Nightmare

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CHAPTER TWELVE.

NIGHTMARE.

Non riuscivo ancora a crederci. Sentivo il suo sapore tra le labbra. Ma era stato soltanto un piccolo sfioramento, niente di più.

Non avevo chiuso occhi, cosa non molto rara in questo periodo e il pensiero che Harry potesse entrare a casa mia così facilmente mi spaventava.
Eppure una parte di me voleva di nuovo vederlo. Volevo una spiegazione da parte sua. Quelle parole.. quello sfioramento.

Era capace di mettere in subbuglio la mia testa.

Volevo vederlo. Si.

Volevo vedere di nuovo i suoi occhi e il suo viso e le sue labbra...e non mi spiegavo il motivo di questo mio bisogno.

Forse avevo soltanto bisogno di riposare. Troppe cose erano successe ed io avevo bisogno di chiudere gli occhi e lasciarmi andare ad un sonno profondo.

Un idea mi balenò nella mente e mi alzai dal letto andando direttamente in bagno. In un piccolo cassetto sotto il lavandino mia nonna teneva dei farmaci, speravo soltanto di poter trovare quello di cui avevo bisogno.

E dopo una ricerca asfissiante trovai un piccolo scatolo con dentro dei sonniferi. Era quello di cui avevo bisogno. Si.

Aprì lo scatolo e presi una piccola pillola per poi portarmela in bocca. Inghiottì con facilità e ritornai nella mia piccola stanza.

Speravo soltanto che funzionasse. Avevo bisogno di una sana dormita.

Mi misi sotto le coperte e sistemai il cuscino per bene.

Chiusi gli occhi e mi rilassai lentamente. Fino a che non mi addormentai del tutto.

Il fumo usciva dalle mia bocca, creando un piccolo cerchio che si espandeva lentamente.

L'aria era fresca ed io mi trovavo come sempre in quel bosco, ma stavolta il cielo era scuro. Buio. Non ci ero mai andata di notte.

Non avevo mai visto questo bosco da questa prospettiva. Sembrava quasi pauroso.

Sentivo ogni tanto il suono di qualche animaletto, ma niente di più.

La mia sigaretta stava per finire ed io avrei voluto ancora fumare. Non mi bastava quasi mai.

Il sapore del tabacco attraversava ogni parte di me e questo mi rilassava.
E mi rilassai anche per il fatto che fossi da sola nel mio posto preferito

Almeno così pensavo.

Di colpo il suono di una risata dietro di me mi destabilizzò. Non ero da sola, adesso ne ero certa.

L'ansia cominciò a salire mentre la paura si propagava in me.

"Ehi" la sua voce. La voce di quel ragazzo era così riconoscibile. Sapevo che qualche cosa stesse succedendo.

Quel ragazzo io lo avevo sognato, o almeno, quella voce era così familiare.

Il battito del cuore cominciò ad aumentare, mentre i respiri si fecero più profondi e più frequenti.

Niente attacchi di panico. Niente di tutto questo. Non oggi.

"Sei di nuovo tu, non è vero?" Chiesi senza girarmi, non volevo nemmeno che si avvicinasse a me. Non volevo nemmeno che mi toccasse.

Sentì ancora la sua risata uscire tra le sue labbra e cercare di trattenerla il più possibile. Si stava prendendo gioco di me.

"Ti prendi gioco di me? Dissi infastidita dalla sua reazione.

"No, per carità" e non potei fare a meno di notare il suo sarcasmo.

"Dio, lasciami in pace" Sospirai portandomi una mano sulla fronte.

"Perché dovrei. Ho appena iniziato..." e sentì un ghigno uscire dalla sua bocca.

Che cosa intendeva dire con questo?

"Sai, mi dispiace tanto che quell'uomo non ti abbia picchiata a dovere" sputò con una punta di veleno.

I miei occhi si spalancarono e le mani cominciarono a tremare come ogni volta.
Le lacrime si erano formate di già, ma stavolta non avrei pianto di fronte a nessuno.

"Tu sei solo un pazzo." Dissi, cercando di mettere di lato tutta la mia ansia e la mia paura.

"Puoi credere quello che vuoi, bambolina" ghignò di nuovo.

Non avevo ancora visto il suo viso. Non avevo ancora potuto capire chi era quel ragazzo, la mia curiosità stava aumentando a vista d'occhio.

Così decisi di prendere in mano tutto il coraggio che avevo e mi girai molto lentamente fino a quando il respiro non mi si bloccò di scatto.

La bocca di spalancò di colpo e gli occhi rimasero sbarrati.

"Che c'è? Sorpresa di vedermi?" Chiese alzando un sopracciglio e facendo un sorriso piuttosto spaventoso.

Harry. Era semplicemente Harry.

Era lui. Era lui il ragazzo che disturbava i miei sogni.

Non potevo credere che fosse lui, il mio tormento.

"I-io non capisco" quasi sussurrai.

Non avrei mai pensato a lui. Mai.

"Non devi capire niente" si avvicinò a me.

Trattenni il respiro quando la sua mano sfiorò la mia.

"Non sai quanto mi disgusti" sputa ancora.

Nella sua bocca usciva soltanto veleno ed io non capivo il perché.
Cosa diavolo avevo fatto per meritarsi tutto questo?

Quasi mi scappò un singhiozzo, ma lo trattenni per non dargliela vinta.

"I-io..." Ma non sapevo nemmeno cosa dire.

La mia testa era in uno stato pietoso. Io lo ero. Dopo quelle parole così brutte e piene di cattiveria.

"Sei solo una lurida puttana" e scoppiò a ridere così forte che non sentì il rumore del mio cuore sgretolarsi.

Perché?
Perché mi stava trattando in quel modo?

"Perché? Dissi ad alta voce.

"Doveva violentarti e basta. È quello che meritavi." Sussurrò con rabbia.

Ed io mi trattenni dallo scoppiare a piangere perché quel ragazzo mi stava distruggendo ad ogni parola che diceva.

"Perchè mi dici questo Harry?" Singhiozzai.

Stavo soffrendo tanto. Troppo.

Lui mi guardò e sorrise poi si girò e non lo vidi. Di nuovo.

Era scomparso, come sempre.

Mi sveglia di scatto, tutta sudata. Mentre la mia mente vagava sui ricordi di quel sogno, anzi incubo.

Per fortuna ero solo questo. Un incubo. Uno stupidissima incubo.

Era quello che speravo.

Spazio autrice: Ciao ragazze, vado molto di fretta; ) quindi se ci sono errori scusatemi tanto, lo correggerò appena posso, ma non ho nemmeno il tempo di rileggerlo
Comunque spero che vi piaccia, un bacionee! !! ♡

RUN BABY RUN [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora