Capitolo 8

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C'è qualcosa di fottutamente pesante sul mio stomaco. Mi fa mancare il respiro ed è doloroso e questo non è assolutamente un bel modo di svegliarsi. Non è bello, ma d'altro canto è un risveglio piuttosto frequente per gli abitanti di questa stanza, dato che Sirius è fondamentalmente malvagio e si diverte a svegliare la gente saltandoci sopra. Non ho gli occhiali, ma la macchia sfocata di fronte al mio viso è sicuramente il mio migliore amico e c'è una probabilità del centoventi per cento che abbia quel suo sorriso soddisfatto sulle labbra. Per tutta risposta stringo gli occhi, assumendo il mio miglior sguardo assassino che, lo so, terrorizza Sirius.

- Sembri una talpa, James.

 Non lo dà a vedere, certo, il suo tono sembra più divertito che spaventato, ma sotto sotto è intimidito dal mio sguardo. Che non ha nulla a che vedere con quello di una talpa, per inciso.


*


Quando riemergo dal maglioncino della divisa, dandomi una sistemata alla cravatta, i miei due migliori amici non hanno ancora smesso di fissarsi, perfettamente immobili sul letto. James si sta sforzando di imprimere tutta la sua indignazione nello sguardo ed una parte di lui probabilmente è davvero convinta di fare davvero paura a Sirius. 

- Se avete finito qualunque cosa stiate facendo, potreste anche iniziare a vestirvi, ragazzi. Le semi-finali del torneo stanno per cominciare – commento, gettando un'occhiata dubbiose all'involtino di coperte alla mia sinistra, in cui si nasconde il corpo di Peter.

Mi chiedo se sia il caso di svegliarlo.

Dato che l'urlo di Sirius non lo ha smosso di un millimetro, dev'essere in uno stadio piuttosto avanzato della modalità letargo.

Se non addirittura nel primo stato di quella coma.

Forse è meglio lasciarlo dormire: l'ultima volta che ho infilato una mano all'interno del suo bozzolo di coperte, nel tentativo di riportarlo alla vita, mi ha morso.

- Che vuol dire andate a vestirvi, Moony?

Sirius si volta verso di me con un sopracciglio inarcato, interrompendo il contatto visivo con James, che ghigna soddisfatto, evidentemente certo di aver dimostrato la sua superiorità in qualche cosa.

- Vestirsi, Sirius: è abitudine dei maghi e dei babbani per bene farlo, prima di andare in un luogo pubblico.

- Il mio letto non è un luogo pubblico.

Prima ancora che finisca di parlare, James si esibisce in un buffo suona a metà tra uno sbuffo scettico ed una risata ed io punto il mio sguardo su di lui, in attesa. Naturalmente fare battute ha la priorità su tutto nella gerarchia mentale di James, ma infine ci arriva anche lui.

- Sicuramente ho capito male, Padfoot, - inizia affettato, spostando lentamente lo sguardo su Sirius. – Ma dalle tue parole sembra quasi che tu voglia tornartene a letto invece che venire a tifare per il tuo amico preferito.

- Ho degli importanti affari da discutere col mio cuscino, Prongs, mi dispiace, - Sirius si sta già dirigendo verso il suo letto, quando la parola lo fa bloccare. 

- Come puoi farmi questo, Sissi?

Sono solo cinque lettere, ma rappresentano la certezza che James farà di nuovo tardi al suo duello oggi.

- Non. Chiamarmi. Sissi. 

A volte Sirius ringhia senza essere trasformato in cane e questa è una di quelle volte.

Choose A Star (A Marauders Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora