21 | Lascia che sia io il tuo papà stasera

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CAPITOLO 21
Lascia che sia io il tuo papà stasera

Mi hanno detto che la festa di Halloween celebrata nello stato della California è qualcosa di meraviglioso e forse, in fondo, hanno avuto ragione.
«Pronta?!» esclama Nathalie buttandosi sul suo letto. Mi trovo nella sua stanza da letto, al campus universitario, con addosso un lungo vestito nero. Dà l'aria di essere di una sposa e probabilmente è anche questo l'obiettivo.

«Mi ricordi cosa dovrei essere?» chiedo insicura girandomi in sua direzione. La scopro con i gomiti piantati nel materasso a sorreggersi il viso. Lei ci pensa su.
«La moglie del Conte Dracula?» risponde insicura, arricciando le sopracciglia.
«Davvero?» rido non potendo farne a meno. Lei annuisce.
«Quindi sono un vampiro» giungo alla conclusione più ovvia. Lei scuote la testa.
«No, il conte rapiva le vergini ma non le trasformava. Gli piaceva il loro sangue caldo e il cuore che batteva» spiega si mette in sedere, aggiustandosi i capelli. Do un'occhiata al suo travestimento e non posso far a meno di sorridere.

Lara Croft, e le sta anche molto bene, troppo direi.
Aggrotto la fronte d'un tratto. «Aspetta... vergini?» chiedo confusa. Questa è una strana coincidenza. Nathalie sorride.
«Oh, andiamo. Magari i ragazzi sono un po' cretini da non accorgersene, ma io e le altre lo abbiamo visto il tuo anello di castità». La fisso muta.
«Ne ho avuto anche io uno» confessa mostrandomi la mano ora però vuota. Residuo stupita. «Ma ho lasciato perdere. Io sono dell'altra sponda, l'anello è strettamente legato all'unione sacra tra uomo e donna, e a me queste cose non interessano» dice per poi sollevare noncurante le spalle.

La guardo per un po', indecisa se aprire bocca o tenere la curiosità per me stessa.
«Quando lo hai capito?» chiedo nonostante tutto. Nathalie mi guarda e sembra pensarci su. «Non so. È successo e basta» risponde e si alza in piedi.

«E i tuoi genitori come l'hanno presa?» decido di continuare. La mia domanda però sembra lasciarla sovrappensiero. Ma poi sorride.
«Bene se considerato il fatto che mi hanno cacciato di casa e spedito qui, dai miei nonni. Ma, ehi, tranquilla!» si abbandona in una risata triste che mi spezza inevitabilmente il cuore.
«Mi hanno pagato l'università e lo stanno facendo tutt'ora. Loro dicono che un giorno mi toglierò questo piccolo vizio giovanile e tornerò ad essere seria e matura» caccia una risata. Sembra non minimamente colpita da questi screzio che ha un famiglia.
«Un bel giorno completerò gli studi, poi inizierò a lavorare e i miei genitori dovranno farsi una ragione» ridacchia e va a prendere una cosa dalla sua scrivania. Torna da me e mi spruzza un po' di profumo addosso, suo collo scoperto dal vestito. Arriccio istintivamente il naso.

È veramente forte.

«Chanel n°5, tesoro. Questo farà girare la testa al tuo futuro sposo» commenta con un sorrisetto soddisfatto. «Ne dubito» sorrido contrariata e mi giro allo specchio a figura intera della stanza.

Il vestito è di un blu tanto scuro come il cielo di notte, termina con delle onde gonfie mentre il corsetto mi stringe i fianchi, mettendo in risalto le mie forme. Lo scollo sul petto è a forma di cuore e le braccia invece sono abbastanza scoperte se considerate le maniche scure e trasparenti che scendono dolcemente su di esse. Le clavicole invece sono in nella vista.

Nonostante sia un vestito di halloween e sicuramente affittato, è decisamente bello e adeguato anche per una serata galante a qualche anteprima cinematografica.

La porta che si apre, mi fa girare. Kim appare nella stanza e appena i suoi occhi su poggiano su di me spalanca gli occhi e rimane con la mano poggiata sulla maniglia.
«L'hai portata?» le va incontro Nathalie. Lei annuisce senza smettere di guardarmi. Le porge una scatola e Nathalie l'afferra, aprendola e tirando fuori un collana d'argento che prende tra le dita avvicinandosi a me.
«Ora alza i capelli e girati» mi dice. «Aspetta, ma di chi è? Sembra davvero tanto costosa» domando confusa.

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