-capitolo 18-

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Naruto si era parato davanti a lei per proteggerla. Sentì un dolore provenirgli dal petto, un dolore assurdo. Poi, nel giro di pochi secondi, si sentì leggero, molto leggero.
" Naruto...?" Disse una voce scioccata.
Il biondo a sentir il suo nome aprì istintivamente gli occhi e non potè credere ai suoi occhi.
" Mamma...?" Disse lui in un sussulto.
" MINATO, MINATO VIENI" disse Kushina in preda alla disperazione.
La rossa piangeva, non avrebbe mai voluto che il figlio li raggiungesse talmente giovane.
Minato andò dalla moglie, non l'aveva mai sentita così impanicata. Andò da lei e per poco non svení, ovviamente per quanto fosse possibile per un morto.
" Naruto..?" Disse lui, con voce lieve.
" Sono....morto?" Chiese il biondo a bassa voce, quasi come se non volesse sentire la risposta.
I genitori abbassarono il capo, distrutti dall'arrivo del figlio. Naruto  iniziò a piangere e Kushina sentì l'impulso di andarlo a consolare. Lo strinse a sé e Naruto iniziò a piangere sempre più forte, singhiozzando e disperandosi.
Minato andò dalla moglie e dal figlio e li strinse in un abbraccio.
" Naruto, va tutto bene, sei con noi" gli sussurò Kushina. Naruto abbracciò più forte la madre e si lasciò cullare da quel calore che fino ad allora aveva sentito solamente con Rin.
Quando si rilassò iniziò a parlare con i propri genitori. Questa volta sarebbero rimasti insieme.
" Quindi...cosa è successo?" Chiese Kushina piano. Non voleva obbligare il figlio a dirle cosa fosse successo se lui non voleva parlarne. Naruto sospirò, poi sorrise leggermente.
" Ho protetto la donna che amavo" disse.
Kushina e Minato spalancarono gli occhi, poi Kushina si alzò di scatto e iniziò a saltellare qua e là.
" Com'è lei? È bella? Intelligente? Dolce? Forte?" Iniziò a domandare velocemente la donna.
" Kushina, così non lo lasci parlare" la rimproverò l'uomo.
" Scusala Naruto, è sempre stata impulsiva" si giustificò Minato.
Kushina a sentire le parole del marito si mise nella sua " modalità", spaventando i due.
" Lei...lei è bellissima, intelligente e molto forte. Hai dei bellissimi occhi verdi, dei capelli castani molto lunghi, che al sole rispendono come se fossero biondi.  La sua voce è bella e melodica, che si trasforma nella voce più gelida e minacciosa quand'è arrabbiata. Le sue doti in battaglia sono micidiali, riuscirebbe ad uccidere chiunque voglia fare del male ai suoi cari..." Disse Naruto pensando a Rin.
Minato e Kushina ascoltarono Naruto commossi.
" La ami?" Chiese lei.
" Sì" rispose subito.
" Come si chiama?" Chiese Minato.
" Rin, Rin Uchiha" disse Naruto.
I due sbiancarono.
" Hai detto Uchiha?" Chiese nuovamente Kushina.
" Sì"  disse il biondo perplesso.
" Di chi è figlia?" chiese Minato.
" È la figlia di Mikoto e Fugaku Uchiha, nonché sorella minore di Sasuke, perché?" Chiese Naruto ancora più perplesso.
Kushina guardò il marito in modo serio.
" La profezia si è avverata" disse.
Minato fece sì con capo, cosa che fece confondere ancora di più Naruto.
" Naruto... Secoli fa vi fu una profezia, nella quale c'era scritto che, un giorno lontano, anzi, secoli dopo che venne scritta, una Uchiha e un Uzumaki si sarebbero uniti insieme..."
" E allora, non ci vedo niente di male" ribattè Naruto.
" Peccato che secondo la profezia sarebbe stata la fine del mondo..." Terminò Minato.
Naruto trasalì. Ecco perché Ares li perseguitava.
"No...lei lo sconfiggerà!" Disse con convinzione.
I genitori lo abbracciarono e continuarono a parlare di lui e di quanto fosse cresciuto.
" Penso sia meglio chiamare anche un'altra persona" disse poi Minato allontanandosi.
" E chi dovrebbe mai-"
" Ciao ragazzino" disse una voce fin troppo conosciuta a Naruto.
" Pervy sage..." Disse iniziando a girarsi lentamente verso il suo Sensei.
Andò  da lui e lo abbracciò, erano passati anni dalla sua morte, ma gli mancava da morire. Iniziò a ridere e scherzare con le persone che aveva perduto e che amava, ma mancava qualcosa. Kushina se ne accorse. Negli occhi del figlio vide che gli mancava cosa, e sapeva perfettamente cos'era.
" Ti manca?" Chiese lei con premura.
" Molto" confessò lui.
Kushina guardò il figlio. Si era perduta tutto di lui: la sua infanzia, la sua adolescenza, il suo primo amore, tutto. Ora era un uomo, che però non aveva nemmeno  avuto  il tempo di amare veramente. D'un tratto il corpo di Naruto iniziò a brillare, risplendendo di una luce dorata.
" Cosa mi sta succedendo?!" Gridò spaventato ai genitori e al Sensei.
" A quanto pare non è giunta la tua ora" gli disse Kushina sorridendo.
Fece in tempo ad abbracciare i suoi cari che subito dopo  vide le loro figure scomparire man mano. Improvvisamente sentí un corpo caldo vicino a lui. La testa faceva male, il petto bruciava.  Cercò di aprire immediatamente gli occhi, ma solo dopo un po' riuscì ad aprirli.
" Naruto..." Disse qualcuno.
" Rin!" Disse immediatamente Naruto.
La vide, ma era diversa. No...quella non era Rin si disse. Infatti la figura prese le sembianze di Rin, che svenne subito dopo. Fece in tempo a prenderla prima che cadesse al suolo. Notò che non vi erano più tracce di Ares e che erano ritornati nella cella. Sasuke riprese coscienza, seguito da Sakura. Quest'ultima si avvicinò immediatamente a Naruto, che teneva ancora tra le braccia l'esile figura di Rin. Sakura, preoccupata dall'aspetto della ragazza, iniziò ad esaminarla.
" No...no...." Iniziò a dire.
Nel frattempo anche Sasuke si avvicinò e quando vide la sorella in quelle condizioni iniziò a preoccuparsi. Naruto stringeva sempre più forte Rin a sé, come se non la volesse lasciare.
" Lo ha affrontato da sola...." Disse Sasuke immerso nei suoi pensieri. Naruto sbiancò. Se lo aveva affrontato....
" NO, RIN" disse Sakura interrompendo i pensieri dei due.
" CHE SUCCEDE?!" gridò in preda al panico Naruto stringendo Rin di più.
" Questa sciocca ha numerose emorragie interne, traumi cranici e ossa rotte! Non so se ...." Disse iniziando a singhiozzare.
Naruto provò a sentire il cuore dell'amata, ma questi batteva sempre più debolmente.
" DANNAZIONE. Ha bisogno di cure urgenti!" Disse Sasuke in preda alla disperazione.
" Rin, Rin mi senti!" Gridò Naruto.
La castana non rispose. Era fredda, immobile, ricoperta di sangue.
" No..."
" L'unico modo è portarla al villaggio, ma non so se ce la farà..." Disse Sakura.
" Allora che aspettiamo! Più tempo aspettiamo più rischia" disse Naruto iniziando a correre.
Quella era una corsa contro il tempo. Ne valeva la vita di Rin.

Una storia mal raccontataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora