Tornai alla mia tenda nell'accampamento. Entrai e posai lo sguardo sulla figura distesa sul letto. Dormiva. Era davvero bellissima: la luce soffusa faceva risplendere i suoi meravigliosi capelli d'oro. I suoi lineamenti perfetti erano distesi, pareva tranquilla. Era molto pallida, comprensibile visto ciò che aveva passato.
Mi avvicinai al letto. La mia mano si avvicinò quasi automaticamente alla sua pelle morbida e calda. La sfiorai con due dita. Dalla spalla scesi fino al polso, soffermandomi sul neo... Se tutto quello che mi aveva detto Radagast non erano menzogne, Aredhel poteva essere una Guardiana? Non mi sembrava vero, non poteva essere vero. Il corpo della giovane sussultò e io staccai la mano di scatto. Come se mi fossi svegliato da un sogno.
Poco dopo dovetti guidare il mio esercito in una seconda offensiva contro gli orchi. Prima di uscire chiamai uno dei miei più fidati elfi della guardia reale: Feren.
"Bada bene che non le accada nulla o giuro sui Valar che te la farò pagare molto cara!" ringhiai, forse con troppa foga.
L'elfo annuì di rimando e mi promise che nessuno di indesiderato avrebbe varcato la soglia della tenda. Una volta sicuro della sorveglianza partii. La battaglia durò per ore, fu stancante per tutti, soldati e comandanti. Tornammo al campo che era ormai scesa la notte. Una volta arrivato nella mia tenda feci per togliermi l'armatura, ma una voce debole ma chiara mi fece voltare di scatto:
"Com'è andata, mio signore?"
Ah, già; Aredhel era rimasta nella mia tenda. Il ricordo dello schiaffo era ancora vivo e nitido nella mia mente, ma non volli pensarci, in quel momento.
"Bene, abbiamo tenuto a bada quelle creature immonde e disgustose." replicai sicuro.
"Vi ho preparato qualcosa di caldo da bere, fuori ha ricominciato a nevicare e pensavo..."
Mi voltai, stupito da quel gesto. Lei mi stava porgendo una tazza fumante; doveva essere una tisana o qualcosa di quel genere. Quando allungai la mano per prenderla lei mi sorrise dolcemente.
"Avresti dovuto restare a letto, sei ancora troppo debole per fare sforzi eccessivi... Come fai ad essere già in piedi dopo una ferita del genere?! Dovresti essere ancora sdraiata dolorante sul letto..." dissi gelido, osservandola.
"Sto bene, vi ricordo che sono una guaritrice e so come prendermi cura di me stessa. Ma grazie per l'interessamento sire." rispose sarcastica. Feci finta di non aver sentito l'ultima frase.
"Non hai risposto alla domanda: come fai ad essere ancora in piedi?!" continuai io. Avrei voluto che Aredhel mi desse delle risposte.
"Che vi importa di come faccio? L'importante è che riesca a farlo, no?!" sbottò lei.
Sospirai e iniziai a sfilarmi l'armatura di dosso. Quando si irrigidiva in quel modo non c'era verso di cavarle fuori qualcosa, e poi, non volevo metterla in allarme con eccessive domande.
"Siete ferito?" chiese.
"No, sto bene, grazie." replicai.
"Ma davvero? Eppure fate fatica a muovere le braccia." osservò.
Era vero: avevo tutti i muscoli delle spalle e della schiena indolenziti, calcolando anche che avevo preso un forte colpo fermato dal l'armatura esattamente in mezzo alle scapole. Sfortunatamente l'acciaio elfico fermava solo la lama, ma non attutiva l'impatto.
"Posso provare una cosa, mio Signore? Solo un tentativo..." chiese lei avvicinandosi in modo cauto.
"Se proprio devi.." sbuffai io, anche se un po' diffidente.
Lei mi aiutò a slacciare i lacci dell'armatura. Di solito non mi piaceva essere aiutato, ma Aredhel aveva ragione: le braccia mi stavano creando non pochi problemi...
La principessa si pose dietro di me e mise le sue mani sulle mie spalle, vicino al mio collo."Ma che stai...?"
"Fidatevi di me.. - disse dolcemente - Ma non vi fidate mai di nessuno?!"
"Quando sei un Re è difficile porre fiducia nelle persone..." iniziai a spiegare io. La vera domanda era un'altra: come faceva lei a fidarsi di così tante persone? Forse non si fida veramente, a te non ha detto niente del suo potere...
"Eppure Elrond si fida di me." insistette lei.
"Elrond è Elrond e io sono io, non puoi paragonarci." sbuffai. Non era la prima volta che qualcuno paragonava me e il signore di Imladris. Eravamo coetanei, circa, ma questo non significava dovessimo pensarla allo stesso modo.
"Sarà..."
Ignorai il suo commento contraendo la mascella per non risponderle male. Anche se mi costò molta fatica. Poi iniziò a muovere concentricamente le mani, premendo i pollici tra le mie scapole.
"Rilassatevi, respirate profondamente." disse lei.
Emisi l'ennesimo sospiro e a poco a poco mi rilassai, mentre sentivo tutti i muscoli della schiena provare sollievo e piacere da quel massaggio. Ma non era solo quello: sentivo un lieve calore soffuso provenire dalle sue mani; non sapevo come spiegarlo, ma sembrava una sorta di incanto benefica... pensai che fosse magia, ricordando ciò che aveva detto Radagast, allora acuii i sensi, ma appena lo feci il calore sparì, come se lei se ne fosse accorta.
"Sarebbe meglio che vi sdraiaste..."
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Hir o Heleg (Occhi di Ghiaccio)
Fanfiction**STORIA IN REVISIONE** Fanfiction su Thranduil ambientata nella Terza Era della Terra di Mezzo. Aredhel e' la principessa delle Montagne Grigie. Durante il ritorno al suo regno da Imladris si imbatterà in qualcosa, o meglio, qualcuno che le cambier...