Quante cose ho fatto per
salvare il mio povero cuore
dall' atroce morsa in cui stretto,
provava la fredda e sterile agonia.
Asettico e moribondo contava
i minuti trascorsi in
pericolosa solitudine avvilente, devastante.
Quante volte ho pensato
"Mai nulla mi scalfirà"
e invece il dolore scalfisce
e come se lo fa!
Basta un attimo e
ti accorgi di quanta debolezza
ti pervade l'anima
finché d'improvviso sembra come
non averne mai avuto una.
Il viso si incupisce,
il sorriso svanisce,
il mal al petto
diventa tormento.
Ascolti il rumore di
un cuore soffocato che
vive ormai nel silenzio.
I passi diventano lenti
sotto il peso dell' armatura, ma
non puoi spogliarti
perché il freddo dolore ti assale.
Sto male, lo giuro, ma
permetter la sconfitta non posso,
lo devo a me stessa.
Raccolgo i cocci,
risuonano i battiti.
Rotto il silenzio
si ode di nuovo
vigore nel petto.
Non serve più urlare
poiché è giunta piena comprensione
tra me e il dolore.
Ho deciso, lo accolgo nel petto ma
a guardarlo dormire
in un lungo letargo
passerò il mio tempo.
Dal passato esso è
giunto a fatica nel presente
ma del mio viaggio
non mi pento,
il biglietto è ancora nella tasca,
il treno non si è ancora fermato del tutto.
Mi risiedo al mio posto
e proseguo stringendo tra le mani
la consapevolezza del mio essere debole
ma anche la certezza
di essere abbastanza forte
per affrontare il futuro,
la prossima fermata.
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Presunte sfumature di poesia
PoésieUn viaggio dentro e al di fuori di sé, attraverso le mille sfumature delle emozioni assaporate mediante la sublime arte della poesia lontana dai suoi schemi strutturali