13 | Disguidi

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CAPITOLO 13
Disguidi

Abbandono l'auto di Adrien e con lo zaino in spalla mi avvicino alla moto. Logan tira fuori un secondo casco, mi aiuta a metterlo e poi afferra il suo zaino che teneva in addosso e lo butta nel piccolo bagagliaio della moto.
«Pronta?» chiede con un sorrisetto e sale in sella. Faccio altrettanto e gli cingo il torso con le braccia. Lui si infila il casco e poi mi afferra le mani con le sue, rafforzando la stretta intorno a lui. Non posso far a meno di scuotere la testa con un sorrisetto sulle labbra.
«Tieniti stretta a me, piccola Ronnie. Non vorrei che ti perdessi lungo la strada perché poi non saprei come rimpiazzarti così da evitare che tuo padre mi cerchi per legarmi dietro al suo cavallo e farsi un giro con me per tutta la U.S. Route 66», ridacchia liberandosi in una risata. Le sue mani afferrano il manubrio, toglie il cavalletto e accelera, tanto bruscamente e con così violenza che mi stringo d'istinto con più forza a lui, tanto da conficcargli le unghie nella giacca. Merda.

A soli due cinque secondi di distanza quando vedo sfrecciare intorno a noi le auto e rimanere indietro, per alcuni istanti ricordo Jack e il cuore mi si stringe in una morsa malinconica.
Nello specchietto retrovisore posso scorgere con non troppa fatica l'auto di Adrien provare a starci dietro e quando sembra che anche Logan se ne renda conto, accelera ancora di più aumentato nettamente le distanze finché di Adrien non ne rimane nemmeno l'ombra. A Logan piace la competizione, chi l'avrebbe mai detto?

A metà strada facciamo una pausa a una fermata di servizio, per sgranchire le gambe e rinfrescarci. Logan rallenta sulla corsia di decelerazione e poi parcheggia la moto. Si toglie il casco e si guarda in giro, probabilmente cercando di scorgere anche gli altri.

«Ronnie?» mi richiama e si gira, io sto armeggiando con il cinturino del mio casco. «Uh?»
Lo vedo scendere e poi guardarmi con un sorrisetto alquanto divertito. «Dai, vieni qui. Ti aiuto io» dice mordendosi un labbro e allunga le mani, sfilandomi di dosso il casco. Istintivamente alzo le braccia, pronta per dare una sistemata ai capelli sicuramente arruffati, ma lui lo fa prima e appena le sue mani mi toccano la chioma, sistemando alcune ciocche dietro l'orecchio i miei occhi finiscono nei suoi e non sembrano più volersi spostare via.

Il rumore di una macchina che si ferma accanto a noi, non riesce a riportarmi alla realtà.
«Ti è piaciuto?» sento la sua voce più vicina del solito e realizzo d'un tratto quanto i nostri viso si siano ravvicinati senza che me ne rendessi conto.
«Cosa?» la mia bocca di muove prima del cervello, mentre nella testa albergano diverse immagini davvero poco decenti, forse perché la sua domanda è indecente o quantomeno qualunque cosa lui dica sembra avere un misterioso sfondo sessuale e del tutto criptico. Le mie guance vanno inevitabilmente a fuoco e forse lui se ne rende conto. Tant'è vero che aggrotta le sopracciglia e sorride. «Ronnie, la corsa» spiega e poi socchiude gli occhi lanciandomi uno sguardo malizioso.
«Perché a cosa pensavi mi stessi riferendo?» ride mettendomi nella merda più assoluta. Dannazione.

Apro bocca per salvare la mia dignità, ma una voce mi ferma.
«Oh, ma come siete carini...»
Lorelai.

Mi giro d'istinto verso destra e la guardo. Adrien sta scendendo ora dalla macchina e appena vede le mani di Logan ancora addosso a me scruta il suo amico in silenzio, senza dire una parola.

«Ma gli altri?» chiede Lorelai guardandosi in giro alla ricerca delle altre auto.
«Probabilmente c'è stato un incidente sul tragitto e sono rimasti intoppati» ipotizza Adrien facendo sentire finalmente la sua voce. Si guarda con noncuranza il cellulare e poi lo rimette in tasca.
«Veronica, io vado al bagno. Vieni con me?» chiede la bionda. La guardo, poi torno con lo sguardo su Logan e sbatto le ciglia teatralmente notando che ha ancora una mano tra i miei capelli, il pollice che mi tocca la guancia. Gliela afferro e la tolgo via.

Cuori In Tempesta 1 | ❗In editingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora