Parte seconda - Derek
{I don't want to be like you
It seems like you outrun me every time
I don't want to be you
Why can't I erase you from my mind?}
~Delain - Invidia
Invidia
Parcheggiai la Jaguar nel cortile, di fronte alla casa della signora Montgomery. Era notte fonda e non si sentiva nessun rumore nei dintorni, se non quello degli animali che si trovavano nel bosco. Le foglie scricchiolavano sotto le zampette di conigli e lepri, i piccoli nasini delle volpi annusavano il terreno in cerca di qualche preda.
Il cielo era totalmente coperto di nuvole nere e non si intravedeva nemmeno una stella.
Salii le scale stancamente e con la testa che scoppiava.
Diavolo.
Non appena arrivai davanti alla porta la trovai socchiusa: forse era entrata la signora Montgomery per portarmi la solita tazza di tè, ma era piuttosto strano, siccome sapeva che sarei andato alla festa al Landmark Hotel.
Per un momento mi sembrò di captare una scia profumata, ma appena appena percettibile.
Aprii piano la porta con una mano e la feci cigolare.
«Noto che non hai cambiato l'arredo» disse voltandosi.
Kim era accanto alla finestra, le gambe incrociate. Teneva la maschera che aveva utilizzato alla festa in mano e, non appena mi vide, se la spostò dal viso, sorridendomi. Non aveva più il vestito di poco prima, ma era rimasta in biancheria intima - tutto pizzo nero - e non era più truccata. «Ho usato il bagno per farmi la doccia, spero non ti dispiaccia.»
«Mi dispiace il fatto che tu sia qui» risposi chiudendo la porta alle mie spalle.
Il suo sorriso si allargò e lanciò la maschera a terra. «Andiamo, so che non è così, ma che sei felice di vedermi» cinguettò.
Senza nemmeno rendermi conto mi trovai di fronte a lei, la mano intorno alla sua gola mentre la tenevo schiacciata contro la parete. Continuava a fissarmi senza opporre resistenza e con un sorriso compiaciuto dipinto in volto.
«Dio quanto mi mancavano i tuoi occhi» mormorò sensualmente. Le sue iridi erano simili a quando l'avevo trasformata: viola con pochi riflessi celesti, il contorno verde giada.
«Perché sei qui?» chiesi ignorandola. Non avevo alcuna intenzione di farmi trattare di nuovo come un burattino, come alla festa.
Aggrottò le sopracciglia, stringendo le labbra. «Mi mancavi e volevo vederti. Non ho potuto salutarti come si doveva alla festa.»
Soffocai una risata, guardando altrove. «Certo, poi andrai da Gabriel a dire la stessa cosa. La differenza è che io non ci casco, bellezza.»
Kim afferrò il mio polso e strinse fino a quando non lasciai la sua gola. Quanto diavolo era forte?
Mi spinse sul letto e si mise su di me, inchiodandomi al materasso col suo corpo. «Perché sei tornata?» tentai ancora. Non avevo ottenuto una risposta soddisfacente la sera in cui era tornata, speravo che - siccome eravamo soli - mi dicesse la verità.
«Te l'ho già detto: sono qui per difendere la mia famiglia» rispose asciutta, tenendo un tono di voce basso. I suoi capelli mi sfioravano il viso e lei era più vicina di quanto dovesse.
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Hurricane
Vampire"E se tu dovessi uccidere le persone che ami?" Sono passati due anni da quando Kim se n'è andata e Gabriel non riesce ancora a dimenticarla. Solo lui e Derek sono a conoscenza della verità: lei non è morta, ma è fuggita per proteggerli. Nel frattemp...