- capitolo 12-

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Naruto e Sakura si svegliarono all'alba e si incontrarono alle porte del villaggio all'orario prestabilito.

" Ciao Naruto" gli disse la rosa.

" Ciao Sakura-chan" le disse il biondo distrattamente.

Da quando Rin era sparita non pensava che a lei, a cosa stesse facendo e se fosse al sicuro. A risvegliarlo dai suoi pensieri fu Sakura che gli sventolò una mano davanti al viso.

" Naruto, pronto, terra chiama Naruto!" disse scocciata.

Non negava che le desse fastidio tutta questa situazione, dopotutto Naruto fino al giorno precedente era il ragazzo della sua migliore amica. Non riusciva a pensare a Rin come l'amica di prima, la vedeva solo come una sciuparagazzi.

" Sì?"

" Non c'è ombra del personaggio che stiamo aspettando" disse sbuffando.

" E' quì che ti sbagli."  disse una voce alle loro spalle.

Sakura non ci poteva credere, anzi, non ci voleva credere.

" Sasuke, finalmente! Ti stiamo aspettando da un bel po'! E poi sono io quello ritardatario..." gli disse Naruto sbuffando.

Sakura si girò lentamente verso il ragazzo che amava. In questi  anni non era cambiato molto, ma come Naruto aveva messo sù un po' di muscoli.

" S-Sasuke-kun...che ci fa quì?" gli chiese Sakura balbettando e arrosendo.

" Sono quì per salvare Rin" le disse con tutta la calma del mondo.

In quel momento Sakura si infuriò. Dopo tutto quello che aveva fatto ad Hinata tutti erano preoccupati per Rin! 

" IO NON VI CAPISCO!" urlò loro.

I due la guardarono straniti e quando notò che aveva la loro attenzione contiuò.

" NARUTO, FINO AD IERI LA TUA RAGAZZA ERA HINATA, POI , MAGICAMENTE, DICHIARI AMORE A RIN! MANCO TI AMA E TU LE CORRI DIETRO COME UN CAGNOLINO! ANZICHÉ CONFORTARE HINATA SEI QUA A PREOCCUPARTI PER COLEI CHE HA DISTRUTTO LA  NOSTRA QUOTIDIANITÀ E FELICITÀ!" disse guardandolo con freddezza e stringendo i pugni.

Naruto la guardò cagnesco. Lei non doveva intromettersi in queste faccende, non ne aveva il diritto e non ne sapeva niente!

" E TU" disse rivolgendo la sua attenzione al corvino.

" SI PUO' SAPERE PERCHE' SEI QUI'?! TU MANCO LA CONOSCI RIN!" disse piena di gelosia.

" Ti sbagli, la conosco bene" le ribattè Sasuke.

In quel momento dentro Sakura si accese un fuoco di gelosia e rabbia.

" SI PUO' SAPERE CHE HA RIN DI TANTO SPECIALE?! ORA CI TOCCA ANDARE A SALVARLA SOLAMNETE PERCHE' SI E' BUTTATA FRA LE BRACCIA DEL NEMICO. LEI HA SCELTO CIO', QUINDI PERCHE' NON ACCONTENTARLA E TORNARE ALLE NOSTRE VITE DI PRIMA LASCIANDOLA LÀ?!"

Il biondo, che fin a quel momento strinse i denti e i pugni,  scoppiò. Si avvicinò pericolosamente a Sakura, che, spaventata dallo sguardo del biondo, si azzittì. Sasuke raggiunse il biondo e prima che questi parlasse e dicesse qualcosa di cui si sarebbe pentito, prese la parola.

" Pensavo che fossi cambiata Sakura, ma sei rimasta sempre quella noiosa ragazza insensibile." Disse guardandola con delusione. Rin per lui era una sorellina e ci aveva legato molto. Non voleva perdere un'altro membro della famiglia, questa volta avrebbe lottato con i denti e le unghie. Inoltre Al suo fianco vi era Naruto.
Al sentire quelle parole gli occhi di Sakura diventarono lucidi. Perfino il suo grande amore era dalla parte di quella vipera. Naruto, ormai stanco della situazione, prese parola.

" Se non hai altro da commentare, è meglio partire. Per colpa della tua scenata abbiamo perso minuti preziosi" le disse con freddezza.

A Sakura facevano male quelle parole. I due ragazzi iniziarono a camminare, lasciandola da sola in compagnia dei suoi pensieri.

I tre camminarono per ore, senza mai scambiarsi una parola. Naruto era immerso nei suoi pensieri, come gli altri dopotutto, ma lui era comunque il più preoccupato.

" Naruto" gli disse Sasuke toccandogli la spalla risvegliandolo dai suoi pensieri.

" E' quasi ora di pranzo, meglio accamparci per riposare un po' " continuò.

Naruto annuì e i tre sostarono sotto l'ombra di un cigliegio e mangiarono dei panini. Dopo poco tempo Naruto si alzò in piedi e, dopo aver ricevuto  un segno positivo da parte di Sasuke, si rimetterono in viaggio. Verso tarda sera giunsero su una collina, da cui si aveva la visuale di un enorme castello rosso sangue.

" Scometto che è questo il castello dove l'hanno portata" disse al gruppo.

Sasuke  scrutò velocemente il luogo. La terra era arida e sembrava che il villaggio dinanzi al castello fosse stato abbandona da anni.

" Direi di accamparci in uno di questi edifi. Proporrei quello là" disse indicando uno degli edifici più alti e vicini al castello.

" Per me va bene" gli disse Naruto, iniziando a raggiungere il villaggio abbandonato.

Sakura non rispose, si limitò a seguire Naruto e lanciare un'occhiata di ghiaccio all'Uchiha. Sasuke la capiva, ma ciò non giustificava il suo comportamento infantile.

Arrivati si divisero nell'edificio.

Naruto scelse una delle camere di fronte a una finestra del castello. Senza farsi notare si sporse per vedere meglio la stanza. Era rossa sangue e abbastanza grande. Poi notò che la luce era accessa.
* E se fosse la sua...?*
Continuò a guardare e notò la figura di una donna avvicinarsi alla finestra.
* Ma quella è?!*
Chiamò velocemente gli altri e li fece venire nella stanza. I tre guardarono Rin piangere e guardare il cielo. Per loro fortuna non li aveva notati. Dopo tempo un uomo entrò nella stanza e iniziò a parlare con lei. Rin sembrava nersova e a un certo punto notarono che probabilmente aveva iniziato a urlare. Notarono che i suoi occhi divennero rossi, ma non come quelli dello sharingan.
" Sasuke, hai visto?" Chiese bisbigliando all'amico.
" Sì, non è normale..." Gli rispose sempre bisbigliando l'altro.
Notarono che l'uomo si avvicinò a lei e le disse qualcosa che la lasciò di stucco.
Sasuke notó che Naruto era molto scosso e che stava stringendo i pugni per non fare rumore o cose che potessero metterla in pericolo.
Uscito il sequestratore, Rin cadde a terra e iniziò a piangere tenendosi la testa fra le mani.  L'Uchiha non l'aveva mai vista così, erano così orgogliosi che evitavano di farsi vedere così. A Sakura dispiacque vederla così e  si reputò senza cuore per quello che aveva detto la mattina stessa.
Naruto era distrutto, lei stava soffrendo e lui non poteva fare niente. Era ad un passo da lei e non poteva stringerla e fra le sue braccia e rassicurarla.
Nessuno dei tre però sapeva che a Konoa qualcuno era altrettanto preoccupato per Rin quanto loro. Kakashi fissava la montagna nella quale vi erano scolpiti le faccie degli Hokage e pregò che il suo team gli riportasse la ragazzina che tanto somigliava ad Obito e Rin. Le era entrato nel cuore e le voleva bene come la figlia che non aveva mai avuto. Si girò verso la scrivania e si rimise al lavoro,   assegnando missioni e  firmando moduli di richiesta.

Una storia mal raccontataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora