L'albero

21 8 7
                                    


Di buon mattino

guardai fuori dalla finestra.

Il sole alto nel cielo

si nascondeva tra i suoi rami

e lui era lì, spogliato delle sue foglie.

Così avvenne che

lo vidi chiaramente

per la prima volta.

Scarno e possente,

mostrava i segni delle intemperie, ma

nonostante tutto era ancora lì,

ancorato a quel terreno che

lo aveva visto crescere.

Gli corsi incontro.

Piegandomi sulle ginocchia

pregai il buon Dio,

chiedendo di poter essere

come quell' albero,

scarna ma possente.

Invece ero stanca e tormentata,

preda delle mie paure.

Spaventata e debole,

come una lepre fuggivo

dal mio cacciatore.

Tutt' a un tratto

la paura ebbe la meglio:

pensando di non aver altra scelta

se non quella d'arrendermi

diventai facile bersaglio

ed il fucile colpì, ma

neanche una goccia di sangue

vidi sgorgare dal mio corpo immobile.

Della ferita invisibile agli occhi

ne sentivo tutto il dolore.

Col cuore straziato

mi sdraiai ai piedi dell'albero

a cercar riparo e

rimasi in attesa, sperando

che alla fine sarei riuscita a trovare

l' ennesimo pezzo di me

che stavo perdendo.

Presunte sfumature di poesiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora