Non chiedermi di fermarmisotto i riflettori di questo mondo
che cerca la perfezione in serie.
Sono abituata a muovere
i miei passi nella penombra,
con la paura, sì, di inciampare,
cadere e farmi male.
Sono abituata a guardarmi
in uno specchio che mi
mostra i miei più piccoli
infinitesimali difetti, ma
quando mi guardo so che
posso migliorarmi.
Trascorre il mio tempo,
in totale contemplazione
per cercare di capire
come potrei ancora aggiustare,
quelle crepe che
nello specchio sono ancora
così spesse.
E mi guardo, ma
lo faccio da spettatrice.
E mi guardo dal di fuori
per scoprire cosa ci sia di
tanto sbagliato nella
persona che si riflette nello specchio.
E mi chiedo se nella
vita della gente che
mi guarda distrattamente
sia io un raggio di sole
fastidioso e pungente,
che a guardar si fa fatica
e non serve a niente.
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Presunte sfumature di poesia
PoetryUn viaggio dentro e al di fuori di sé, attraverso le mille sfumature delle emozioni assaporate mediante la sublime arte della poesia lontana dai suoi schemi strutturali