Illusion

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CHAPTER TWENTY-SIX

ILLUSION.

Sola. Ecco come mi sentivo.
Sola ed abbandonata.

Da quando Harry era uscito dalla finestra, un colpo al cuore mi scosse il corpo.
Un forte dolore si era propagato ovunque.

Gli occhi ancora spalancati non riuscivano a credere alla vista. Ed io non riuscivo a credere che fosse davvero finita così.

Il dolore stava ritornando più forte di prima, senza nessuna spiegazione. Sentivo che stavolta niente sarebbe andato come prima. Niente. D'altronde la mia vita era sempre stata una perfetta illusione.

L'illusione che qualcuno avesse potuto portarmi fuori da quella fossa che mi ero scavata da sola. Che potesse salvarmi e farmi respirare. Ma non era così che doveva andare.

Non piansi quel giorno. Forse perché le mie lacrime erano già finite da tempo, oppure perché ormai non ne avevo più le forze.

Mi sedetti solamente sul letto. Guardando il muro davanti a me. E ricordando tutte le scene che avrei dovuto dimenticare.
Dalla prima volta che incontrai gli occhi di Harry, il sapore delle sue labbra, il suo corpo perfetto fino al suo essere così strano, lunatico e spaventoso.

E poi ricordai tutti i miei sogni più tenebrosi, ricordando il primo in cui mi spaventai come una matta, e poi il ricordo di quelle luride mani che avevano toccato il mio corpo fino a ridurlo in piccoli brandelli.

Vuota. Adesso mi sento vuota.

Non riesco a credere che Harry mi abbia detto addio...Non riesco a credere che io l'abbia lasciato andare così facilmente.
Una parte di me sapeva che era la cosa più giusta da fare, ma l'altra parte era distrutta e lacerata dalla sua assenza.

Avevo fatto di tutto pur di non affezzionarmi a lui, invece è stato tutto il contrario.
Forse perché sono stata troppo debole e troppo logorata e forse anche troppo sola già da prima, per accorgermi che lui si era insinuato dentro le mie vene, le mie ossa, il mio cuore.

E adesso, come posso lasciar passare tutto questo? Senza che io provi nulla.

Avrei dovuto accorgemene e basta. E adesso sono qui a ricordare tutto questo.
Dovevo andare lì, dovevo per forza andare via da questa casa che ricordava troppo il suo addio.

Non presi nulla con me, se non il telefono e le mie sigarette. Poi scappai via, senza dire nulla. Senza una parola. Perché volevo scappare, sentirmi viva. Correre. Fino a perdere il fiato.

L'aria gelida contro il mio viso e i miei capelli che fluttuavano. Questo è quello che sento. Questo mi fa sentire viva ancora. Correre fino a quasi morire.

Arrivai subito verso l'entrata del bosco e mi affrettai ad entrarci. Non guardai nulla se non per terra. Quel giorno tutto mi sembrava così spento.

Arrivai alla roccia in cui ero solita sedermi e sospirai stanca.
Mi ero dimenticata il giubotto e tremavo come non mai. Ma non mi importava un bel niente. Io dovevo stare lì.

I denti sbattevano tra di loro e mi strinsi le gambe al petto guardando il cielo.
Sospirai e feci un flebile sorriso.

Chissá se i miei mi staranno guardando.

Il cielo era sereno e le poche nuvole coprivano il cielo in maniera affascinante.

Per un momento pensai ancora al viso di Harry, alla sua rabbia e alla sua rassegnazione. Sembrava così distrutto...come lo ero anche io.
Perchè aveva fatto così? Perché dopo quella telefonata si era allontanato da me?

Mille domande, ma nessuna risposta.

Tranne quel giorno. Perché qualcuno aveva deciso che avrei dovuto sapere quello che sarebbe successo da lì a poco.

Si creò un silenzio innaturale dopo pochi minuti, mentre già avevo accesso la sigaretta.
All'inizio non ci feci neanche caso, ma dopo un pò sentii dei passi affrettati e il sussurrare delle parole.

Rimasi in silenzio e trattenni quasi il fiato appena mi girai di lato.

Un uomo stava correndo guardandosi sempre intorno, sembrava disperato.
Io continuai a fissarlo, e nel frattempo mi accovacciai dietro l'enorme pietra in cui ero seduta.

Lo vidi avvicinarsi ancora di più, ma purtroppo una piccolo ramo mi aveva graffiato il braccio destro. Mi chinai per un attimo cercando di non fare rumore e appena mi rialzai vidi un altro uomo difronte a quello che stava scappando.

Era messo di spalle e non riuscivo bene a capire com'era fatto, ma una cosa era sicura. Il signore che stava scappando aveva dannatamente paura. E lo si poteva capire dal tremolio del corpo, e dal viso contratto da un immensa paura.

Cercai di rimanere zitta e non farmi scovare, perchè ero così fottutamente curiosa e anche preoccupata.

"Stavi cercando di scappare, eh?" ghignò l'uomo di spalle.

L'altro non aprì bocca. Troppo impegnato a piangere.

"Sai che sei fottuto?" continuò.

Io mi immobilizzai a quelle parole. Che significava?

"N-no ti prego...n-o!" pianse singhiozzando l'altro. Buttandosi poi a terra.
Lo stava pregando.

Spalancai la bocca e gli occhi. Che cosa aveva intenzione di fare?

Appena finii di pensarlo sentii un colpo di pistola e l'uomo che era inginocchiato cadde a terra.

Mi tappai le orecchie e gli occhi cominciarono a lacrimare.
Boccheggiai in cerca d'aria e tremai subito.

Indietreggiai lentamente, ma quel giorno sapevo che sarebbe successo qualcosa oltre il discorso di Harry. Perchè sbattei contro un tronco e un gemito di dolore scappó dalle mie labbra.

Cercai di nascondermi. Ma fu troppo tardi.

Perchè ormai quell'uomo era già difronte me.

"Ma chi abbiamo qui?" chiese con un finto sorriso sulle labbra.  Il suo viso nascosto dal cappello del giubbotto.

Non trovai la forza nè di parlare nè di respirare.

"Oh, ma tu sei la nostra piccola Sam..."Rise paurosamente.

Mi chiesi come facesse a sapere il mio nome e poi mi prese il polso facendomi alzare immediatamente.
Emisi in mugolio per il dolore alla schiena e al braccio e poi mi avvicinò a lui.

Il mio cuore smise di battere.

"Harry sarà così contento di sapere che adesso tu sei con me."

Harry?
Harry frequentava questi mostri?

Mi prese contro la mia volontá e cominciai a piangere e combattere contro di lui.
Gridai e poi mi arresi.

Mi arresi al mio stesso destino.

*autrice
Scusate per gli errori...stasera aggiusterò il tutto.
E ringrazio immensamente SmokewithZay per aver creato questa formidabile copertina!!
Un bacio. ❤

RUN BABY RUN [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora