Ricordi...

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**Thranduil's PoV Flashback **

Stavamo cavalcando verso Imladris, dovevo incontrare Elrond per riferirgli gli spostamenti degli orchi a Dol Guldur e per partecipare al Bianco Consiglio riguardante l'antica fortezza in rovina.

Stranamente io e la mia esigua scorta avevamo seguito il corso del fiume Selva, invece che tagliare per la foresta e, anche se era la strada più lunga, ero soddisfatto di quella scelta.

Il Bosco era tranquillo ed il cielo era terso, anche se all'orizzonte iniziavano a condensarsi nuvoloni neri. Ciò però non era un problema, avremmo sicuramente fatto in tempo a raggiungere le caverne oltre l'Anduin prima che si scatenasse la tempesta in arrivo.

Circa un'ora dopo, più o meno al tramonto, sentii un ululato nella foresta, non molto distante da me.

"Aumentiamo il passo. - ordinai - Non abbiamo tempo da perdere con un misero branco di orchi."

Spronai il mio Megacero, Heloth, e accellerai l'andatura, seguito dalla mia scorta. Se fossi stato certo che il branco di orchi non fosse stato numeroso avremmo combattuto, ma senza certezze per quanto riguardava il loro numero non sarebbe stato saggio attardarsi.

Poco dopo sentii una freccia fischiare in aria e conficcarsi in un albero a poca distanza da me.

"Prendete l'Elfo biondo, uccidete il resto! Non ci devono scappare!" urlò una voce grottesca.

Sentimmo dei rumori provenire dalla nostra destra: un branco di circa venti orchi, con i loro relativi mannari ci stavano raggiungendo.

Non potevamo combatterli, ma se fossimo riusciti ad addentrarci nel Bosco a sufficienza forse avremmo potuto seminarli. Eravamo arrivati ormai al limitare della foresta, quindi dovevamo per forza ripiegare verso le Montagne Grigie, se volevamo avere qualche possibilità di uscirne tutti vivi.

"Shan nae Tel' Vandor! Sar heriryarean lor Ered Mithrin! (Torniamo nella foresta! Ci dirigeremo verso le Montagne Grigie)" ordinai.

Chinai allora la testa sul collo del Megacero e lo incitai: "Nora lim, Heloth, nora lim! (Corri, Heloth, corri!)"

Sapevo che sia lui che gli altri destrieri erano stanchi, ma dovevamo seminarli il prima possibile.

Rientrando nella foresta sentii quello che doveva essere il capo degli orchi gridare ai suoi sottoposti: "Scoccate le frecce! Prendete quel dannato Sindar, vivo o morto!"

Sentivo gli archi degli orchi scoccare i dardi ed essi si conficcavano negli alberi ai miei fianchi. Sentii un gemito strozzato e voltandomi vidi un elfo della mia scorta ferito mortalmente al collo; strinsi le redini con forza, l'avrebbero pagata quelle creature disgustose. Poco dopo sentii un dolore acuto al fianco e mi sbilanciai in avanti sul collo di Heloth: una delle loro frecce mi aveva colpito.

Strinsi la presa sull'incollatura dell'animale per evitare di cadere, ma il suolo del bosco era accidentato e ciò rendeva più difficile restare bilanciati.

Fu un attimo: un mannaro che non avevo visto mi si parò davanti. Heloth si girò bruscamente e caddi a terra. Ma né io né gli altri Elfi ci saremmo arresi così facilmente. Il resto della mia guardia mi raggiunse, preparandosi allo scontro.

Presi la mia spada e uccisi due orchi in un colpo solo, ma nel muovermi spezzai di netto la freccia, guadagnando un'ondata di dolore sordo in tutto il corpo. La mia vista iniziava a diventare sfocata e anche i suoni mi arrivavano attutiti, come fossi stato in acqua. Non riuscivo più a muovermi con l'agilità tipica della mia Razza e questo non andava affatto bene.

Vidi una delle mie guardie, un giovane elfo che per la prima volta aveva avuto l'onore di far parte della mia scorta, soccombere sotto il morso di un mannaro. Mi guardai intorno: ero rimasto solo contro 6 orchi e 8 mannari.

Vidi il capo della pattuglia smontare dal suo mannaro grigio scuro e puntare l'arco contro di me; in condizioni normali sarei riuscito a schivarla con facilità, ma il veleno con cui probabilmente la freccia era stata impregnata stava facendo effetto ed essa mi colpì alla spalla.

Con un paio di fendenti riuscii ad uccidere altri tre orchi, ma uno di loro spezzò la freccia conficcata nella mia spalla, strappandomi un altro urlo di dolore.

Mi cedettero le gambe e caddi a terra. Provai ad alzarmi, ma era inutile: ero troppo debole. Ero pronto a morire, mio figlio mi avrebbe vendicato trucidando fino all'ultimo orco avesse incontrato nel regno.

"Spero proprio che i ragni apprezzino il pasto. Sai, Elfo, avrei di gran lunga preferito portarti a Dol Guldur e cavarti quei bei occhioni blu dal tuo bel faccino, ma penso che ti divertirai di più così. Dopotutto essere mangiati vivi dai ragni o morire agonizzante nella propria foresta è un bel modo di morire!" disse con la sua voce animalesca.

Sentii i suoi passi allontanarsi, seguito dagli altri. Provai un'altra volta a rialzarmi, ma non servì a nulla. Mi lasciai cadere di schiena sul muschio. Appena fece buio iniziò a piovere, sentivo freddo, non so se perché avevo perso molto sangue o se perché pioveva.

Vidi Heloth avvicinarsi e scuotermi leggermente con il muso. Forse, se fossi riuscito a montargli in groppa avrei potuto raggiungere la Reggia. Provai ancora ad alzarmi, con l'unico risultato di sprecare energie preziose. La mia vista ormai era confusa, mentre il dolore che si spargeva dalle ferite mi ottenebrava la mente.

Stetti fermo mentre sentivo le mie forze diminuire e l'intensità del mio battito cardiaco scendere. Prima di perdere conoscenza mi sembrò quasi di sentire delle voci e degli zoccoli venire nella mia direzione.

Poi ci fu solo buio.

* Angolo dell'autrice *
Ciao a tutti batuffolini miei! (?)
Quante visualizzazioni! Grazie davvero a tutti voi!
Perdonate il mio elfico, io ce la metto tutta per fare dei discorsi con una grammatica decente, ma la sintassi elfica devo ancora studiarla!
Cosa dire d'altro: grazie ancora a tutti voi e commentate per farmi sapere che ne pensate!

Hir o Heleg (Occhi di Ghiaccio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora