Un Antico Ordine

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** Thranduil's PoV **

Camminavo per le strade della città contando i caduti. Erano centinaia; era stata davvero una strage. Tuttavia la ritirata era ormai impossibile: le truppe degli orchi ci avrebbero assalito sicuramente durante il viaggio e ciò ci sarebbe costato almeno il doppio dei caduti di oggi.
Mentre camminavo incontrai un gruppo di guaritori che accompagnavano delle donne e dei bambini in un luogo più sicuro. Vidi poi Elros correre affannato tra i vicoli, apparentemente stava cercando qualcosa o qualcuno.
Lo seguii e mi trovai davanti alla guardia inginocchiata davanti a un corpo. Non riuscivo a vederlo bene, poiché Elros vi era chinato sopra e ne copriva metà busto. Mi avvicinai e gli posai una mano sulla spalla, si spostò e mi permise di vedere chi fosse.
Mi si gelò il sangue nelle vene: era Aredhel.
Mi chinai su di lei e le posai due dita sulla giugulare; sentii Elros trattenere il fiato.

"È v-viva?" chiese preoccupato.

Annuii: c'era battito. Appena feci il cenno la guardia si rilassò: evidentemente era molto legato a lei. Sollevai con facilità il corpo svenuto; mi scesero dei brividi lungo la schiena quando la sua testa si appoggiò involontariamente sulla mia spalla e quando sentii il suo corpo rilassarsi contro il mio.

"Mio Signore, l'ospedale è dall'altra parte del campo." disse Elros, osservandomi con sguardo interrogativo.

"Lo so. Tuttavia, nel caso non l'avessi notato, non abbiamo più un ospedale: gli orchi l'hanno completamente raso al suolo. Detto ciò, concluderei che il posto più sicuro dove tenerla sia la mia tenda, non sei d'accordo?" dissi.

Entrai poi, senza aspettare la risposta, nella tenda e deposi il corpo sul letto. Ordinai che Elros chiamasse un guaritore. Notai poi una cosa che dapprima non avevo notato: un piccolo neo a forma di mezzaluna sul polso, era molto strano, ricordavo di aver letto qualcosa a riguardo...

"Come sta, mio signore?" chiese ancora la guardia.

"Poteva andarle peggio: la lama le ha tagliato il ventre, ma la ferita non è profonda e guarirà presto. Ha solo perso molto sangue."

Sentii Elros tirare un sospiro di sollievo.

"Vi conoscete da molto voi due?" chiesi incuriosito dalle sue reazioni. Aredhel mi aveva detto che erano amici di infanzia, ma volevo sentire la versione del mio vice capitano delle guardie.

"Siamo stati giovani assieme. Lei era una principessa e aveva appena perso i suoi genitori, mi raccontò che sono stati uccisi dagli orchi. Era distrutta e facemmo amicizia subito. Facevamo tutto insieme. Poi i miei genitori decisero di trasferirsi a Bosco Atro, da allora ci sentimmo raramente, ma la nostra amicizia non è mai terminata."

Annuii e appena arrivò il guaritore uscii e cercai Mithrandir. Lo incontrai dopo poco, e gli chiesi che cosa potesse significare il particolare simbolo che avevo notato sul polso della principessa.

"È il simbolo che identificava coloro che una volta erano chiamate Guardiane. Tuttavia non posso dirvi molto su di loro: sono scomparse tanto tempo fa. Dovreste chiedere a Radagast, tempo addietro ne era ossessionato, ma adesso ha smesso di cercarle."

"Mandagli un messaggio, vorrei parlargli il prima possibile." chiesi.

Due giorni dopo arrivò al l'accampamento lo stregone bruno. Fu più veloce di quanto avessi potuto immaginare.

"Ho sentito che mi cercavate per sapere qualcosa in più sulle Guardiane." chiese con la sua voce stridula. 

"Esatto, vorrei sapere chi erano e che cosa facevano."

"Erano state create dai Valar per proteggere e preservare ciò che Eru, il Creatore, amava di più: le foreste. Troppo spesso esse venivano distrutte dalla cupidigia e dalla ricerca del potere attraverso le guerre. Come sapete il legno e il cibo che si possono ricavare dalle foreste erano e sono tutt'ora beni preziosi per gli eserciti." spiegò lo stregone.

"E in che modo le proteggevano e preservavano? Stai parlando al femminile, immagino siano solo donne." chiesi ancora.

"Non proprio, mio Signore, non sono solo donne, ci sono anche uomini, ma più raramente dispongono del potere che è stato affidato alle dame." rispose lo stregone.

"Di che tipo di potere dispongono? Ne parli con estremo rispetto."

"Un potere enorme, un grande dono: esse infatti potevano comandare al loro corpo di trasformarsi in un lupo. Uno lupo più grande di quelli normali. Questo grande potere si manifesta in modo molto chiaro nelle donne abbastanza forti per sopportare una trasformazione del genere, che le prime volte è molto dolorosa. Anche gli uomini possono beneficiarne, ma è raro che succeda." replicò.

"E come si riconoscono? La mezzaluna è il loro simbolo, ma è possibile che sia un riconoscimento?"

"A dire il vero non lo so, ma se posso chiedere, perché vi interessa tanto, avete trovato un simile simbolo su qualcosa o qualcuno?" chiese curioso lo stregone.

"Ho sentito - dissi evitando di rispondergli - che tempo fa ne eri ossessionato, però adesso hai smesso di cercarle, perché?"

"Ho semplicemente perso la speranza di trovarle, voi non avete idea di quanto tempo ho speso cercandole. Non trovando nessuna traccia di esse ho ipotizzato si siano estinte."

Sentito ciò lo congedai, avevo appreso abbastanza sulle Guardiane.
Ma Radagast non mi era sembrato sincero riguardo al perché aveva smesso di cercarle... Che le avesse trovate e non volesse rendere nota la scoperta? E poi perché c'era il simbolo delle Guardiane sul polso di Aredhel? Che lei fosse una di loro? No, non era possibile: come aveva detto Mithrandir era un ordine scomparso ormai da tempo, ormai estinto. O forse no?

* Angolo dell'autrice *
Ciao a tutti!
Oggi per vostra fortuna non ho molta voglia e tempo di scrivere, che dire: buona lettura e ditemi, come sempre che ne pensate!

Hir o Heleg (Occhi di Ghiaccio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora