Scontri

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"Grazie..." dissi allontanando il pugnale dalla sua gola.

"L'ultima volta che ho visto una principessa che sapeva combattere decentemente è stato..... vediamo.... nell'Eruador, vicino alle nere colline di Rhudaur, circa tremila anni fa - disse pensieroso - vediamo se tu sei l'eccezione a questa mia credenza."

Detto questo sguainò prontamente la spada e si allontanò di qualche passo. Decisamente la ferita alla spalla era completamente guarita...

"D'accordo, che vinca la migliore allora!" dissi dirigendomi verso la rastrelliera a cui erano appese le spade. Ne presi una a lingua di bue e mi misi di fronte al re. 

"A voi la prima mossa, milady." disse il re, facendo avanzare il busto.

Presi una piccola rincorsa e mi scagliai sul sovrano roteando la spada. Lui si spostò di lato, evitando il colpo; poi passò all'attacco: girandosi di scatto caricò un veloce fendente che schivai per miracolo. Mi buttai in avanti per affondare, ma le nostre lame cozzarono.

"Dove hai imparato a combattere?" chiese Thranduil.

"Me l'ha insegnato Elros; perché?" risposi, un po' stupita dalla domanda.

Non ottenni risposta... Il Re era ammutolito, e aveva lo sguardo perso nel vuoto, come se stesse riportando a galla vecchi ricordi, sepolti da lungo tempo.

"Anche mia moglie aveva uno stile simile al tuo, nel combattimento." disse, quasi sussurrando.

"Cosa le è successo?" domandai. Elros non mi aveva mai parlato della regina di Bosco Atro...

"Però tu hai un punto debole: sei un po' troppo impulsiva e ti butti eccessivamente in avanti nell'attacco." disse, riscuotendosi dai suoi precedenti pensieri.

"Va bene, vorrà dire che mi allenerò di più." risposi.

Evidentemente non ne voleva parlare... Le uniche cose che sapevo della moglie erano solo voci, si diceva che fosse morta tempo fa, a Gundabad, ma le circostanze in cui era accaduto il fatto erano parecchio incerte e vaghe.

"Dovresti fare più attenzione alle tue mancanze..." continuò.

"Ho capito. Potreste, per favore, evitare di continuare a rimarcarlo?!" dissi vagamente innervosita.

"Perché, di grazia? Un principessa che non accetta le critiche non è una persona degna di governare un regno." replicò lui.

"Come vi permettete di insinuare che io non sia in grado di regnare?! Voi non sapete assolutamente nulla di me! Non potete neanche immaginare cosa abbia passato!" risposi, esplodendo.

"E che cosa non saprei?" disse avvicinandosi a me e assottigliando gli occhi. Iniziavo ad avere paura. Mi sembrava di aver svegliato una bestia più grande e pericolosa di me, nonostante sapessi che con le mie doti particolari avrei potuto batterlo con relativa facilità.

"No, io non.... posso..." ormai era vicinissimo a me. Sentivo il suo respiro lieve sulle guance. Avevo i battiti del cuore a mille. Avrei voluto voltarmi e andarmene, ma non volevo fargli capire che avevo paura.

"Mio signo-" la frase morì nella gola di Elros appena notò la nostra vicinanza. Mi scoccò un'occhiata a metà tra l'interdetto e il geloso.

"Cosa c'è?" sbuffò Thranduil girandosi verso la guardia.

"I-i nani.... ecco, loro sono...sono fuggiti." balbettò.

"Che cosa?!"

"Hanno, ecco.... hanno usati i... i barili di vino vuoti....Sono fuggiti attraverso il fiume Selva."

"E mi spiegheresti, di grazia, come hanno aperto le celle?! Sai bene che non possono essere forzate o divelte."

"Io.. avevo dato le chiavi a-a Galion... poi, il vin... ecco, sono sparite!"

"E tu non eri di guardia?!"

"Non avete un modo per chiudere i confini via fiume?" mi intromisi io, per salvare Elros dall'incenerimemto istantaneo.

"Sì, ed è meglio per Elros che li chiuda subito." ringhiò.

"L'abbiamo già fatto, ma un branco di orchi ha sconfinato e ucciso le guardie. Siamo riusciti a prenderne uno vivo."

"Bene, portatelo nella sala del trono." ordinò avviandosi verso di essa.

Poco dopo, mentre camminavo per i lunghi corridoi con Estel, per poco non andai a sbattere contro di lui; fortuna che la mia amica mi ha tirata per un braccio, se no sarei finita proprio contro il suo petto. Aveva un'aria veramente innervosita. Non l'avevo mai visto così. Lui mi passò di fianco come nulla fosse. Lasciai Estel e lo raggiunsi, non so perché lo feci, ma fu talmente naturale per me che non ci pensai un momento.

"Tutto bene?" iniziai titubante.

"No." la sua risposta fu quasi un ringhio.

"Immagino che l'orco non collabori..."

"No, anzi, ha rivelato le mosse del Nemico."

Al suono di quelle parole mi congelai sul posto.... il Nemico era stato distrutto. O almeno così mi avevano detto. Ero nata poco prima della fine della guerra dell'Ultima Alleanza tra Elfi e Uomini.... Possibile che Sauron fosse tornato?

"Che cosa intendete fare adesso?" chiesi ancora.

"Sigillare i confini, poi vedrò..." replicò lui, stupito dal mio interessamento.

"Avete intenzione di entrare in guerra...?" dissi sovrappensiero.

"Come lo sai?" mi chiese voltandosi verso di me.

"Ecco, io... io l'ho..." iniziai.

Accidenti! Mi ero lasciata scappare troppo! Adesso avrei dovuto spiegargli parte dei miei poteri. No, non lo conoscevo abbastanza per fidarmi di lui. Come avrei potuto sapere se fosse stato dalla parte loro? Avrei mentito: era la cosa migliore da fare in quel momento.

* Angolo dell'autrice *
Ciao a tutti!
Come avete passato le vacanze?
Io bene, senza internet, ma bene!
A quanto pare iniziamo a scoprire qualcosina su Aredhel!
Avete visto che ho mantenuto la promessa? Vi ho pubblicato il nuovo capitolo appena tornata!
Ma bando alle ciance! Ditemi, per favore, che ne pensate e alla prossima!

Hir o Heleg (Occhi di Ghiaccio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora