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Jkook's POV:

Odiavo la luce che filtrava timida dalle tapparelle, svegliarmi a quel modo era davvero insopportabile. Non dimenticavo quasi mai di chiuderle prima di mettermi a letto, eppure avevo lasciato che accadesse.
Mi trovavo in hotel per motivi di lavoro, e nel tempo avevo avuto ben modo di visitarne moltissimi, tuttavia quello in cui mi trovavo in quei giorni non mi soddisfaceva particolarmente.
Era tutto ben curato, il personale era cordiale ed il cibo che offrivano era variegato e sfizioso, però io mi concentro su altro.
Il letto era scomodo, non essendo io abituato ad un materasso particolarmente duro; la tv non funzionava se non per trasmettere canali per bambini; in frigo non c,era nulla di particolare, ed ogni singolo colore lì presente sembrava scelto appositamente per darmi fastidio, chi mai accosterebbe il verde con l'arancione in un hotel? Che scelta d'arredamento era? Forse avevano deciso di tinteggiare la stanza a quel modo per nascondere qualche muffa o per non lasciare la parete bianca, ma se tanto doveva fare così schifo a quel punto cosa gli sarebbe costato lasciarlo bianco?
Mi stavo distraendo, come potevo, per non pensare al mal di testa che mi tormentava, al fatto che non avessi nessuna memoria delle ore notturne precedenti e al fatto che stavo accusando particolarmente male il colpo di quella sbornia. Non era da me sentirmi così malmesso dopo una bevuta, dovevo avere esagerato.

Quel giorno ero davvero di pessimo umore, quel materasso sembrava essere stato riempito di chiodi e sassi, ed il cuscino era paragonabile ad una sottiletta informe.
Mi scrollai il lenzuolo ruvido dal petto, e lo scalciai fino a farlo arrivare ai piedi del letto, infastidito.

Mi rimproverai, mi ripetevo come sempre che avrei dovuto smettere o almeno ridurre le dosi, regolarmi, invece no: Mi ero messo di nuovo in quella situazione, reduce da una sbronza di cui non ricordavo assolutamente nulla, e nella mia mente oltre al senso di colpa regnava il vuoto cosmico.

Potenzialmente avrei potuto aver fatto qualsiasi cosa, dalla più grave, di cui al momento non avevo la forza di valutare la portata, alla più stupida, come semplicemente essere svenuto in un qualsiasi locale.

...come cazzo ci ero tornato in hotel?
Merda.
Sperai con tutto me stesso di non aver guidato, avrei potuto mettere in pericolo tantissime persone inutilmente, ingiustamente.
Mi girai su un fianco, ancora infastidito dai raggi del sole.
Tastai il comodino con la mano, con gli occhi socchiusi, in cerca del mio telefono.
Provai ad accenderne il display per vedere l'ora, ma non funzionò: era spento e con due crepe in più di quante ne ricordassi.
Lo lasciai dove lo avevo trovato con noncuranza, e sospirando mi girai dall'altro lato.

Jimin? Che ci faceva lui nel mio letto? E se fossi stato io ad essere nel suo?
Mi trovavo pochi centimetri dal suo viso, e a quella visione mi pietrificai inspiegabilmente.
Non avevo idea di cosa fare, il mio unico desiderio in quel momento fu di sparire, di andarmene, ma dove?
Se questa non fosse stata la mia stanza e qualcuno mi avesse visto sgattaiolarne via? Cosa avrebbero potuto pensare?
Ma se fossi rimasto lì ad aspettare non sarebbe cambiato niente, era mio dovere affrontare la situazione in ogni caso.

Ma poi aspettare cosa? Quale situazione? Non era di certo la prima volta che dormivamo insieme dopo tutto,con tutti i viaggi assieme che avevamo alle spalle, ormai avevi perso il conto di tutte le volte in cui ci eravamo trovati a dividere una camera.
Cosa c'era di diverso?
Perché percepivo qualcosa di strano in quel momento?

Lo guardai dormire, i corti capelli bianco argenteo gli coprivano leggermente il viso rilassato.
Il mio sguardo si posò sulle sue labbra, e istantaneamente si proiettarono nella mia mente dei ricordi confusi di noi due... ricordi di un sogno? Di ieri? Non lo sapevo, e forse neanche avrei voluto indagare a quel punto.
Distolsi lo sguardo, voltandomi a pancia in su.

Mi trovai ad osservare i fasci di luce che dalle tapparelle riflettevano sul soffitto, dipingendo su di esso un curioso gioco di luci e ombre in cui mi persi per un po'.
Dopo un lasso di tempo indefinito passato a sforzarmi di ricordare qualcosa, anche contro la mia volontà, decisi di andare in bagno.
Mi alzai, infastidito dalla crescente nausea e destabilizzato dal mal di testa e da qualsiasi cosa io abbia ingerito ieri.
La maglia e la giacca di jimin erano per terra, buttate con noncuranza, ma per il resto l' ambiente non era eccessivamente disordinato.

Just Me And You - JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora