{You take the breath right out of me,
you left a hole where my heart should be}
~Breaking Benjamin - Breath
Mi togli il respiro
Guardavo fuori dalla finestra, senza sapere bene cosa fare. Il tempo non era un granché, ma non avrebbe nemmeno piovuto quel giorno. Si era alzato un po' il vento, facendo muovere le foglie degli alberi nel viale e obbligando i viandanti a stringersi nei cappotti.
Alcune persone passeggiavano coprendosi bene il collo, coi capelli arruffati che sbatacchiavano contro i loro visi. Tra queste vidi passare Sheila e Leonard, tornato dal college per una settimana di pausa, siccome la sua squadra era in ritiro.
Sembravano allegri e spensierati insieme. Chissà se anche io e Kimberly sembravamo così legati l'uno all'altra, come una cosa sola. A quel pensiero mi rattristai nuovamente, come un perfetto idiota. Intanto era inutile continuare a rimuginare sul passato: io non avrei mai più potuto camminare mano nella mano con lei per le strade di Londra, senza che nessuno si accorgesse di noi o non si facesse qualche strana domanda, come quando avevamo sceneggiato il nostro fidanzamento per uccidere Arthur alla festa di fine anno per l'uscita dal liceo.
Tirai un pugno al muro, cercando di controllarmi.
Sbuffando, presi la giacca ed uscii, pronto per andare a casa di Kim. Poteva essere stupido molto probabilmente, ma avevo bisogno di sfogarmi. Magari Hilda si sarebbe unita a me nell'allenamento e avrebbe cercato di distrarmi: non riuscivo mai a parlare di sua figlia di fronte a lei, quindi sarebbe stato un buon motivo per pensare ad altro.
Chissà se era ancora intenzionata a far resuscitare Kim col Libro dei Morti. Non lo volevo nemmeno sapere. Sperai perlomeno che Derek fosse intervenuto sulla sua mente, cercando di sviarla e farle abbandonare l'idea, altrimenti sarebbe stato un colpo per tutti. Se avesse mai scoperto che sua figlia non era in quella maledetta bara...
Arrivai fino a casa Drake e parcheggiai la macchina davanti al cortile. Mi avvicinai alla porta per suonare il campanello, ma qualcosa catturò la mia attenzione. Dalla finestra del garage intravidi un telone bianco che copriva qualcosa di piuttosto grande. Decisi di controllare cosa fosse, entrando dalla porta sul retro. Intorno a tutta la stanza c'erano un mucchio di attrezzi: cacciaviti, trapani, chiodi e fanalini buttati a terra; al centro il telo bianco copriva tutto, lasciando intravedere un casco appoggiato a terra.
Scoprii ciò che stava sotto quello straccio pieno di polvere: la Ducati 749 di Kim, ancora pulita perfettamente e lucidata. Accarezzai la carena, osservando i comandi e, senza farlo apposta, tirai un piccolo calcio al casco, che cadde su un lato. Lo raccolsi, osservandolo ancora più attentamente di quel gioiellino.
Forse non c'era bisogno di scomodare Hilda per sfogarsi un po'.
Non era giusto entrare in casa di altri e "prendere in prestito" la roba, ma non avevo alternative: non potevo entrare e chiedere di utilizzare la moto. Non che avessi paura che non me l'avrebbero fatto fare, certo. Ero più che sicuro che mi avrebbero dato il permesso, ma non mi andava di ricordare a Hilda e Irvine che la loro figlia defunta possedesse una moto poco adatta ad una ragazza.
Più che altro non mi andava di ricordare loro di Kim.
Tirai su lo sportellone del garage, cercando di non far troppo rumore. Intanto si sarebbero accorti di me nel momento in cui avrei acceso la moto.
Preferii lasciare un biglietto con scritto che ero stato io a prenderla, o avrebbero creduto che fossero entrati i ladri in casa. Anche se probabilmente Hilda mi avrebbe visto dalla finestra. Conosceva benissimo il suono della moto di sua figlia.
STAI LEGGENDO
Hurricane
Vampiros"E se tu dovessi uccidere le persone che ami?" Sono passati due anni da quando Kim se n'è andata e Gabriel non riesce ancora a dimenticarla. Solo lui e Derek sono a conoscenza della verità: lei non è morta, ma è fuggita per proteggerli. Nel frattemp...