Un Evento Inaspettato

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** Aredhel's PoV **

Era stata proprio una bella serata. Avevo cenato con Elros e Feren, un altro elfo della guardia che poi avevo scoperto essere stato promosso brevemente come mia guardia del corpo da Thranduil.

Purtroppo Feren presto ci dovette lasciare per fare il turno di guardia all'accampamento e io ed Elros rimanemmo soli.

Dopo il dolce mi invitò ad uscire e guardare insieme le stelle. Fuori infatti c'era un cielo meraviglioso: la luna piena risplendeva e le stelle la circondavano come una nitida aureola. Il silenzio regnava sovrano nella piana. Sarebbe stata una magnifica notte, se non ci fosse stata l'ombra oscura e insidiosa della guerra che aleggiava sopra di noi.

Ci sedemmo con le spalle contro una colonna. Iniziamo ad elencare tutte le varie costellazioni che vedevamo, come dei bambini che fanno a gara per vincere una caramella dal padre.

"Guarda una stella cadente!" esclamò Elros.

"Esprimi un desiderio, forza!" risposi sorridendo.

Mi sembrava davvero di essere tornati bambini, quando passavamo le ore sotto la volta stellata, imparando e dando sempre nuovi nomi alle costellazioni che vedevamo. Quando mio padre era ancora in vita usava raggiungerci e insegnarci ogni volta cose nuove in astronomia, ma noi puntualmente non lo ascoltavamo, o meglio, lo ascoltavamo, ma ci dimenticavamo subito ciò che ci aveva appena detto.

Elros, ascoltando il mio consiglio, chiuse gli occhi per qualche secondo. Dopo che li ebbe riaperti gli chiesi cosa avesse desiderato, anche se sapevo che di solito non si diceva, poiché era credenza che portava sfortuna. Ma in questi tempi così oscuri, chi crede la sfortuna?

Lui si voltò verso di me sorridendo, prese il mio volto tra le mani e posò le sue labbra sulle mie. Rimasi paralizzata. Non tanto perché non mi facesse piacere quel contratto, anzi, ma perché non me l'aspettavo proprio. Specialmente da Elros!

Dopo pochi secondi Elros si staccò, ma rimase comunque pochi centimetri di distanza dal mio viso. Io non sapevo cosa dire... Non avevo mai pensato ad Elros se non come ad un amico, niente di più. Era un Elfo di bell'aspetto, senza dubbio, e ci conoscevamo da una vita, ma non lo avevo mai considerato come un possibile compagno.

"È ora di andare a nanna adesso!" mi sussurrò sorridendo.

Mi aiutò ad alzarmi, poi mi chiese dove sarei andato dormire. In effetti non lo sapevo: probabilmente la riunione di Thranduil non era ancora finita, perciò da lui sicuramente non potevo tornare, l'ospedale la bruciato durante la battaglia, quindi non avevo un posto in cui dormire...

"Sinceramente non lo so..." iniziai titubante.

"Puoi venire da me se ti fa piacere, tanto la mia tenda grande." propose Elros con un sorriso furbo.

A quella frase arrossii violentemente. Non volevo illuderlo con false speranze, ma non volevo neanche tranciare la nostra amicizia in modo brusco. Avevo sempre tenuto molto a lui...

"Elros, io non sono pronta a... " dovevo cercare di spiegargli.

"Lo so - rispose lui - Non sei pronta a darmi ciò che vorrei io."

Annuii. Per mia fortuna in quel momento arrivò Estel a salvarmi.

"Ciao Aredhel! So che non hai più la tua tenda perché è stata bruciata insieme all'ospedale, pensavo che potresti dividerla con me, se ti fa piacere.... La mia è fin troppo grande per una persona sola - poi aggiunse, notando Elros - sempre che tu non abbia già in mente altri programmi... "

"No, no: lui mi ha solo ospitato per la cena, adesso arrivo!" dissi, ancora rossa come un peperone.

"Allora ci vediamo domani, va bene?" disse Elros con un sorriso.

"Tu non... Non sei arrabbiato?" chiesi.

"No, tranquilla. Era evidente che tu non fossi pronta. Volevo solo farti capire che quando prenderai una decisione io ci sarò!" aggiunse lui.

Annuii e allungando il passo raggiunsi Estel nella sua tenda.

"Allora?" chiese la ragazza curiosa.

"Allora cosa?" domandai io, facendo finta di niente.

"Dai, si vede lontano un miglio che lui è interessato a te, direi anche molto interessato. Avete passato del tempo insieme?" chiese con fare civettuolo.

"No, non nel modo che intendi tu! Nel modo più assoluto!" chiarii subito io.

"Ma lui ti piace?" chiese ancora lei. Evidentemente non era intenzionata a mollare la presa.

La mia risposta fu un borbottio confuso e basso, talmente basso che era inudibile.

"Ma c'è anche qualcos'altro, vero? " continuò.

"Non lo so, Estel, sono confusa, e tanto - dissi - non capisco cosa mi stia succedendo, reagisco in modo strano, scatto per nulla, sono nervosa e ho una strana sensazione allo stomaco..."

"È amore! Ti sei innamorata, cara Aredhel, ma non è niente di grave! - disse allegramente - Oltretutto se anche ricambiata. Che vuoi di più?"

Abbassai lo sguardo. Forse era vero, mi ero innamorata. Ma sul fatto dell'essere ricambiata ero scettica. Davvero colui che amavo ricambiava il mio sentimento? Sospirai.

"Perché fai quella faccia? Elros è un bravo ragazzo..." chiese Estel, notando il mio umore.

" Lo so... " dissi.

"Ma non sei sicura di amarlo, non è vero?"

Annuii. Estel per fortuna mi capiva. Vivendo in un accampamento militare non si avevano molte amiche con cui confidarsi. E di parlarne con un Elfo maschio non se ne parlava neanche, i soldati tendono a diventare loquaci la sera intorno al fuoco, e l'ultima cosa che volevo era che tutto l'accampamento scoprisse i miei problemi di cuore.

" Non è solo questo Estel, ho paura... " iniziai io.

"Perché, che cosa c'è che ti preoccupa Aredhel?" disse lei voltandosi.

"No, niente... Non posso dirtelo, mi dispiace..." negai. Come avevo potuto lasciarmi sfuggire una cosa del genere?

" Almeno Elros lo sa che cosa ti impensierisce?" chiese ancora Estel.

"In parte... " risposi vaga... Era un segreto troppo grande e pericoloso perché Elros ed Estel ne venissero a completa conoscenza. Non che non mi fidassi di loro, anzi. Ma lo facevo solo per proteggerli. Era veramente troppo pericoloso.

"Va bene, come vuoi. È ora di dormire adesso, domani mi sa che avremo un bel da fare. Credo che la battaglia sarà dura." annunciò la mia amica.

Con un soffio spensi la candela sul comodino e posai la testa sul cuscino. L'indomani mattina, dopo esserci preparate uscimmo. Stavamo per recarci all'ospedale quando Feren ci raggiunse e mi comunicò che il Re voleva vedermi.

Io ed Estel ci scambiammo uno sguardo perplesso, poi segui l'elfo.

"Sai per cosa sono stata chiamata?" chiesi, mentre ci dirigevamo verso la tenda del Re.

"No, ma ti avverto che oggi il Re è davvero di cattivo umore." rispose.

Hir o Heleg (Occhi di Ghiaccio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora