Poco male. Così avevo commentato la mia punizione. Ritiro tutto. E di fronte a questa montagna infinita di libri da catalogare, ritiro anche tutto il rispetto e l'ammirazione che ho sempre provato nei confronti della McGranitt. Va bene che ho schiantato il suo adorato Potter, che con le sue mirabolanti doti da cercatore le assicura da cinque anni a questa parte la Coppa del Quidditch, ma questo è troppo. Tra due miliardi di anni sarò ancora qui a riordinare libri: le nuove generazioni di studenti racconteranno leggende su quella strana vecchia dai capelli rossi che vive in Biblioteca. I professori mi useranno come esempio per far rigare dritti i più pestiferi.
- Ha tempo fino alle undici, signorina Evans, - mi informa la McGranitt sbrigativa, evidentemente impaziente di ritirarsi nella sua stanza, lei che può. - Poi dovrà tornare domani sera e così via fino a quando non avrà terminato il suo compito. Gazza ne è già stato informato, non si preoccupi di questo. Buon lavoro.
- Grazie - mi costringo a dire, anche se la voce mi viene fuori sotto forma di ringhio. Seguo con lo sguardo la McGranitt, che sparisce veloce oltre gli scaffali, dopodiché lo riporto sconsolata sulle pile di libri che mi circondano.
Ci sono diversi interrogativi che mi sorgono spontanei in mente, dal perché questi libri non sono mai stati archiviati fino ad ora al modo in cuiesattamente Madama Pince si guadagna il suo stipendio, visto che evidentemente non si occupa di queste cose, ma preferisce aspettare che gli studenti vengano puniti. Mi appunto mentalmente di proporre questo argomento alla prossima riunione dei Prefetti e di far presente al Preside che un taglio del personale inutile godrebbe del mio incondizionato appoggio, ma questo non mi aiuterà a tornare nella mia Sala Comune il prima possibile. Quello che me lo permetterà invece è iniziare a catalogare questi dannati libri. E va bene, posso farcela. Che sarà mai. In fondo a me piace stare in biblioteca e maneggiare libri, no? Non potrà essere così terribile. Si tratta solo di farlo quattro ore stasera e quattro domani sera e quattro la sera dopo ancora e così via. E così via. E così via.
Ho già detto che odio Potter?
*
- Non credo che dovresti farlo.
- Lo dici di tutte le cose divertenti.
- È perché hai un concetto tutto tuo di divertimento, Prongs.
- E cosa sarebbe divertente, allora? Starsene steso sul letto a leggere... - mi avvicino a Remus, chinandomi sulla copertina del suo libro. - La Guerra Delle Cento Bacchette: cause e conseguenze nei secoli. Oh sì, tu si che sai come divertirti!
- Resta il fatto che quello che vuoi fare è del tutto infantile e immaturo, oltre che contro le regole - sbuffa Remus, sfogliando con forza il suo libro.
- E noi seguiamo sempre le regole, vero? - commento con un sorrisetto, afferrando il mantello dell'invisibilità e dirigendomi verso la porta del dormitorio, pronto a dare inizio alla mia vendetta.
E un po' meno pronto a sentire il legno duro contro la mia faccia, quando questa si spalanca di colpo. Peter, le braccia cariche di dolci ed un'aria piuttosto ebete, resta a guardarmi imbambolato, mentre mi porto le mani al naso, soffocando un'imprecazione.
Le sue scuse imbarazzate, nel momento in cui realizza di essere lui la causa della mia posizione insolita, vengono interrotte dalla risata fragorosa di Sirius, che è appena sbucato dietro di lui.
- Siete amici orribili, - sibilo contrariato, squadrando Sirius che si sta ora rotolando sul mio letto, per meglio esprimere la sua ingiustificata ilarità. - Orribili.
La mia voce è troppo nasale al momento per poter suonare minacciosa, così sbuffo, cosa che mi provoca una smorfia di dolore, ed esco dalla stanza con ancora la risata di Sirius nelle orecchie.
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Choose A Star (A Marauders Fanfiction)
FanfictionE lui poteva appendermi a testa in giù tutte le volte che ne aveva voglia, ma questo non sarebbe mai cambiato. Perché Lily sorrideva a me e non a lui. ~ Severus Piton [...] "Attenta, Evans. Volevi cavarmi un occhio?" "Non negherò che mi arrecherebb...