sì. Devo averlo messo qui, da qualche parte... io...» mormoro spaesata mentre inizio a frugare nella borsa, ma le mani non la piantano di tremare. Kim se ne rende conto e infila automaticamente le sue dentro, sorprendendomi e lasciandomi rincuorata.

«Faccio io, non ti preoccupare» dice frugando rapidamente con le sue dita lunghe e laccate in rosa. Sollevo lo sguardo e le do nel frattempo un'occhiata più attenta. Il suo look stravagante mi colpisce di nuovo. Questa volta niente atmosfera retrò e anni '50. Oggi ha addosso un top rosa fluo, con in vita un cinturino arancione, dei jeans un po' larghi alle caviglie e sulle tasche innumerevoli toppe ricamate di gatti e stelle mentre ai piedi indossa un paio di sandali con la zeppa alta almeno quindici centimetri, tanto che questa volta mi supera quasi in altezza.

«Trovato!» esclama sorridente e si piazza al mio fianco, mettendolo sotto lo sguardo di entrambe. Il suo profumo di oggi ai frutti rossi non può far a meno di svegliare il mio stomaco che puntualmente brontola.

«Non hai fatto colazione questo mattino?» mi lancia un'occhiata troppo simile a quella di papà quando mi rimproverava da piccola per i pasti che saltavo perché troppo presa dai cavalli.

«Io... non ho avuto tempo» mento. Certo che ce l'ho avuto, ma ero certa che se avessi mangiato a quest'ora starei già vomitando anche l'anima. L'ansia mi provoca questo e per la giornata d'oggi ho preferito evitare. Sento gli occhi accusatori di Kim piantati su di me.

«In pausa lezione, vai e mandi giù qualcosa» ordina con una dolcezza disarmante e poi punta un indice sull'elenco delle lezioni del foglio che ha in mano.

«Prima lezione con il docente Schmidt. Si trova al padiglione là in fondo - indica con un dito - secondo piano. Devi attraversare il corridoio e poi prendi la prima porta sulla destra» spiega e mi guarda. «Lingue moderne, eh?» fa con un sorriso e mi molla una gomitata divertita. «Schmidt è il sogno erotico di ogni ragazza di questa università. Non importa il tuo orientamento sessuale, lui ti converte senza troppo problemi» dice con aria sognante e io non posso far a meno di ridere lievemente.

Cuori In Tempesta 1 | ❗In editingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora