cap. 11

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~Tn pov~

Jeff: beh perchè non aspetti di vederlo tu stessa?

Io: non hai idea di quanto INCREDIBILMENTE sospetta sia questa frase fatta da te

Lui sghignazzò come un piccolo Goblin malvagio (bullismo verso il joker pallido) .

Alla fine concordai e uscimmo dalla stanza di Jeff, lui davanti io che lo seguivo.

Non avevo visto praticamente niente della camera di Jeff ma capivo perché nessuno ci andava vicino. Quella camera e I dintorni puzzavano di morto. Sia perché probabilmente faceva le sue torture lì dentro, sia perchè probabilmente non aveva mai pulito in vita sua.

Usciti iniziammo a percorrere il lunghissimo corridoio, che come detto prima sembrava cambiare costantemente la dimensione dei suoi spazi.

Stavamo camminando per un'innaturale periodo di tempo poi mi resi conto che ero stata una cretina a seguire senza discutere la persona che ha provato ad uccidermi già dal primo giorno.

Lui camminava con le mani in tasca, indossava la solita felpa bianca, probabilmente l'unica cosa che lavava ogni tanto, dei pantaloni della tuta neri e delle scarpe da ginnastica usurate.

Camminava tranquillamente, fischiettando di quando in quando, o si girava verso di me e sorrideva leggermente. Non so se fosse una cosa buona o cattiva.

A interrompere le mie riflessioni fu lo stesso Jeff.

Jeff: siamo arrivati

Guardai in alto, davanti a noi c'era un enorme portone di legno. Non era particolare in alcun modo se non per il fatto che arrivava fino al soffitto in altezza. Sembrava più uno di quei ponti levatoi medievali che si abbassavano sopra ai fossati. Nulla di particolare in sè, ma l'energia che ne fuoriusciva era terribile, sembrava pesante e tossica, avevo la sensazione che se quella porta si fosse aperta anche solo di un pochino ne sarebbe uscito un gas tossico e livido. Mi girai rapidamente verso Jeff.

Io: Che posto è questo?

Il ragazzo corvino stava trattenendo una risata ma si limitò a guardarmi negli occhi. La sua espressione era deformata dai tagli sulle guance e rendeva più difficile leggere il suo linguaggio del corpo, sembrava sempre sul punto di andarsene o attaccare.

Jeff: quando Toby ti ha portato qui la prima volta, tu sapevi quasi tutti i nostri nomi e modus operandi. Onestamente è lì che hai catturato il mio interesse, anche se volevo ucciderti per fare dispetto allo scemo epilettico

Si interruppe per ridacchiare tra se e sè.

Jeff: in questa stanza sono conservate le memorie di quando eravamo ancora umani, se vuoi scoprire qualcosa in più sul tuo ragazzo è qui che devi guardare

Io: ehm..toby non è proprio il mio ragazzo..

Jeff: Ah no? Nina mi aveva detto che avevate passato la notte insieme

Il rossore esplose sulle mie guance mentre vedevo che Jeff si stava evidentemente divertendo.

Io: NON ABBIAMO FATTO NULLA

Jeff: mhmh ok, comunque. La stanza, vai e vedi di non farmi annoiare

Sospirai coprendo il viso con le mani, un po' per vergogna un po' per resettare il mio cervello e calmarmi.

Io: ok, ma non è tipo una violazione della privacy? Mi succederà qualcosa se vado lì dentro?

Jeff: fai troppe domande, entra e guarda tu stessa

Jeff se ne stava appoggiato alla parete con le braccia conserte, come se stesse aspettando il pullman.

Non ero sicura di questa cosa ma adesso facevo parte di quella bizzarra accozzaglia di personaggi no? Avrei dovuto avere l'immunità dalla maggior parte dei pericoli quindi se fossi entrata   avrei potuto scoprire di più su Toby senza chiederglielo. Ma pensare così mi faceva solo sentire un pezzo di merda. Mi voltai verso Jeff di nuovo ma questa volta lui mi spinse dentro e chiuse le porte.

Why I want you? {TICCI TOBY X READER}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora