This is not the wonderland

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CHAPTER EIGHTEEN.

THIS IS NOT THE WONDERLAND.

L'aria gelida entrò di soppiatto ricoprendo di brividi tutto il mio corpo.

Non ricordavo di aver lasciato la finestra aperta la sera prima, ma poi un pensiero balenò nella mia mente.

Harry.

Harry era stato qui ieri sera. Ed era ubriaco. E per quanto potesse essere strano si era confidato con me.
Sicutamente si sarebbe scordato tutto questo, ma io lo costudivo gelosamente dentro di me.

Mi girai ancora con gli occhi chiusi, tastando con la mano l'altra parte del letto. Era vuoto e freddo, sicuramente si era alzato da un bel po...lo conoscevo così bene ormai, mi aspettavo questa sua azione.

Ieri sera era anche crollato dopo quelle oarole sussurate ed io ero rimasta ferma a guardarlo. Non mi ero accorta se fossero passati minuti, ore. Sapevo soltabto che mi ero incantata ad osservare il suo profilo così perfetto. Nessun ragazzo mi avevo colpito come lui. Nessuno.
Questa cosa non andava affatto bene, io non potevo pensarlo costantemente, lui ero così misterioso e pieno di quella oscurità nascosta...dietro quei occhi si nascondevano troppe cose.

Eppure Harry mi stava entrando dentro. Non so come ci fosse riuscito, ma la mia mente ormai non pensava a niente che non fosse lui.
Questa notte non avevo più sognato niente, avevo dormito così bene che non mi sembrava neanche vero.

La sua presenza era capace di cancellare gran parte dei miei problemi, ma anche di mettere la mia mente in cofusione. Lui mi mandava in confusione.

E una paura che non avevo mai sentito lrima d'ora si propagò in me. Non era così che doveva andare, io dovevo allontanarlo e basta. Non potevo più averci a che fare.

Sapevo che se fossi stata ancora con lui mi sarei scottata e non volevo, non avevo le forze per rialzarmi di nuovo.

Ma dopo tutte le parole che mi aveva detto, ogni pensiero di lui mi faceva battere il cuore così forte da scappare dalla gabbia toracica. E sentivo i brividi lungo la schiena e il respiro accellerare e una stretta forte al basso ventre.

Stavo impazzendo.

"Sam!" Gridò una voce.

Scossi la testa,scacciando i miei stupidi pensieri e mi alzai velocemente dal letto.

Mi diressi al piano di sotto trovando mia nonna intenta nel cucinare la colazione.

"Buongiorno nonna" dissi ancora con la voce impastata dal sonno.

Mi sedetti sullo sgabello e strofinai i miei occhi sbadigliando, aspettando la mia colazione.

"Buongiorno tesoro" si girò verso di me e mi regalò un piccolo sorriso che anche io ricambiai alla ben meglio.

"Oggi esci prima da scuola?", mi chiese.

Io annui semplicemente perché di mattina non ero capace di articolare nessuna parola.

"Va bene, io oggi non ci sono a casa" si girò a guardarmi di nuovo e poi mise la mia tazza di latte caldo sul tavolo.

La guardai con un sopracciglio inarcato.

"Dove vai?" Le chiesi, più che altro curiosa.

"Sono con una mia vecchia amica" sorrise

"Okay" risposi stranita.

Bevvì il latte caldo a piccoli sorsi e poi mi alzai raggiungendo la mia stanza.

Mi feci una piccola doccia rinfrescante, levandomi di dosso anche il suo odore.
Poi mi vestì velocemente mettendo una felpa grigia e un paio di jeans scuri e le converse bianche.
Lavai i denti e poi mi legai i capelli in una coda abbastanza alta. 
Presi lo zaino e scesi di sotto, uscendo poco dopo.

RUN BABY RUN [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora