Con lo zaino in spalla,
pieno di sogni da realizzare,
ho iniziato pian piano a camminare;
ad ogni passo, ero sempre più convinta
che un giorno avrei imparato a volare.
Ho indossato delle scarpette
e con la musica classica
ho iniziato a danzare, ma
i miei piedi sulle punte
non son durati abbastanza,
così da quel sogno mi son svegliata
e con gli occhi ben aperti
ho guardato altrove per
scoprire dove il mio destino
mi avrebbe accompagnata.
Sfiorando i tasti di un pianoforte a coda
pensavo di aver trovato la meta,
ma le mie mani non erano fatte per suonare.
Ho incontrato tante persone
che, a guardarlo, han riso del mio strano zaino:
troppo pieno di sogni, polvere di stelle
e desideri sgretolati, mentre
io ero troppo poco all'altezza per
barattare la realtà con
un sogno da realizzare.
A forza di ascoltar quelle parole,
pian piano ci ho creduto pienamente,
così un giorno, rientrata in casa
ho messo via lo zaino
sperando si perdesse per sempre.
Inutile quel peso se
non serve a niente.
Ho provato a gridare ma
la mia voce non era capace,
così, ho preso una penna e
l'ho lasciata sul foglio danzare
e di me molte cose raccontare.
Ho camminato da sola
e combattuto la mia guerra
contro un mostro che di me
ha provato a divorare l'anima mia
ferita e vulnerabile.
Ho incontrato il buio e proprio lì ho capito
che quel che avevo non era spazzatura.
Ho raccolto da terra lo zaino
e, una volta spolverato,
l'ho aperto e ciò che c'era dentro
mi ha abbagliato.
Ho guardato meglio e
ho visto momenti preziosi,
persone deliziose tra le grigie ombre
e grazie a questo ho colmato le mancanze.
Ho scoperto occhi che mi hanno apprezzato,
mani che mi hanno accarezzato
e amore incondizionato che mi ha salvato.
Ora conosco il giusto modo per guardarmi,
devo solo imparare a rispettarmi,
sconfiggere il buio che ancora mi dimora dentro
e alimentare la fiamma della consapevolezza
di essere una creatura ricolma
di genuina e sopraffina bellezza.
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Presunte sfumature di poesia
PuisiUn viaggio dentro e al di fuori di sé, attraverso le mille sfumature delle emozioni assaporate mediante la sublime arte della poesia lontana dai suoi schemi strutturali