Capitolo 12

16.4K 728 2K
                                    


- Tu hai un serio problema.­

Una voce mi riscuote dal mio sonno ed io apro gli occhi, stupendomi di trovare gli occhiali già al loro posto sul naso, anche se storti. Sirius mi guarda dall'alto, espressione accigliata e braccia incrociate al petto.

- Tu sei il mio problema. Un problema molto grosso e stupido e che non mi lascia dormire - replico trattenendo uno sbadiglio e rendendomi conto solo ora momento di non essere nel mio baldacchino, ma su uno dei divanetti della Sala Comune. Questo, unito al lieve dolore alla testa, mi suggerisce che ieri sera ho esagerato leggermente con il succo di zucca.

- No Jim, il tuo problema sono i tuoi capelli. Sempre. Ma in particolare oggi il tuo problema è la tua cravatta. Se ti giri di un altro millimetro a destra, ti strozzerà e sarai il primo Grifondoro a morire ucciso da un pezzo di stoffa. E non sarà eroico. La gente riderà al tuo funerale. E creerai disagio a tutti gli invitati maschi, perché si chiederanno se sia il caso o meno di indossare delle cravatte. Ma mi offrirai una buona scusa per non...

- Puoi per favore smettere di fantasticare sul mio funerale? - chiedo piccato, mettendomi faticosamente a sedere - Non è esattamente il miglior modo per iniziare la giornat...Coff!

- Io ti avevo avvisato. Prima di soffocare, riesci a rispondermi? Vuoi che la gente indossi le cravatte o no? - mi domanda Sirius, osservando impassibile i miei tentativi di sfilarmi la cravatta che si è pericolosamente stretta intorno al mio collo.

- Vaffanculo, Pad - soffio infine, lanciandogli contro il pezzo di stoffa rosso e oro, dopo essere finalmente riuscito a liberarmi.

- Lo prendo per un no.

Lentamente mi alzo dal divanetto stiracchiandomi e vedendo meglio Sirius capisco che anche lui, nonostante si atteggi a essere superiore, si dev'essere appena svegliato. Quello che mi chiedo ora è perché ci siamo svegliati qui. Dov'è precisamente qui non saprei, se non sbaglio dovrebbe essere la nostra Sala Comune, ma è talmente incasinata, persino per noi Grifondoro, che è difficile esserne certi. Ed è proprio osservando il casino attorno a me, in particolare i numerosi bicchieri vuoti sparsi per la Sala, che ricordo. O meglio, capisco perché non ricordo.

- Dobbiamo aver fatto qualcosa di profondamente scorretto secondo l'opinione di Remus, se ha abbandonato i nostri corpi qui, - rifletto ad alta voce, mentre sul viso di Sirius si dipinge un ghigno poco rassicurante.

- Non ricordi nulla, Jamie caro?

- Chiamami un'altra volta Jamie caro e ti appenderò a testa in giù fuori dalla torre di Astronomia. Nudo, - Ghigno, compiacendomi della mia brillante malvagità anche di prima mattina.

- Un giorno mi spiegherai il perché di questa tua mania dell'appendere la gente a testa in giù, - sbuffa Sirius per nulla turbato dalla mia minaccia - Jamie caro. Ma dimmi, davvero non ti ricordi nulla di ieri sera?

Il ghigno eccitato che si allarga lentamente sulle labbra di Sirius mi inquieta particolarmente.

- Perché, tu sì?

- Abbastanza. Perché, a differenza di qualcuno, io non ho tentato di rimuovere nulla dalla mia mente, dato che, a differenza di qualcuno, io non avevo proprio nulla di imbarazzante da dimenticare, a...

- A differenza di qualcuno, sì, - finisco per lui, scocciato. Terribilmente scocciato, perché so che quel qualcuno sono io. - Spara: cos'ho fatto?

- Prima di tutto hai insinuato che io non sono una persona simpatica, - inizia Sirius, interrompendosi per bere una lunga sorsata d'acqua da una bottiglia comparsa da chissà dove. Due lunghe sorsate, anzi. Tre.

Choose A Star (A Marauders Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora