Frenesia omicida

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Un libro lasciato sullo scaffale,

un quadro che si guarda distrattamente,

un sasso che crea inciampo sulla strada:

mi osservo e vedo solo questo.

Eppure provo cosi tante emozioni...

Sono così tante da voler urlare,

ma resto in silenzio e

le tengo chiuse in un cassetto.

Me ne vado in giro

quasi del tutto assente:

la carne si lacera,

le ossa si spezzano.

Non sento più il cuore,

dov'è finito?

L' hanno preso ancora e,

calpestato, è finito fuori dal petto,

gettato a terra nel

più infimo ghetto.

L' ho perso e sento un gran vuoto dentro.

Difficile presentare al mondo

ciò che sento nel profondo,

così scelgo il silenzio e

rimango a guardare

chi passa di fretta.

In un mare di anime,

nessuno vede la mia

che, deposta in un angolo,

soffre e si cela alla frenesia

di vite vissute a metà.

Frenesia omicida di anime incomplete

che smettono di raccontarsi

perché chi passa distratto

non ha tempo di ascoltare.

Frenesia omicida di anime vagabonde,

alla ricerca di comprensione.

Frenesia omicida di anime mute

che hanno perso la voce,

annegate nella rassegnazione.

Frenesia omicida di anime machiavelliche

che bramanti di sopravvivenza

annullano la loro essenza.

La mia anima si cela

ma non da vigliacca.

Si cela per trovar il modo di sopravvivere

e resisterà, anche se

inondata da infinite emozioni

che nessuno conoscerà.

Non si arrenderà, troverà il modo di dar vita

al dolce suono che l'emozion produce.

Se le racconterà, mentre rema contro il mondo

e la frenesia omicida non la ucciderà;

anche sola contro tutti si batterà, poiché...

Pur vittime di gran carestia nei giardini del cuor,

tra quelli che si scelgono, sono il cibo più soave

per sfamar l'esser "Io".

Non abbiate più timore

emozioni così care al mio cuore,

cantate pure, che gran voglia ho di ascoltarvi.

Vi proteggerò e anche a cuor stanco, 

di voi, per sfamar l'anima, mi ciberò.


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