Epilogo

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Settembre 2019

Gli ultimi raggi dell'estate lambiscono la pelle come un incanto, un calore che scalda l'anima ma senza graffiare, senza più la ferocia del solleone d'agosto

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Gli ultimi raggi dell'estate lambiscono la pelle come un incanto, un calore che scalda l'anima ma senza graffiare, senza più la ferocia del solleone d'agosto.

David, al mio fianco sul telo da mare, si gode il tepore del primo pomeriggio di bel tempo dopo alcuni giorni di pioggia, mentre racconto a Erika gli avvenimenti di questi incredibili mesi. Dopo il Bay Fest ci siamo riviste di sfuggita, ma questa è la prima volta che ci diamo appuntamento per andare al mare insieme. David si è unito a noi, visto che oggi ha il giorno libero. Domani avrà la sua prima gara stagionale, un'amichevole con il Cesena, in vista dell'inizio del campionato di Serie B previsto per fine settembre.

L'autunno è alle porte, ma non è ancora arrivato. L'aria è tiepida e frizzante, l'acqua dell'Adriatico ancora calda.

Al termine del mio racconto Erika, esagitata e su di giri, con l'immancabile birra ghiacciata in mano, inizia a gesticolare come un'ossessa.

«No, ma aspetta un attimo Denise, non ci credo!»

Io alzo le spalle, e tento di sopprimere l'imbarazzo e la vergogna dietro le lenti scure degli occhiali da sole.

«Fammi vedere se ho capito bene» continua la mia nuova amica.

David si volta verso di lei, e scuote la testa.

«Dobbiamo proprio? Sarà la centesima volta che viene ripetuta questa storia.»

«Sì, magari agli altri vostri amici, ma non a me! È la prima volta che la sento» esclama ancora Erika, tutta eccitata. Inizia a contare con le dita della mano, rivolgendosi a me.

«Primo: il tuo ragazzo ti moriva dietro da anni, ma non te l'ha mai detto perché sei più grande di lui e non aveva il coraggio di esporsi.»

Mi guardo intorno per controllare che non ci sia nessuno che conosco sulla spiaggia. Mossa inutile... come al solito, la gente se ne frega di quello che fanno Denise, il suo ragazzo e la sua amica. Per una volta, meglio così.

«Secondo: ti eri invaghita di Saverio Pari, il più grande batterista punk che la Romagna abbia mai avuto! E gli strappasti un bacio al Vidia, dopo il concerto dei Derozer nel duemiladodici! Mitico!»

«Possiamo evitare di rimarcare questo punto?» chiede David, esasperato.

Scoppio a ridere, mio malgrado.

«Non avevi detto che non eri geloso in maniera retroattiva?»

La sua smorfia è mezza divertita.

«Non si può cambiare idea?»

«Basta voi due, fatemi finire» interviene Erika, con i piercing sul naso che lanciano riflessi fugaci. «Terzo: quando Saverio è andato a fare il divo in America, tu sei rimasta a bocca asciutta.»

«Tante grazie.»

«No, non "tante grazie". Piuttosto, tanti anni di rapporti insoddisfacenti e masturbazione compulsiva, immagino.»

«Oh signore, Erika, ma c'è bisogno di essere così esplicita?»

«Ops, scusa. Quarto: quando il qui presente cervellone cestista viene a sapere che non fai sesso da un anno, cosa fa? Colpo di genio! Perché non presentargli altre due fusti, anziché provarci lui stesso? Sarebbe stato troppo semplice, forse?»

David si alza a sedere. «Oh, andiamo! Tu la fai facile, ma io avevo paura di rendermi ridicolo, a farmi avanti. Ero convinto che lei non mi avrebbe mai assecondato. Avrei ottenuto l'effetto contrario. Ne sono sicuro!»

«Ehm... Se ci avessi provato subito, sarebbe stato probabile» intervengo.

«Piuttosto, ho pensato che se l'avessi aiutata a trovarsi un altro ragazzo mi sarei messo il cuore in pace, e avrei distrutto l'idealizzazione che pensavo di essermi fatto di lei in tutti questi anni» si scalda David, ormai lanciato.

Io sono sempre più imbarazzata.

«Potreste smettere di parlare di me come se non fossi qui?»

«Invece,» interviene Erika ignorandomi, «ti sei innamorato di lei ancora di più. Ah, ma è esilarante! È la trama di un film romantico di serie Z!»

«Erika, vai a quel paese» sbotto, scoppiando di nuovo a ridere, mio malgrado.

Tuttavia, ammetto che mi sto divertendo da morire. Questa ragazza, per quanto fuori di senno, è irresistibile. Stare con lei è come essere nell'epicentro di un terremoto, eppure ti fa sentire bene, mette sapore e colore in ogni cosa, come la scorza di limone in una birra Weiss.

«Insomma, concludiamo la telenovela» continua lei, dopo aver scolato ciò che resta dalla sua lattina. «Alla fine entrambi i manzi si sono rivelati degli stronzi, mentre voi due vi siete accorti di essere fatti l'uno per l'altra, e vi siete messi insieme.»

«Già» replica David, un istante prima di me.

«E siete una coppia così carina! Quasi quasi mi viene voglia di mangiarvi a cena, se non fosse che sono vegetariana e griglio solo le verdure.»

«Meno male» taglio corto. «Ma senti un po', dove caspita è finito il tuo ragazzo? Non doveva essere qui a momenti?»

Erika controlla il telefono, un modello vecchio, graffiato e rotto. Sostiene che sia già troppo moderno per i suoi gusti.

«Sta parcheggiando, arriva tra due minuti.»

«Benissimo.»

«Comunque, non è proprio il mio ragazzo, eh! Intendiamoci, è solo un tipo con cui esco da qualche settimana. A dire il vero, sarebbe un po' troppo ordinario per me, ma detto tra noi, ha il cazzo lungo e mi piace scoparci.»

«Oh signore» mi metto le mani nei capelli. David scoppia a ridere.

«In ogni caso, sentite un po'» continua Erika, «appena arriva Enzo, vi va di fare una sfida a beach? Noi contro voi, all'ultimo sangue?»

Io guardo David. Lui guarda me.

Non crediamo alle nostre orecchie.

«Scusa, come si chiama?»

«Enzo, te l'ho detto. Ma a te, che ti frega? Dai, facciamo una bella sfida a beach! Ci state?»

Un sorriso si forma lento sul mio viso, baciato dal sole e dal lieve vento di fine estate.

«Certo che sì! Sarà un piacere farvi il culo a strisce.»

FINE

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FINE

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