Please

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CHAPTER EIGHT.

PLEASE.

Nessuno sà cosa ci capiterà una volta che tutto questo finisce.
Nessuno sà dove si andrà, che cosa farà.

Non sono mai riuscita ad avere la vita che volevo, per un certo verso sono felice che sia andata a finire così. Forse lo meritavo.

Il dolore non mi lasciava vivere appieno la mi vita. La morte dei miei è stato un duro colpo. Punto e basta.

La colpa era la mia, perché non sono stata abbastanza forte per andare avanti, per ricominciare a camminare a testa alta.

Il dolore era parte di me. Convivevo con essa ogni fottuto giorno.
Mia nonna ha riempito quel piccolo vuoto che c'era, ma non era abbastanza.

Ammettiamolo, non ero felice e basta.

La sola idea di morire mi perforava tutto il corpo, non ho mai commesso niente nella mia vita, ma quel piccolo pensiero della morte era sempre lì, nella mia testa.
Non avevo mai pensato al suicidio, troppo codarda per farlo.

E adesso sono qui. Ma non vedo niente, non sento niente. Non so se questo è quello che mi aspetta. Non so se questo è il paradiso. Ma non vedo niente. Nulla.

Penso di essere morta e ne sono felice.

Il solo pensiero di poter incontrare i miei, adesso, mi rende così assuefatta.

Ma tutte questo finisce. Non faccio in tempo a metabolizzare la situazione, perché sento due mani prendermi in braccio.

Chi è?

Di chi sono le mani che circondano il mio corpo? Sento mani grandi e liscie.
E sento anche il suo petto. Tonico. Forte.
Dio, ma chi diavolo è?

Non può essere Harry.
Io non posso pensarci.

Ma non ho neanche il tempo di pensarci che crollo, di nuovo.

****

La testa mi scoppia. Sento un forte dolore ovunque. Non ricordo niente. Perché tutto questo dolore?

Sento il materasso duro sotto di me, ma non ci bado molto. Non mi sento niente.
Sono distrutta. Non riesco a muovermi, perché?

Che cosa cazzo era successo?
Perché cazzo non posso aprire gli occhi?

Un suono dentro la stanza si fece sentire e poi il letto si abbassa.
Chi diavolo c'è qui con me?

Sento la una mano posarsi sulla fronte e poi abbassarsi verso il collo.
Ma io non riesco a muovermi, non riesco a reagire. Non riesco a gridare di non toccarmi.

"Non doveva accadere tutto questo." Disse sospirando, e capì immediatamente di chi apparteneva la voce.
Era lui. Era Harry.

Il suo respiro era calmo, anche se si poteva sentire un pò il suo tono di voce preoccupato.
Che voleva dire con questa frase?
Che era successo?

Il mio corpo non reagiva per niente e questa cosa non mi aiutava affatto.

Sentivo i miei respiri calmi, ma dentro di me ero tutta una miscuglio di sensazioni.

Volevo morire. Lo desideravo così ardentemente.
Ma lui mi aveva salvato. Perché? Cazzo, perché?
Dannazione, lo odio.

Sentì il suo corpo allontanarsi da me e avvicinarsi a qualcos'altro.

Provai di nuovo ad aprire gli occhi, ma era come se fossi controllata da qualcosa. Immobilizzata.

La mano di Harry si poggiò sulla mia pancia nuda e passò qualcosa intorno ad essa.
Ero nuda? Si stava approfittando di me?

Non toccarmi. No.

Fece pressione per un pò e sentì un dolore allucinante. Vorrei davvero gridare adesso. Vorrei piangere così tanto.

Che mi sta facendo? Dio.

"Vorrei che non ti avesse toccata." Sospirò ancora, le sue parole erano così tristi. Sembrava così pentito di qualcosa...Ma cosa?

Voglio svegliarmi. Lo voglio adesso.

Ad un tratto mi sentì spinta da qualcosa e mi parve di vedere una luce bianca.
La seguì con lo sguardo e poi decisi di oltrepassarla.

E mi svegliai di scatto con il respiro affannoso e gli occhi appannati dalle lacrime.

Misi velocemente a mezzo busto, appoggiandosi allo schienale del letto.

La faccia di Harry era di puro stupore, non si aspettava di certo che mi potessi svegliare in quello stato.

Era come se fossi tornata dal mondo dei morti.

Le lacrime caddero a fiumi sulle mie guance e i singhiozzi incominciarono ad iniziare.

Harry mi guardò per un momento poi fece una cosa che non mi sarei mai e poi mai aspettata da lui. Mi abbracciò. Forte.
Mi strinse a sé in modo attento, senza farmi male. Era così delicato.

Il suo profumo mi riempì le narici ed io ero troppo fragile in quel momento, così ricambia la sua presa, aggrappandomi alle sue spalle fortemente.
Sembravo così disperata. E lo ero.

Il cuore palpitava a mille e il suo batteva un tantino più veloce del normale.

"Cristo" Disse le sue parole come se fossero una preghiera.
Respirò sul mio collo mentre io ancora piangevo. Perché sentivo tutto questo dolore?

"H-harry" singhiozzai in un sussurro, la mia voce sembrava sparita.
Lui si distaccò da me, e il quel momento mi pentì di aver parlato, solo per poter sentire di nuovo le sue forti braccia intorno a me.

"Dimmi" Disse guardandomi con i suoi occhi, che in quel momento sembravano più chiari del solito. Erano così belli.

"C - cosa è s-successo?" Balbettai ancora. Ispirai con il naso e mi passai una mano sugli occhi per poter levare quel che rimaneva delle mie lacrime.

"Mi dispiace così tanto Samantha..." e la sua voce si spezzò verso la fine.

Abbassò la testa, come se fosse colpevole di qualcosa.

"Guardati." Disse, stavolta con la voce ferma.

Non capì all'inizio le sue parole, ma poi lo feci. Mi guardai.

E in quel momento pensai davvero di voler morire.

"No. No. No" scossi la testa, mentre altre lacrime facevano capolinea sulle mie guance.

"No, ti prego. No." Sussurrai, senza voce.

I suoi occhi non mi lasciarono mai di vista e il suo sguardo emanava tanta compassione.

"NO!" Gridai singhiozzando.
"TI PREGO NO!" E piansi tanto. Come sempre.

Mentre Harry mi stringeva di nuovo.
Senza lasciarmi, stavolta.

AUTRICE:
CARE RAGAZZE, ECCOMI QUI :) COME STATE? IO BIEN ;) ALLORA COME VI PURE QUESTO CAPITOLO? IO DIO CHE È COSÌ COSÌ. NIENTE DI CHE. APPARTE L'ABBRACCIO FRA HARRY E SAM. MOLTO COMMENTO
:,)
COMUNQUE LASCIATE QUALCHE RECENSIONE, VI PREGO! PER ME È MOLTO IMPORTANTE.
BACI BACI :*

RUN BABY RUN [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora