14 | Gli opposti non si attraggono

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CAPITOLO 14
Gli opposti non si attraggono

Non posso far a meno di scoppiare a ridere, tant'è che mi porto le dita alla fronte e mi giro lievemente dalla parte opposta, poggiando lo sguardo sugli alberi.
«Sei un idiota. Lo sai?» chiedo cercando di darmi un contegno, lasciandogli un'occhiata colma di dissenso.

«E tu sei più bella del solito» istintivamente lo spingo via con una mano facendolo ridere.
«Logan, non voglio distruggere i tuoi sogni, ma non sei davvero il mio tipo» cerco di mettere le carte in tavola e fargli capire la situazione prima che lui si ficchi in testa idee sbagliate. So bene che molto spesso scherza semplicemente, ma è meglio evitare scenari di qualunque tipologia. Lui non sembra colpito più di tanto, come se le mie parole non gli facessero alcun effetto.

Scrolla le spalle e torna da me. «Ti hanno mai detto che gli opposti si attraggono?» chiede con un fare tanto teatrale che mi fa sorridere. Scuoto la testa.
«Gli opposti non si attraggono» ribatto invece. Lui non sembra esserne convinto. Si rimette al mio fianco, infila le mani nelle tasche dei pantaloni e guarda davanti a sé, in alto, gli alberi e il cielo ormai dipinto da pennellate rossastre che stanno per essere avvolge dal buio. È ormai sera.

«Io invece penso che ognuno di noi ha in serbo per sé qualcuno di speciale» comincia a dire sovrappensiero. «Un po' come le anime gemelle. Non importa quanto tu sia diverso dall'altro, c'è un filo invisibile, qualcosa... un legame tanto forte quanto indistruttibile che vi lega per sempre, unendo mente e spirito in un tutt'uno» sussurra. Le sue parole mi colpiscono più di quanto voglia ammettere. Non mi sarei mai aspettata che Logan potesse fare dei ragionamenti tanto... romantici.
«Lo hai letto dal retro di una qualche carta per cioccolatini?» lo prendo in giro.

Lui volta e mi guarda. «Tu mi sottovaluti troppo, Veronica Kyle» dice con un'aria che percepisco offesa e per un istante mi sento in imbarazzo. Forse ho esagerato questa volta. «Non dovresti» mi intima.

«So bene che non sono il tuo tipo» ammette. «Ma non importa», solleva le spalle e mi molla una spallata divertita che mi fa sentire risollevata e inevitabilmente sorridere a mia volta.

«Quindi smetterai di provarci con me?» chiedo. Lui solleva un sopracciglio e scuote la testa. «Oh, no. Niente affatto» mi manda un sorrisetto colmo di complicità che a tratti penso sia diabolico.

«Ora voglio farti innamorare di me» dice con una sicurezza che mi lascia spiazzata e la stessa frase rimbomba nella mia testa, quella che ho sputato addosso ad Adrien ma che non era per niente vera.

Come potrei solo pensare di avere il fegato per un piano del genere?

I miei genitori mi hanno insegnato la bontà e l'altruismo. Mio padre mi ha fatto capire cosa fosse giusto e sbaglio, cosa mettesse a rischio la moralità. E io, nonostante il mio dolore e la rabbia, ho provato in tutti i modi di rimanere quella che mia madre sperava di vedere un giorno, se fosse stata ancora in vita: la sua bambina, della cui andava tanto fiera.
Logan non ha colpe in tutto quello che c'è tra me e Adrien e io non mi sognerei mai di usarlo per fargli del male. Non sono vendicativa e non utilizzo le persone in questi giochetti disgustosi. Non sono il tipo.

Logan mi lancia d'un tratto un occhiolino malizioso che mi fa accelerare più del dovuto il battito del cuore. Mentre gli fisso il profilo, provo a domandarmi sul serio se stia o meno scherzando; ormai non ci capisco più niente.

«È una sfida? Sai, io non sono il tuo passatempo» metto subito in chiaro con aria critica. Logan si gira, solleva una mano e afferra il mento finché non me lo solleva a sufficienza per guardarlo diritto negli occhi. Lo fisso in silenzio, le braccia conserte al petto.
«Non voglio che tu sia il mio passatempo» soffia sulle mie labbra. Il suo viso è così vicino al mio che posso percepire il suo respiro sbattermi sulla pelle fino a mandarla in fiamme. Ad occhi socchiusi mi scruta.

Cuori In Tempesta 1 | ❗In editingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora