Ancora litigi...

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Oltretutto i miei amici per cercarmi come prima cosa sarebbero venuti qui!

Prima che potessi muovere un solo passo verso l'uscita sentii una mano che mi prendeva il polso, facendomi sbilanciare e cadere di nuovo sul letto, o meglio, sul petto di Thranduil.

"Non stavi dormendo...." dissi a mezza voce.

"A quanto pare" rispose sogghignando.

"Lasciami!" chiesi, cercando di divincolarmi dalla sua stretta.

"Dove vai?" chiese lui, ignorandomi.

"Da Elros. Mi starà cercando." risposi, anche se un po' titubante.

"Va bene, vai pure. Ma mi aspetto che tu stasera non faccia tardi". Rispose lasciando la presa. Anche senza vederlo in faccia avrei giurato che avesse pronunciato la frase con il suo tipico ghigno dipinto sulle labbra.

Uscii sbuffando dalla tenda, come se mi servisse il suo permesso per andarmene! Incontrai quasi subito Elros che stava correndo di qua e di là per tutto l'accampamento trafelato.

"Eccoti finalmente!" disse quasi gridando.

"Sì, scusa, ho avuto un.... ehm... imprevisto..." dissi arrossendo e sperando che ciò non si notasse. Lui mi guardò dubbioso. Evidentemente non avevo un grande talento per le bugie.

"Posso farti una domanda?" iniziai titubante per cambiare discorso.

"L'hai appena fatto." rispose scettico. Ecco, ci si mette anche lui a fare l'offeso!

"Posso chiederti - continuai ignorando il suo commento precedente - perché state facendo la guerra ai Nani? I cittadini di Pontelagolungo, da quanto ho capito, devono riscuotere una promessa, ma voi Elfi Silvani..."

"E' complicato.... Come dici tu, i Nani hanno promesso una parte del tesoro agli abitanti di Pontelagolungo in cambio del loro aiuto. Tuttavia dopo che la città del lago è stata distrutta dal drago essi hanno categoricamente rifiutato non solo il pagamento del loro debito, ma anche l'ospitalità che gli uomini stavano chiedendo per l'inverno... Dopodichè entriamo in gioco noi: abbiamo portato loro cibo e aiuti..."

"Quasto lo sapevo già da me; ma perchè? Cosa ci ricavate?" insistetti io.

"Le gemme bianche che in principio appartenevano alla famiglia del Re." disse sospirando.

"Cioè mi stai dicendo che tutti i morti che sono stati fatti nei giorni scorsi servono solo a procurare una manciata di stupide gemmme?!" dissi strabuzzando gli occhi e iniziando ad arrabbiarmi.

"Sì, ma non te la prendere con me! Non sono io colui che ha dichiarato guerra!" disse in sua difesa.

"Già..... non sei stato tu, non tu...." dissi pensierosa. Poi mi voltai violentemente e tornai da dove ero venuta.

"Ma dove stai andando?!" chiese Elros.

"Da colui che ha dichiarato guerra!" risposi furente.

Poco dopo entrai nella tenda del re come un tornado. Lui si girò di scatto e mi squadrò con sguardo perplesso.

"Quanto vite valgono quelle gemme?!" chiesi ad alta voce; dovetti contenermi a fatica per non urlargli in faccia.

"Aredhel..." iniziò stancamente lui.

"No! Niente Aredhel! Ti ho chiesto: Quante persone sono morte per il tuo desiderio di quelle gemme?" urlai io.

"Non azzardarti ad alzare la voce con me." minacciò lui, avvicinandosi ed indurendo lo sguardo.

Non avevo intenzione di farmi intimidire da lui.

"Non cambiare discorso! - urlai - Quanto sangue innocente hai versato per quelle gemme?!" domandai ancora, incapace di controllare il mio tono di voce.

"Sto aiutando gli abitanti di Pontelagolungo." disse lui, fermamente.

"No, tu stai offrendo loro cibo e aiuti per poter contare su di loro quando ci sarà da spartirsi il bottino dei Nani! Non lo stai facendo per buon cuore!" ringhiai.

Non ottenni nessuna risposta e questo mi deluse profondamente... Mi ero illusa. Credevo fosse un brav'uomo. Ma mi sbagliavo. Lui non era diverso dagli altri. Da coloro che mi avevano ferita. Lui pensava solo a se stesso. Come tutti.

"Non hai niente da dire?! Pensi che non sia abbastanza intelligente per capire le motivazioni di un Grande Re degli Elfi? Oppure pensi che io non sia degna che il Grande Re Thranduil mi dia una risposta?!"

"Non osare mai più rivolgerti a me così!" sentii la voce del sovrano indurirsi e la sua mano stringersi sul mio polso, facendomi male.

"Sai che ti dico?! Sono stufa di te! Vai al diavolo! Ti odio! Ha ragione Thorin! Tu non sei diverso dai N..." non feci in tempo a finire ciò che stavo dicendo che un violento schiaffo mi colpì in pieno viso, facendomi girare la testa di lato. Sentii il sapore del sangue in bocca.

Ignorando le lacrime che avevano iniziato a scendere copiose dai miei occhi e rigavano le mie guance mi divincolai dalla sua stretta. Senza ascoltare la sua voce mi voltai e mi misi a correre. Volevo allontanarmi il più possibile da quel posto. Volevo tornare a casa. Dove tutti mi capivano, dove tutti erano come me. E così feci.

* Angolo dell'autrice *
Ciao a tutti!
Scusate ancora per il ritardo, ma come credo sappiate tutti Maggio è un periodo schifoso a scuola XD
A parte questo, spero che il nuovo capitolo vi piaccia e che lasciate un mucchio di commenti!
A presto!

Hir o Heleg (Occhi di Ghiaccio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora