Secret

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CHAPTER NINE.

SECRET.

Ero ancora a casa di Harry e mi stavo facendo una doccia calda, mi serviva per schiarirmi un po le idee.
E anche perché avevo bisogno di levarmi di dosso tutto quello sporco. Le macchie violacee ricoprivano parte della mia pelle, soprattutto sulla mia pancia.

Harry mi aveva raccontato tutto. In parte ero contenta di non riuscire a ricordare niente dell'accaduto, ma dall'altra parte ero così disgustata dal mio corpo.
Mi sento così sporca, violata. UMILIATA.

Non riesco a pensare al fatto che qualcuno mi avesse picchiato fino a ridurmi in un mucchio di masse scure.
Sono uno schifo. Mi sento uno schifo.

Pensai a mia nonna e alla sua faccia preoccupata, sicuramente si infurierà.
Ma sono talmente stanca...

Passai del sapone sulla mia pancia e gemetti dal dolore.

Non potevo andare avanti così. Tutto questo era davvero irreale.

Uscii dalla doccia e mi asciugai il corpo, ma senza guardarmi. Non ne avevo il coraggio. Avevo troppo paura.

Presi i vestiti che Harry mi aveva preparato e li indossai velocemente.
Non ho più coraggio. Nulla.

Mi sento così vuota dentro. Non provo nessuna emozione. Come se fossi stata svuotata. Come se quell'uomo mi avesse svuotato.

Uscii dal bagno lentamente e senza fare rumore. Era già tardi, erano le dieci di sera e io non avevo mangiato niente. Non avevo fame. Avevo lo stomaco chiuso. Bloccato.

Guardai il letto mezzo disfatto e poi accanto ad esso c'era la mia borsa.

Andai lì e controllai il necessario, prima di sentire qualcuno sull'uscio della porta.
Mi girai lentamente vedendo Harry appoggiato allo stipite con le braccia incrociate e lo sguardo addosso.

Perché diamine mi guardava così?

Il suo sguardo era lacerante, nel senso che ogni mossa che facevo la studiava attentamente.

Mamma mia.

"Come stai? Disse leggermente preoccupato.

"Bene" metii, ma ero meglio così.

"Bugiarda" sogghignò avvicinandosi un pò.

"Sto bene. Ora basta" dissi in tono fermo, senza tralasciare nessuna emozione in modo che lui non potesse capire, anche se era difficile.

"Ora voglio solo andare a casa" dissi a bassa voce guardandolo negli occhi.

Il suo sguardo si indurì di colpo e le sue labbra si chiusero in una linea sottile.

"No. Tu rimani qui. Sei troppo debole, non ti lascio andare via" disse in tono fermo e si avvicinò ancora di più, stringendo le mani in pugni chiusi e gli occhi divennero ancora più scuri.

Lo guardai un pò spaventata perché questa parte di lui mi intimoriva molto.

"Non posso Harry, mia nonna mi aspetta" metii quasi.
Cercai di distogliere lo sguardo ma lui mi prese il viso.

"Ti ho detto che rimani qui stanotte, quindi si fa come dico io, chiaro?" Finì per dire, e stavolta suonava come un ordine e io non potei che annuire.

Non avevo più la voglia di controbattere. La stanchezza si stava facendo sentire e mi sentivo la testa così pesante. Ero distrutta e basta.

Intanto lui non si allontanò da me, anzi rimase fermo a fissarmi. Eravamo troppo vicini. Potevo sentire il suo respiro sfiorare la mia pelle.

Posai i miei occhi sui suoi e vidi che il suo sguardo era posato su un'altra cosa: le mie labbra.

No. No. No.
Cazzo, no.

Non voglio che mi guarda in questo modo.

Serrai le labbra e abbassai immediatamente lo sguardo.

"Per favore, non guardami." Quasi supplicai, il solo pensiero che potesse vedere la vera me mi faceva così paura.

"Perché? Il suo ghigno sulle labbra...Non capiva che mi stava mettendo in una situazione veramente scomoda.

"I-io...non mi guardare" sussurai e girai la testa da un'altra parte. Sentì il suo fiato sul collo, ma poi per mia fortuna si allontanò.

Uscii dalla stanza e mi lasciò lì. Da sola.

Così chiamai mia nonna, le raccontai che ero a casa di una mia amica e che sarei rimasta da lei per la notte. Lei non disse niente e ringraziai il cielo per questo. Non avevo proprio la voglia di sorbirmi una ramanzina.

Posai il cellulare ed Harry rientrò di nuovo nella stanza, ma stavolta indossava un pantalone largo e una maglietta nera. Sicuramente era un pigiama, solo che gli stava così dannatamente bene...

E poi quelle spalle...Dio.
Basta.

Si distese sul letto e mi guardò.

"Avanti. Distenditi" ordinò e io come sempre obbedì.

Mi distesi rigida guardando il soffitto. Le mani incrociate mentre la coperta mi copriva gran parte del corpo.

"È morto" disse piano Harry, prima di girarsi e guardarmi dritto negli occhi.

Lo guardai confusa e involontariamente mi avvicinai di più a lui.

"Chi? Cosa?" Domandai curiosa, la voglia di sapere era sempre grande.

Harry sospirò prima di parlare, " Lui, l'uomo che ti ha picchiata..." e stavolta spostò lo sguardo.

Ancora una volta rimasi confusa e per un certo verso anche tranquilla. Non erano pensieri cattivi questi. Era solo la cruda verità.

"Ma come?" Dissi, ancora avida di informazioni.

"Non ti riguarda. Adesso basta, buonanotte Samatha" disse con tono infastidito e si girò in modo da darmi le spalle.

Ma perché cazzo era così?
Questo ragazzo era troppo lunatico...

"Harry...? Provai a chiamarlo, ma non rispose.

"Harry?" Provai di nuovo, ma niente.

Sospirai affranta e mi girai nel mio fianco, cercando di capire perché non volesse dirmi più niente.

Solo di una cosa ero certa.
Mi stava nascondendo qualcosa.

AUTRICE: Eccomi qui :)) allora cosa ne pensate? Prima di tutto ringrazio tutti quelli che leggono la storia, che la votano e che la commentano. Grazie di cuore ♡ poi vorrei dire un'altra cosa: sto scrivendo un'altra storia che si chiama TELL ME A LIE..., Parla di Niall :) se siete curiose fateci un salto.
VORREI AGGIORNARE AL PIÙ PRESTO...VEDREMO.
INTANTO VOGLIO CHE MI DITE COSA NE PENSATE E MI SCUSO ADESSO PER GLI ERRORI CHE TROVERETE.
UN BACIO ♡

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