- capitolo 9 -

516 31 0
                                    

Quando Rin riaprì gli occhi si ritrovò in una stanza completamente rossa. Aveva le pareti rosse, le tende rosse, perfino la mouchette era rossa. Quando cercò di alzarsi sentì un dolore alla tempia, ma ciò non la fermò. Si alzò e nel mentre un uomo entrò nella stanza.

" Ben svegliata principessa"

"NON. CHIAMARMI. PRINCIPESSA!" disse in preda alla rabbia scandendo bene le parole.

" La prego di calmarsi" le disse l'uomo.

Lo studiò bene. Sembrava solo poco più grande di lei, ma riusceva a incuderle timore comunque. Aveva gli occhi di un rosso rubino, le labbra sottili rosee e la pelle candida come la neve. I capelli corvini erano corti e ben curati. Guardandolo notò che aveva un'espressione calma, ma Rin non si fece ingannare. Sapeva che anche la persona apparentemente più calma poteva diventare un pericolo molto grande.

" Vedo che ti sei abituata alla tua residenza permanente"

" chi ti dice che rimmarrò quì?" gli disse Rin acidamente.

L'individuo le si avvicinò. Rin  non indietreggiò, era troppo orgogliosa per farlo. Lo guadò per tutto il tempo avvicinarsi a lei. Quando le fu a due passi di distanta cercò di toccarele il viso, ma lei gli prese la mano e gliel'allontanò immediatamente.

" Nei tuoi occhi vedo un coraggio e una forza di volontà mai viste finora. Mischiate alla tua voglia di conoscere la verità non fanno altro che farmi pensare che resterai, almeno fin quando non avrai scoperto quello per cui sei quì"

Rin era nervosa, aveva colto nel segno. Se  è riuscito a capirla con una sola occhiata non osava pensare cosa sarebbe riuscito a fare in tutto questo tempo.

" Posso almeno sapere il tuo nome o ti devo etichettare come "l'uomo nell'ombra"?"

" Bel soprannome rosa tagliente o pungente. In guerra venivi chiamata in questi due modi"

Lo guardò con fredezza e ripetè la domanda.

" Posso sapere il tuo nome?"

L'uomo si avviò verso la porta. La ragazza odiava essere ignorata e questo non faceva che accrescere la sua rabbia. A un passo dall'uscio finalmente le rispose.

"Yodoki"

Le rispose andandosene dalla stanza. Una volta rimasta sola iniziò ad imprecare a bassa voce a causa della situazione in cui si era cacciata. Camminando per la stanza le venne in mente un piano, ma ci sarebbe voluto del tempo per metterlo in azione. L'unica cosa era che gli altri venissero a salvarla, anche se sperava invana.

_____________________________________________________________________________

"NARUTO"

Il biondo aprì gli occhi e si ritrovò sdraiato sulle ginocchia della sua ragazza. All'inizio non distinse la figura, ma immaginò fosse Rin.

"R..Rin.." disse con un filo di voce

"No, sono io, Hinata"

E' inutile dire  che Hinata quando sentì il suo ragazzo pronunciare il nome di un'altra le fece male. Tutto il gruppo lo notò, ma nessuno osò fiatare.

"Dov'è Rin..?" chiese  mettendosi a sedere.

Tutti si guardarono, poi guardarono Naruto.

"Non ricordi niente?" gli chiese Shikamaru.

"cosa dovrei..." come un getto di acqua gelida si ricordo dello scontro e del rapimento di Rin.

" DOBBIAMO ANDARE DA KAKASHI-SENSEI E AVVERTIRLO" disse alzandosi di scatto il piedi.

Facendo ciò la testa iniziò a girargli un po' ma a lui non interessava, doveva andare a salvare Rin.

"Naruto...non ti reggi neanche in piedi.." gli disse Sakura con dolcezza.

" Sakura, Rin si è sacrificata per noi. NON LASCERO' CHE RISCHI LA VITA INUTILMENTE. SE VOI NON VOLETE VENIRE CON ME VA BENE, MA IO RITORNERO' A KONOA OGGI STESSO E AVVERTIRO' L'HOKAGE DI TUTTO." disse guardando i suoi compagni, uno per uno.

Nessuno parlò e Naruto lo prese come un no. Si girò di spalle e deluso disse ciò che aveva da dire.

" Lei sta sacrificando sè stessa per voi e voi la lascerete morire..." disse con una punta di rammarico.

Iniziò a incamminarsi, ma una voce lo fece fermare.

" LA AMI, VERO?!"

Si girò lentamente e guardò Hinata.

" Cos-" non fece in tempo a finire la frase che Hinata ricontinuò a parlare.

" La ami, è perché la vuoi salvare ad ogni costo" disse con le lacrime agli occhi.

Naruto le si avvicinò lentamente. Gli occhi non esprimevano nessuna emozione, annzichè freddezza.Quando fu a un passo da lei le sossurò all'orecchio:

" Sì, lo ametto, la amo. Ogni giorno penso a quel giorno in cui ti baciai e l'allontanai da me. Mi dispiace averti fatto del male, ma non lascerò che la persona che amo muoia senza che io abbia fatto il possibile per salvarla."

Hinata, ferita, iniziò a piangere e si incamminò per prima. Sakura, preoccupata per l'amica, la seguì e Naruto rimase con Sai e Shikamaru.

" Ora non c'è più tempo da perdere, andiamo"

E fu così che i cinque si incamminarono verso Konoa con il scopo di salvare un'amica, che tanto amica per qualcuno non era.

Una storia mal raccontataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora