19 | Cliché da romanzi rosa & Lorelai

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CAPITOLO 19
Cliché da romanzi rosa & Lorelai

«Se me lo chiedono, posso dire agli altri che è stato un appuntamento?» scherza.
Ovviamente qualche battuta stile Logan non poteva mancarci. Mi volto e lo guardo.
«Io tuo ego è talmente smisurato?» sollevo le sopracciglia trattenendomi dal ridere. «Puo darsi» dice con un sorrisetto per niente equivoco e infila un altro cucchiaino di gelato in bocca.
«Oppure...» inizio a parlare. «Questa serata ce la teniamo per noi e basta» propongo. Logan aggrotta la fronte.
«Non ti piace che qualcuno lo venga a sapere?» chiede stranito. Scuoto la testa.

«No, non è questo» rispondo e punto gli occhi davanti, sul parcheggio del centro commerciale.
«Questa è la prima volta da quando sono qui che... mi sento tranquilla. È una cosa personale, non voglio condividerla con chiunque» confesso con voce un po' persa, un po' sovrappensiero. Sento gli occhi di Logan fissarmi, quindi mi volto.

«Va bene» annuisce semplicemente, poi d'un tratto mi molla una gomitata giocosa. Un sorriso confuso compare sulle mie labbra.

«Allora...» prende a dire con fare vago, ma l'aria complice che gli spunta in faccia lo tradisce. «Com'è andata la tua serata tra solo donne? Vi siete intrecciate i capelli a vicenda, messo lo smalto e parlato di ragazzi?» ridacchia prendendomi chiaramente in giro. Evito di rispondere e lui automaticamente ride.
«Sei uno scemo» lo rimprovero con una falsa occhiata storta. «E sessista» aggiungo.

Logan solleva le sopracciglia e si mostra offeso. «E voi siete un cliché da romanzi rosa» replica. Istintivamente sollevo gli angoli della bocca abbandonandomi in uno sguardo meravigliato.
«Tu leggi libri con storie d'amore?» chiedo.

Logan sbatte teatralmente le palpebre. «Scherzi?» controbatte. «Io sono un tipo virile, ma per chi mi hai preso? Ti avrò anche portata fuori a un non-appuntamento, ma hai visto i miei tatuaggi e la giacca di pelle?» si pavoneggia e cerca di fare il serio, ma scoppia comunque a ridere per poi infilarsi un altro cucchiaino di gelato in bocca.

«Guarda che non c'è mica da vergognarsi se lo fai» gli faccio notare, sincera, e lo indico. Logan mi manda un'occhiata e sembra indugiare prima di aprire bocca. Poi punta gli occhi sulle auto parcheggiate davanti a noi.
«Ti ho già detto che ho solo sorelle?» chiede. «Bé, il lato positivo è che se ti trovi nella casa di famiglia e ti muore perennemente il cellulare perché il segnale lì fa schifo, non ti annoi, perché ci sono scaffali con libri di qualunque genere» la sua confessione mi lascia stupita.

«Il titolo più imbarazzante che tu abbia letto?» chiedo. Lui mi guarda e sorride. «Probabilmente Twilight» dice. Non posso far a meno di mordermi l'interno guancia per sopprimere le risate.

«Oh, quindi hai conosciuto il vampiro Edward Cullen» mi prendo gioco di lui.

«Sì e mi domando cosa abbia trovato di così affascinante in quella idiota di Bella. Insomma, non ha il minimo carattere!» esclama inorridito e fa un gesto con la mano.

Gli mollo un'occhiata più intensa del solito.
«Ti piacciono le ragazze determinate e interessanti?» chiedo, di punto in bianco attratta dall'argomento. Logan mi guarda, con un sorrisetto beffardo in viso.
«Vuoi sapere i miei gusti per una valida ragione oltre che semplice curiosità tra amici

«Curiosità tra amici» rispondo rapidamente. Lui annuisce e sembra pensarci su. «Non ho... una vera preferenza» dice poi con fare vago.
«Hai vent'anni e non sai che tipo di persona ti piacerebbe avere accanto?» chiedo stranita.

«Io non cerco una relazione» replica però lui. «Sto bene così» dice. Annuisco. Il pensiero però mi sfugge a solo qualche ora prima, quando ci siamo visti sul pianerottolo. A quando mi aveva effettivamente chiesto di uscire per ragioni non amichevoli, ma ragioni ben più diverse.

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