~tn pov~
Toby: n-non ci pro-o-ovare.
Era arrabbiatissimo e mi stava facendo male tanto mi stringeva i polsi.
Io: ma cosa ho fatto!?
Lui carico il suo peso in avanti facendomi sprofondare un po' nel letto, stringeva così tanto che avevo paura di rompermi il braccio, lui avvicinò la sua faccia alla mia, riuscivo a vedere perfettamente i suoi occhi: erano color nocciola ed erano solcati da profondissime e livide occhiaie, per di più ora era tremendamente arrabbiato.
Toby: n-non c-c-cercare mai più di togliermi la mascherina chiaro?
Ci fu un secondo di silenzio
Toby: CHIARO?!
Io: s-sì ma adesso togliti, così mi spezzi le braccia-
Lui si alzò in piedi lasciandomi libera, io mi guardai i polsi che avevano dei segni rossi che sarebbero diventati lividi in seguito.
Ci furono attimi di silenzio, lui era in piedi vicino alla porta e sembrava piuttosto combattuto, io ero seduta sul letto e non mi azzardavo a muovermi, poi d'un tratto toby spalancò la porta e se ne andò. Io sospirai e mi sdraiai sul letto. Forse è il caso di dormire e basta, pensai prima di mettermi sotto le coperte. Cosa devo fare adesso? Perché mi tratta così? Perché mi ha portato qui? Perché anche se tutto quello che faccio sembra infastidirlo non mi ha ancora uccisa?
Tutte queste domande mi ronzavano nella testa ma non sapevo dare una risposta a nessuna di queste. Dopo un po' chiusi gli occhi e mi addormentai, con la consapevolezza che non avessi idea di quello che sarebbe accaduto il giorno dopo.~skip time~
Erano circa le sei del mattino, mi ero scordata di chiudere la finestra quindi la luce dell'alba mi arrivava dritta negli occhi. Mugulai infastidita prima di mettermi seduta sul letto e stiracchiarmi "il sole è lontano migliaia di km ma deve comunque scassarmi le ovaie". Ripensai alla mia amica, lei avrebbe riso di un commento del genere, chissà come stava, o come stavano i miei genitori, o se si erano già rassegnati. Avrei voluto mandargli un biglietto o una lettera in cui gli dicevo di non preoccuparsi ma onestamente non ci credevo nemmeno io.
Sospirai per poi alzarmi dal letto e andare a fare una lunga doccia, quando uscii aprii un cassetto e mi misi addosso nei vestiti trovati lì, un semplice jeans e maglietta nera senza nulla di particolare.
Jeff: che noia, perché non ti metti qualcosa di più carino?
Mi voltai di scatto vedendo la figura di jeff comodamente spaparanzata sul mio letto.
Io: come hai fatto ad entrare? Questa stanza doveva essere introvabile..
Lui rise come al solito in maniera distorta
Jeff: ho i miei trucchetti
Si alzò per poi avvicinarsi a me lentamente, io impanicata indietreggiai fino a sbattere la schiena contro il muro, lui si avvicinò ancora di più e mi prese il mento tra le dita spostandomi la testa per analizzare il mio viso.
Jeff: mh sei accettabile ma non capisco ancora perché lo scemo epilettico tenga così tanto a te, sai fare qualcosa di particolare?
Io lo guardavo basita
Io: prima di tutto leva le tue luride manine dalla mia faccia, secondo toby non tiene a me e terzo no non so fare nulla di particolare
Jeff: pff- sei proprio presuntuosa lo sai?
La sua mano scese dal mio mento al mio collo che stringe abbastanza da togliermi il respiro. Lui rise.
Jeff: forse dovrei semplicemente mettere la tua testa in un pacchetto regalo per toby ma sarebbe un peccato sprecare questo bel caratterino, sai (tn) mi divertirebbe molto piegare la tua psiche fino a farti impazzire
Le mie mani stringevano il suo braccio per cercare di allontanarlo ma lui era troppo forte e strinse ancora. Annaspavo come un pesce e sentivo che avrei perso i sensi a breve se non mi avesse lasciata in quel momento.
Lui rise di nuovo e tolse la mano appena in tempo, mi lasciai scivolare a terra tossendo e ansimando in cerca di ossigeno. La risata di Jeff cominciava a darmi sui nervi. Mi tirò su la testa prendendomi i capelli
Io: Jeff smettila. Perché fai tutto questo?
Jeff: perché è divertente?
Lo disse come se fosse una cosa ovvia prima di lasciarmi i capelli e uscire dalla stanza. Prima di andarsene però disse
Jeff: tranquilla (tn) ho intenzione di divertirmi ancora molto con te
Quando riuscì a respirare correttamente mi rannicchiai in un angolo della stanza. Dovevo andarmene da lì il prima possibile, ma non avevo idea di come farlo.
Appena jeff uscì dalla stanza chiudendo la porta dietro di sé corso a chiuderla a chiave e mi ci sedetti contro per avere la falsa convinzione che l'intero peso del mio corpo e la frizione che esercitano fossero sufficienti per impedire a chiunque di entrare.
Cercai di non farmi prendere dal panico ma le lacrime iniziarono a percorrermi il viso, avevo tenuto duro fino a quel momento ma per quanto facessi finta di nulla la morte mi terrorizzava tremendamente.
Dopo un pianto liberatorio durato circa 20/30 minuti mi alzai e andai nel bagno della camera. Era pieno di ragnatele e polvere ma era sempre meglio di niente, l'acqua funzionava fortunatamente quindi decisi di fare la doccia più veloce della mia vita ma prima misi una sedia contro la porta, giusto per sicurezza.
Entrai nel box doccia, non c'era né shampoo né bagnoschiuma quindi mi accontentai della saponetta bianca appoggiata sul ripiano, sperando che non fosse fatta di persone o cose del genere.
Una volta uscita dal bagno e vestita mi sdraiai sul letto facendo mente locale.
Da quanto avevo capito Toby mi aveva rapito, Jeff per fargli un dispetto voleva uccidermi o peggio, mi sono inemicata un mostro coi tentacoli ma allo stesso tempo un altro mi ha salvata, il problema è che hanno patteggiato solo per tenermi qui in "sicurezza", se uscissi non avrei alcuna garanzia.Conclusione: sono nella merda fino al collo.
Dopo aver fatto questa conversazione mentale con me stessa un suono famigliare interruppe i miei pensieri.
TOK TOK
Il cuore iniziò a battermi sempre più forte.
Di certo non avrei aperto la porta così.
Di nuovo il suono TOK TOK
Io: chi sei?
Gridai per farmi sentire da fuori.
Dopo alcuni istanti di silenzio la persona fuori dalla porta rispose.
X: .......Toby
Rimasi immobile di nuovo, lì dentro quel ragazzo era comunque quello con cui avevo una connessione maggiore quindi mi calmati un poco.
Io: cosa vuoi?
Toby: prendi d-da mangiare. T-Te lo la-ascio qui
Si sentì poi un piatto che veniva appoggiato a terra e dei passi.
Andai fuori a prendere il piatto e lo portai dentro. Dei semplici noodles istantanei e un bigliettino.
"Se vuoi c'è il peperoncino nella bustina"
Vicino alla ciotola c'era la bustina con le spezie che aggiunsi in parte i modo che non fosse troppo piccante.
Ancora una volta quel ragazzo mi confondeva .
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Why I want you? {TICCI TOBY X READER}
Fanfiction(tn)(tc), ragazza testarda e orgogliosa, vive in una cittadina sperduta in mezzo al nulla, l'unica cosa particolare di quel luogo è che quasi ogni giorno qualcuno muore... omicidi di ogni tipo e in ogni stile, non ha caso la città viene chiamata "Sc...