Molte sono le volte in cui,
guardo il mio cuore e
così indifeso mi appare.
Troppi, forse, i momenti in cui
lo metto da parte per
non farlo soffrire,
mentre lui scalpita
a voler assaporare il gusto autentico
di una nuova emozione.
Nonostante la mente lo incatenasse,
lui ha sempre lottato
per la sua libertà,
imponendosi di vivere intensamente
ogni momento, fino in fondo.
Che matto a fidarsi
così tanto del suo istinto!
Infinite volte sono
uscita a cercarlo
dopo che l' ennesima delusione,
come un tornado, lo aveva devastato.
In un posto buio e desolato
l' ho trovato.
Ripiegato su se stesso
l'ho trovato,
a combattere disperato
quel tarlo che ancora e ancora
lo aveva divorato.
Tante coccole gli ho fatto
ma il casino infernale del mondo
ha dissolto nel nulla
tal rigenerante tentativo:
troppe le voci concitate
che la pace bramata, riempivano.
Così, malconcio l' ho rimesso nel petto
augurandomi che in quel posto
si sentisse al sicuro.
Nell' intento di difenderlo,
ho cercato il modo giusto per farlo
senza mai riuscire a trovarlo.
Nonostante questa mia mancanza,
lui non si è mai arreso alla condanna.
Anche se sconfitto, moribondo,
ha evitato il compromesso:
mostrarsi diverso per evitare l'abisso.
Per questo lo stimo e lo ringrazio.
È vero!
Un cuore malridotto
risiede nel mio petto.
Ferite e cicatrici
lo dipingono come uno spettro,
ma nonostante tutto, mi piace
questo suo ritratto, perché
racconta di me,
del mio passato,
della fatica che ho fatto
ad accettare chi ero
e mostrar quel che sono,
anche a costo di vivere
nel deserto più infimo del mondo.
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Presunte sfumature di poesia
PoesiaUn viaggio dentro e al di fuori di sé, attraverso le mille sfumature delle emozioni assaporate mediante la sublime arte della poesia lontana dai suoi schemi strutturali