Goodbye world

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CHAPTER NINETEEN.

GOODBYE WORLD.

Pov's Harry.

Le ginocchia cedettero di colpo quando quelle parole avevano lasciato le sue labbra.

Ero stato costretto a dire quelle cose. Dovevo tenerla lontano da me e basta. Avrei dovuto farlo prima, era meglio così. Per tutti e due.

Eppure le sue parole avevano lasciato un piccolo segno, proprio nel petto. Ed era assurdo dirlo, ma ero veramente deluso.

Come potevo pensare di provare un qualche legame con quella ragazza. Era tutto sbagliato e, per fortuna avevo chiuso prima di cominciare.

Certo, mi ero pentito veramente per quelle parole così cattive che erano uscite dalla mia bocca, ma purtroppo era necessario.

Sicuramente non mi sarei pentito della scelta avuta. Lei doveva afftontare la sua vita ed io la mia.

Troppo grande era questo circolo vizioso e lei non doveva neanche venirne a conoscenza.

Pov's Samantha.

Correre. Er il mio primo pensiero. Scappare. Era il secondo. Gridare. Era il terzo. Pingere. Il quarto.
Come avevo potuto fidarmi di quel tipo? Come avevo potuto sentirmi al sicuro con lui? Mi sono sempre illusa...

Quelle parole non me le sarei aspetta da lui, però in un certo senso so che sarebbe accaduto prima o poi, era solamente questione di tempo.

Ero anche sicura che lui non si aspettasse le mie parole dure, l'avevo visto nei suoi occhi prima di correre via e cercare di respirare un po.

Delusione su delusione, ormai la mia vita si rispecchiava su questo. Era un circolo vizioso.

Avrei voluto soltanto non conoscerlo, avrei voluto che non mi aiutasse, avrei preferito fare tutto da sola, cavarmela da sola. Eppure quel ragazzo spuntava da ogni parte.

Ed era lì che avrei voluto avre mia madre accanto a me, per condividere i miei segreti, per parlare con qualcuno che mi potesse veramente capire e dare qualche consiglio, invece ero sola. Come sempre.

E magari avrei voluto anche mio padre al mio fianco, sentire quella gelosia paterna che accomunava ogni genitore...ed io non ne avevo più le occasioni.

E se pensavo ancora a questa cosa i miei occhi si riempivano di lacrime e stavolta non volevo piangere. Non ne avevo nemmeno le forze.

Avrei prefertio non averlo mai incontrato e basta.

Non volevo tornare a casa, non mi andava per niente, non volevo che mia nonna mi vedesse così, in questo stato. Ero soltanto ridicola.

Quindi decisi di prendere la strada opposta, pur sapendo di non averla mai percorsa. Ormai il sole era quasi tramontato e il buio stava per arrivare.

Non avevo di certo paura, e se mi fosse accaduto qualcosa mi sarei arresa a me stessa.

Erano parole dure queste, ma niente mi impediva di fare qualunque cosa adesso...

Eppure una parte di me non poteva pensarlain questo modo, non potevo farmi influnzare così. Sapevo che mi avrebbe deluso. E noi non eravamo niente.

E questa ammissione mi fece un po male...perché in fondo in fondo ci speravo un pochino.

Harry era davvero così strano...prima faceva di tutto per seguirmi, adesso mi lasciava fuori, lontano dalla sua vita.

Non pensavo di conoscerlo così tanto, infondo ci eravamo conosciuti in modo strano e non mi sorprendeva per niente.

Adesso tutte queste sensazioni mi mancavano...ed erano passate soltanto pochissime ore.

Illusa. Solo questo.

Camminai ancora un po nella strada deserta che veniva poco illuminata dai lampioni. I negozi stavano per chiudere e la gente era ormai a casa. Solo io ero li, a camminare per non so dove, a cercare di pensare ad altro, mainvano.

Perché i suoi dannati occhi erano sempre li, nella mia mente.

Ed ionon facevo altro che pensare al suo viso contornato da quella smorfia piena di odio, odio verso di me.

E mi si spense il cuore perché in fondo era l'unica persona che mi fosse stata accanto. Adesso ero di nuovo sola. Cosa avrei fatto?

Non potevo affrontare tutto questo, io ero così stanca...

Una lacrima cadde ed io cercai con tutta me stessa di trattenerle, ma ovviamente vinsero loro, ed io non mi lasciai che cadere. Feci cadere la mia anima nel prondo, come fosse stata la prima volta.
Crollai.

E stavolta avrei dovuto farlo. Anzi sarei andata dritto al sodo.

Senza paura avrei affrontato il mondo in un unico modo.

Avrei detto addio ad ogni cosa, e sarei andata via. Lasciando tutto. Lasciando il mio passato, presente.

Avrei lasciato tutti e sarei stata finalmente felice. E non sarei rimasta più da sola ad affrontare tutto questo dolore, troppo grande per una ragazza troppo debole.

Il ponte era molto alto e il vento era ancora più forte.

Le miei mani ghiacciate toccarono il muretto di pietra e i miei occhi guardarono oltre.

Acqua fredda. Gelata.

Un singhiozzo scappò dalla mia bocca e le lacrime si fecero più urgenti.

Avrei vissuto felice finalmente.

Chiusi gli occhi e presi un respiro prondo, forse l'ultimo della mia vita.

Mi aggrappai con le mani al muretto e ci appoggia prima un piede e dopo anche l'altro.

Il respiro cominciò ad essere corto e le mani cominciarono anche esse a tremare. Le lacrime sempre li, sulle mie guance.

Mi alzai in piedi molto lentamente cercando di evitare di guardare oltre.

Pensai un attimo a mia nonna e un altro singhiozzo scappò.

Scusami nonna, avrei dovuto essere più coraggiosa. Avrei dovuto farlo per te.
Perdonami nonna.
Scusami se non sono poi così forte.
Ti voglio bene.

Buttai fuori l'aria dalla bocca e strinsi le mani in un pugno.

Adesso avrei detto addio al mondo intero.
Era quello che volevo.

Sorrisi lentamente e chiusi di nuovo gli occhi.

Adesso sì che sto bene.

Autrice: Ciao a tutti, vi chiedo veramente perdono per il ritardo ma ho avuto un enorme problema. Ho perso il cellulare quindi adesso ne ho uno nuovo e potrò farlo molto spesso. Scusatemi veramente ragazze.

Questo capitolo è corto lo so e anche triste...mi dispiace. Vorrei ringraziare le ragazze che hanno votato lo scorso capitolo e commentato, ne sono felicissima❤ continuate a farlo ve ne prego e scusatemi per gli errori! Un bacione shadowandecho ❤

RUN BABY RUN [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora