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Amelie pov
Questa mattina mi ero svegliata con la testa appoggiata al petto di Lando, com'ero finita lì? Non me lo ricordo, però era stato piacevole.
Ora mi trovavo in macchina con Pierre in direzione casa. Stavo guardando fuori dal finestrino immersa nei miei pensieri quando Pierre ruppe il ghiaccio.
"Come va la testa?"
"Em rispetto a stamattina bene dai"
"Se tua madre sa cosa ti facciamo fare ci ammazza" disse Pierre iniziando a ridere. Lo guardai un attimo e poi scoppiai a ridere anche io. Mi divertivo un sacco con i ragazzi anche se c'erano un po' di anni di differenza che però non si sentivano.
Eravamo a casa, Pierre con la scusa che era stanco rimase a dormire in città per poi accompagnarmi la mattina seguente a scuola, ma io sapevo che lo faceva solo perché si divertiva a vedere le facce dei ragazzi che venivano nella mia scuola. Devo ammettere però che piaceva anche a me.
La mattina seguente la sveglia suonò come sempre alle 7,
Mi alzai mi vesti e uscì di casa dove c'era già Pierre che mi aspettava per portarmi a fare colazione al bar prima di accompagnarmi a scuola.
Come sempre eravamo lì, nel parcheggio dell'istituto, uno davanti all'altro che ci stavamo per salutare e non sapere fra quanto ci saremmo rivisti. Mi abbracciò forte, restammo così per qualche minuto, fino a quando mi accorsi che era tardi e dovevo entrare a scuola.
"Allora ricordati che sono a qualche ora di distanza e che se succede qualcosa o hai anche solo voglia di vedermi tu chiama e io arrivo, ok?" Disse Pierre a bassa voce.
"Sisi non ti preoccupare, e comunque ti scriverò ogni giorno e quando sarai fuori mi aspetto almeno una videochiamata al giorno per farmi rivedere tutti. Detto questo devo andare che si sta facendomi tardissimo"
"Va bene va bene, ora ti lascio andare"
Gli diedi un veloce abbraccio e un bacio sulla guancia e poi mi diressi all'entrata di scuola.
Avevo ripreso in mano la mia vita normale, alla mattina andavo a scuola e al pomeriggio studiavo, mi vedevo con alcuni amici e andavo a cavallo. I giorni passavano e nonostante mi piacesse stare nella mia città con la mia famiglia e i miei amici non vedevo l'ora di rivedere i piloti e le corse dal vivo. Ovviamente li seguivo sempre da casa e lo sostenevo anche a distanza ma era diverso rispetto a quando sono lì con loro. Mi mancava la mia vera vita, quella che avevo sognato per anni e che da un momento all'altro diventò reale, girare da un posto all'altro ogni weekend, camminare sui circuiti, guardare le monoposto sfrecciare in pista e non dimentichiamo le feste dopo qualche vittoria. Era tutto quello che volevo.
I giorni continuavano a passare, non ero più riuscita ad andare a vedere i ragazzi correre, mi mancavano un sacco, ma la cosa positiva è che la scuola stava per finire. Due settimane e poi ero libera. Cecavi di fare mille cose in un giorno per cercare di farli passare più velocemente possibile. E finalmente era arrivato il giorno tanto atteso, quello che avrebbe dato avvio a quella che penso sarebbe stata l'estate più bella della mia vita.
La campanella iniziò a suonare e tutti uscirono velocemente da scuola, eravamo ufficialmente in vacanza. L'ultima cosa che mi sarei aspettata quel giorno? Vedere Pierre e Charles che mi erano venuti a prendere. Si proprio così erano li, li vidi da lontano e sorrisi anche se loro non mi potevano vedere. Erano fantastici. Non me lo aspettavo. Salutai le mie amiche e andai velocemente verso di loro. Erano uno di fianco all'altro appoggiati alla macchina, per farsi riconoscere meglio uno era vestito tutto con la maglia Ferrari l'altro con quella dell'alpha tauri, e non dimentichiamoci il cappellino della propria scuderia, proprio per non farci mancare nulla. mi piazzai li davanti a loro che mi strinsero subito in mente n abbraccio. Nel frattempo si stava creando un gruppetto di persone intorno a noi proprio perché li avevano riconosciuti. Si misero a scattare foto e  ad autografare i quaderni, fino quando dopo una mezz'ora il gruppo era leggermente cresciuto e fummo fortunatamente costretti ad andare via.
"Allora piaciuta la sorpresa?" Mi chiese Charles
"Certo, ma mi aspetta un po' più di intelligenza da voi due"
"Perché cosa abbiamo fatto?"chiese Pierre ovviamente capendo a quello a cui mi stavo riferendo.
Li guardai un attimo e poi scoppiai a ridere aggiungendosi alla mia risata quella dei due piloti.

Blue eyes || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora