Window.

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CHAPTER ELEVEN.

WINDOW.

Sono stata due giorni a isolarmi da tutti. Da ogni cosa.

La maggior parte del tempo ero nella mia stanza chiusa a chiave con la musica a tutto volume e io sdraiata sul letto immobile.

Sono stata due giorni senza mangiare. Sono stata due giorni senza parlare.
E nemmeno so il motivo di questo mio comportamento.

Lui non mi è venuto a cercare. Non l'ho visto per due fottuto giorni, e non dovrei provare niente, eppure non è così.

Mi sento in dover dirgli grazie. Grazie per avermi salvato da quell'uomo. Grazie per avermi salvato da morte certa, anche se io volevo tutto il contrario.

Ma non lo farò. Non sono in grado di rincontrarlo. Di poterlo vedere. Di potergli parlare.

In questi due giorni la parte più fragile di me è uscita parecchio. Sto mettendo tutta me stessa per poterla nascondere.

Maledetto lui. Maledetto lui che ha sempre saputo leggermi negli occhi. Come se fossi un libro aperto. Come se fosse un gioco da ragazzi.

Lo odio così tanto.

A fatto emergere la mia parte più fragile, davanti a lui. Davanti ad una persona.

Sono uno strazio...

I miei occhi erano contornati da profonde occhiaie, i lividi erano ancora evidenti. Le labbra secche,il viso pallido. Non sembravo neanche me stessa.

Un mostro.

Un rumore alla porta mi distolse dai pensieri.

Girai la testa e incrociai gli occhi preoccupati di mia nonna.

"Non posso vederti in questo stato Sam..." sussurrò quasi disperata.

Sapessi come sono conciata realmente, nonna..Pensai.

"Nonna non preoccuparti, è solo un po di influenza, passerà" la rassicurai.

E quante bugie ho dovuto raccontare in questi giorni. E quante volte ho mentito per renderla felice...per poterla rassicurare. Quasi sempre.

"Va bene, se ti serve qualcosa, sai che sono qui" e mi fece un piccolo sorriso prima di andarsene e chiudere la porta e lasciarmi da sola. Come sempre

Sospirai afflitta.

Dovevo uscire da questo posto solo per un pó...

Ma come potevo se avevo appena detto a mia nonna che stavo male?

Dannazione, io sto male. Malissimo.
Sia fisicamente che psicologicamente.

Uscii dal letto e mi specchiai. Una figura orrenda si riflesse in esso.

Quella non sono io..

"Guardati. Sei distrutta."

Mi girai di scatto con il cuore a mille prima che i miei occhi incrociassero i suoi.
Lui era qui. A casa mia.

Il petto si alzò e si abbassò velocemente, mentre le mie pupille si dilatarono.

La finestra aperta faceva entrare aria fredda e le tende ondeggiavano, mentre lui era lì. Immobile. Come sempre.

Il suo viso non era cambiato, anzi sembrava ancora più bello, ma la mia testa farneticava soltanto.

"C-che ci fai qui?" Dissi a bassa voce.
Non avevo nemmeno le forze per poter parlare proprio adesso. Mi levava tutto. La sua presenza mi levava tutto.

Non smise mai di guardarmi negli occhi, ma il coraggio mi era scomparso da molto tempo.

Fece due passi in avanti avvicinandosi sempre di più a me e stranamente per un momento trattenni il fiato, ricordandomi dopo di poter respirare.

Le sue pupille erano scure, come sempre è le labbra erano un tantino screpolate.

"Perchè sei scappata?" Mi chiese e vedevo dai suoi occhi che pretendeva una risposta.

Non poteva sapere il vero motivo, non sarei caduta così in basso.

"Mia nonna mi aspettava." Dissi stanca.
Evitando i suoi occhi indagatori.

"Stai attenta Samantha, non fare questi giochetti con me" e lo disse con un ghigno in faccia che quasi mi mise veramente paura.

"C-che cosa vuoi da me?" Ero stanca di non sapere niente.

"Ti ripeto: tutto o niente." E il suo sorriso mi destabilizzò.

"Spiegati" ed ero riuscita a trattenere le lacrime, la mia fragilità.

"Tempo al tempo" Sì avvicinò ancora di più, quasi i nostri petti si sfioravano.

Il cuore era accellerato di parecchio e le mani tremavano tanto.

"Sei così piccola Sam..." Sospirò e sembrava quasi combattuto.

Perchè?

Evitai i suoi occhi o sarei crollata lì, all'istante.

"Guardami" ordinò. E lo feci.

Mi passò un dito sulla guancia, accarezzandomi piano.

"Non ti meriti tutto questo" disse e sembrava quasi sincero.

Abbassai lo sguardo e chiusi gli occhi sentendomi distrutta dalle sue parole.

"Non meriti che io ti faccia questo" sussurrò.

E fu solo uno sfioramento, ma le nostre labbra si toccarono. Per poco, ma si toccarono.

E aprì gli occhi e lui non c'era più. Di nuovo

AUTRICE: HELLO!! COMO ESTAS?
ALLORA VI RENDETE CONTO CHE HARRY HA "BACIATO" SAM!?!?!?! AL DIAVOLO SONO FELICE ANCHE IO!! :")
VORREI SAPERE COSA NE PENSATE, PLEASE!!
LOVE U.
SCUSATE PER GLI ERRORI ;)

RUN BABY RUN [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora