Nient'altro ha importanza

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{So close no matter how far

Couldn't be much more from the heart

Forever trusting who we are

And nothing else matters}

~ Metallica - Nothing else matters


Nient'altro ha importanza


Allontanai la testa dalla gola del giovane vampiro che aveva cercato - invano - di attaccarmi. Mi ero recata fuori Londra, nei boschi che si trovano ad est. Non era stato mandato dal Consiglio: non aveva lo stemma sul petto, ma era uno di quei semplici vampiri che ero solita trovare prima che ci fosse una taglia sulla mia testa.

Lasciai cadere a terra il suo corpo, pulendomi la bocca con il braccio. I miei occhi bruciavano ancora e i nervi non si erano ancora distesi. Mormorai svogliata "incendia" e i cadaveri dei vampiri che si trovavano accanto a me presero fuoco in un baleno. Le fiamme scaldavano lentamente la mia pelle, mentre ripulivo le mie tracce.

Appena chiudevo gli occhi riuscivo solamente a vedere Cristabel. E non appena pensavo a lei la mia furia - di conseguenza, la mia sete - aumentava a dismisura.

Mi sentivo bruciare ovunque, colta da spasmi d'ira irrefrenabili e incontrollabili. Nell'arco di tutta la notte e la mattina seguente avevo ucciso e dissanguato almeno una trentina di persone - umane e non - e la mia sete non si era ancora placata.

Uccisi anche un altro Venator del Consiglio, Luke Gadot, un giovane di appena vent'anni che aveva sbagliato lavoro. Non gli lasciai nemmeno il tempo di vedermi il volto che avevo già completato l'opera. Non saranno stati contenti i Venatores nel scoprire che un altro dei loro membri era finito sulla lista della mia spesa.

Stavo recuperando velocemente le mie forze con tutto il sangue che stavo bevendo. Abbassai gli occhi sulla maglia, trovando un enorme squarcio all'altezza dello stomaco: Derek l'avrebbe pagata per questo.

"Ah no cara, hai idea di quanto io abbia aspettato per fa sì che ti dimenticasse e ricominciasse a vivere?"

Mi sedetti a terra, poggiando la schiena contro il tronco di un albero.

Perché diavolo lo avevo lasciato fare? Perché non ero intervenuta, cercando al massimo di non ucciderla subito, ma facendola soffrire?

Tutto ciò che era nella mia mente era Gabriel, per questo Derek era riuscito ad avere la meglio su di me: ero troppo distratta, non riuscivo nemmeno ad usare i miei poteri talmente tanto ero sconvolta. Di sicuro non l'avrebbe passata liscia nemmeno Cristabel, questo poco ma sicuro.

Gabriel si stava innamorando di lei, era inevitabile. Sarebbe successo, prima o poi.

All'improvviso sentii uno spostamento d'aria e davanti a me comparve Sinéad. Si inginocchiò a pochi centimetri dal mio corpo, osservandomi attentamente. «Non te la passi bene cugina» sentenziò.

Appoggiai la testa contro l'albero, ridacchiando divertita dalle sue parole. «Dimmi, da quando io me la passo bene?»

I suoi occhi violacei mi studiarono ancora più a fondo, per quanto riuscisse a penetrare i miei pensieri. Con mia cugina non avevo bisogno di nascondere dei segreti.

«Riguarda quello che è successo l'altra sera, non è così?»

«Allora non servono le doti di Derek per scoprire i miei sentimenti» ironizzai. Anche se il vampiro, da quando avevo sviluppato certe abilità, non riusciva più a percepire nulla in me: né pensieri né sentimenti. Però, da come mi aveva spiegato, quel momento di distrazione in cui la gabbia si era aperta era riuscito a percepire tutto.

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