Godric's Hollow, 23 Agosto 1976.
- Incredibile! Scommetto che quando avete speso quei venti galeoni per assistere alla finale di Coppa, non immaginavate di esservi appena guadagnati un posto in prima fila per la nascita di una leggenda del Quidditch!
Tra la folla in delirio e il vento che mi sferza il viso, a malapena sento la voce amplificata del cronista. Il pubblico grida a pieni polmoni il mio nome, mentre io volo sorridente attorno al campo, il boccino che ancora si dimena frenetico nella mia stretta.
- Due secondi e mezzo, signore e signori! James Potter è appena entrato nella storia del Quidditch, battendo il record di Roderick Plumpton che regnava incontrastato da quasi un secolo e portando la sua squadra, i Cannoni di Chudley, alla vittoria per la prima volta dal 1892!
Il mio sguardo è puntato sognante sulla tribuna d'onore, dove al fianco del Ministro della Magia un bagliore dorato svela la presenza della Coppa del Mondo, la mia Coppa. Per un attimo penso a quanto sarebbe disdicevole se ora mi ci fiondassi sopra in picchiata e me la portassi via e basta, saltando la lunghissima e pomposa cerimonia di premiazione. La stampa mondiale impazzirebbe e probabilmente irrispettoso sarebbe la parola più quotata in ogni articolo, ma stare al centro dello stadio sta diventando insopportabile: la folla grida così forte da coprire il suono dei miei stessi pensieri e qualcuno ha iniziato a suonare un qualche strumento che mi sta letteralmente perforando i timpani. Oh maledizione, fate silenzio.
Il poster a grandezza naturale appeso proprio di fronte al mio letto, raffigurante una veduta dall'alto dello stadio di Quidditch in cui si è giocata la finale Cannoni di Chudley contro Vespe di Winbourne, rende sempre meno traumatico il passaggio dai miei sogni di gloria alle pareti della mia camera a Godric's Hollow.
- James, dannazione, vai a vedere chi diavolo è!
Quello che rende traumatico il mio risveglio, d'altro canto, è mia madre che grida come un'ossessa dalla sua camera alle tre di notte, in aggiunta all'irritante e ripetuto suono del campanello. Non credo che sia una reazione molto materna mandare in avanscoperta il suo unico figlio, quando è notte fonda e potrebbe essere chiunque, magari uno di quei pazzi con i mantelli e le maschere che se ne vanno in giro ultimamente ad uccidere la gente. Ma suppongo che alle tre di notte non ci sia spazio per le reazioni materne.
- Arrivo! - grido esasperato, scendendo velocemente le scale e chiedendomi come faccia mio padre a continuare a dormire con tutto questo casino: vorrei aver ereditato il sonno pesante da lui, invece della miopia. E poi il marmo duro e freddo degli scalini è contro le mie ginocchia e il mio sedere e i miei gomiti e quanto diavolo durano queste dannate scale? Quando finalmente il mio corpo si ferma, atterrando a peso morto sul pianerottolo, realizzo che scendere le scale di corsa, appena sveglio e senza occhiali, non è la cosa più intelligente che io abbia mai fatto.
Con un gemito indolenzito, mi aggrappo alla maniglia della porta per rialzarmi e questa si apre naturalmente, venendomi addosso, così mi ritrovo di nuovo per terra e questo non è assolutamente il modo migliore di iniziare la giornata. Non è nemmeno l'ora di iniziare la giornata, come mi ricorda l'assenza di luce all'esterno.
- Sei ridicolo, - mi informa la figura sulla soglia della porta, tendendomi una mano. I Mangiamorte, così si fanno chiamare, non hanno la voce del mio migliore amico, così afferro la mano e mi lascio tirare su, solo per ritrovarmi davanti il viso sfocato di Sirius.
Sono appena caduto dalle scale per colpa sua e mi ha impedito di vincere la Coppa del Mondo per la seconda volta in una sola notte, ma non sento la sua voce dalla fine della scuola, quasi tre mesi fa e il mio primo istinto è quello di saltargli al collo entusiasta. Poi mi blocco però, perché quello sulla faccia di Sirius, più o meno dalle parti del naso - come vorrei aver preso gli occhiali - sembra sangue, secco, ma sempre sangue ed in effetti non è la norma che lui si presenti a casa mia nel pieno della notte, anche se non esiste una vera e propria norma con Sirius.
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Choose A Star (A Marauders Fanfiction)
FanfictionE lui poteva appendermi a testa in giù tutte le volte che ne aveva voglia, ma questo non sarebbe mai cambiato. Perché Lily sorrideva a me e non a lui. ~ Severus Piton [...] "Attenta, Evans. Volevi cavarmi un occhio?" "Non negherò che mi arrecherebb...